Disagio comportamentale, dai cani un aiuto per i giocatori d’azzardo

Ogni anno migliaia di famiglie sono coinvolte in problematiche sociali legate al gioco d’azzardo, che, se non affrontate adeguatamente, possono costituire una vera e propria piaga sociale. Una mole crescente di evidenze scientifiche dimostra come l’interazione uomo-animale possa favorire i rapporti interpersonali e stimolare competenze sociali ed emozionali. L’interazione con il cane può quindi rappresentare un approccio complementare nella presa in carico di persone affette da problematiche comportamentali legate al gioco d’azzardo patologico.

 

E’ a partire da queste premesse che l’Associazione Primoconsumo, con il supporto del Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’associazione K-9 Italy (che realizza anche interventi assistititi con gli animali), ha messo a punto il progetto “Comorbilità, una prospettiva olistica per affrontare il disagio” (a cominciare dalla problematica della dipendenza dal gioco d’azzardo), finanziato dalla Regione Lazio e presentato domani 11 giugno presso l’Aula Bovet dell’Istituto Superiore di Sanità.

“Una recente ricerca del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS – afferma Francesca Cirulli, del Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale ISS –  ha mostrato che i giocatori d’azzardo rappresentano il 36.4% della popolazione adulta e di questi circa 1,5 milioni sono affetti da problemi relativi al gioco. Nel Lazio sono presenti circa 50 mila terminali tra slot e videolottery e non a caso il Lazio è la seconda regione italiana per spese connesse al gioco d’azzardo. Questo anche perché la facilità di accesso e di regole di questi giochi ha aperto a un pubblico un tempo lontano dai luoghi tipici del gioco d’azzardo”.

“Tra le azioni innovative inserite nel progetto – dichiara Marco Polizzi, Presidente di Primoconsumo, capofila del Progetto –  c’è l’idea di utilizzare un approccio complementare e integrato che consideri non solo la persona ma anche le sue relazioni sociali. Spesso, infatti, si riscontra che le persone affette da problemi relativi al gioco d’azzardo finiscono per isolarsi e possono compromettere gravemente la propria vita economica, sociale, lavorativa e familiare. Le nuove forme di gioco – dai videopoker alle slot-machine fino ai giochi on-line – propongono infatti un modo di giocare solitario e decontestualizzato che spinge la persona a chiudere le porte al mondo che lo circonda, di conseguenza questi soggetti possono presentare disturbi legati a ansia e depressione, possono perdere il lavoro, la casa, venir allontanati dalla famiglia”.