Dall’Uganda un riconoscimento all’artista Fabio Patronelli, innovatore e amico dei diritti del fanciullo

Il prossimo 5 ottobre, Giornata Internazionale degli Insegnanti, il corpo docente e gli allievi della Kanoni Preparatory School di Kazo (Uganda) assegneranno il riconoscimento di Artista per i bambini africani a Fabio Patronelli.

 

La motivazione, espressa sul Certificato di Apprezzamento, è la seguente: “Per il suo lavoro innovativo nelle arti plastiche e il suo impegno diretto a costruire un mondo migliore per le nuove generazioni”. Nella stessa occasione, gli allievi dell’istituto assisteranno all’evento 100 Thousand Poets for Change (Centomila poeti per il cambiamento), in cui l’attivista umanitario Patrick Leuben Mukajanga leggerà alcune poesie civili e parlerà dell’importanza dei dirittti umani in una società.

Nato a Milano nel 1986, Fabio Patronelli risiede e lavora a Pesaro. Studia da anni i rapporti fra le proporzioni della fisica, i codici della cultura e l’arte. Si è dedicato in passato alla musica elettronica, alla Land Art, all’arte applicata all’industria sostenibile (nel 2008 ideò la Wind Art, sollevando l’interesse dell’Unione europea con un progetto che trasformava gli impianti eolici in “Totem del Vento”) e alla Video Art.

Nel 2014 ha ricevuto il Premio Milano per l’Arte presso il Consolato Generale dell’Ecuador di Milano. Attivista per i diritti umani e l’ambiente, ha realizzato la serie di opere “La Flor de la Esperanza” a sostegno delle rivendicazioni delle popolazioni indigene dell’Amazzonia ecuadoriana colpite dal disastro naturale e umanitario provocato dalla multinazionale del petrolio Chevron-Texaco.

Alcune di tali opere sono esposte presso l’Associazione delle Vittime del Disastro Chevron-Texaco, in Ecuador. Attivo nella difesa dei diritti dei migranti e dei profughi, ha esposto alcuni dipinti su quel tema alla prima edizione della mostra collettiva  “Apolidi – Identità non disperse” (Milano, Fabbrica del Vapore – Spazio The Land art, dal 4 al 6 maggio 2018). Dall’8 novembre al 10 dicembre 2019 esporrà, in occasione della seconda edizione presso Palazzo Merulana, a Roma, alcune opere co-firmate con Roberto Malini, tratte dalla serie “On Our Skin” (“Sulla nostra pelle”): opere che denunciano l’intolleranza e l’indifferenza del mondo di fronte alle migliaia di profughi che ogni anno perdono la vita a bordo dei barconi in viaggio dall’Africa verso l’Italia.