Centro Teatrale Bresciano: La dodicesima notte (o quello che volete)

Arriva a Brescia quella che è considerata da molti critici la migliore commedia di Shakespeare: La dodicesima notte (o quello che volete). Composta intorno al 1600, è l’ultima commedia giocosa del Bardo prima della stagione delle grandi tragedie e delle commedie nere.

Adattamento e regia sono firmati dal giovane regista fiorentino Giovanni Ortoleva, menzione speciale nel concorso “Registi under 30” della Biennale di Venezia 2018.

In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, La dodicesima notte (o quello che volete) sarà al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 9 all’11 aprile 2024, tutti i giorni alle ore 20.30.

Nello spettacolo, Giuseppe Aceto è Antonio, Alessandro Bandini interpreta Viola e Sebastiano, Michelangelo Dalisi è Malvolio, Giovanni Drago ha il ruolo di Orsino, Sebastian Luque Herrera interpreta Sir Tobia, Anna Manella interpreta Olivia, Alberto Marcello ha la parte di Sir Andrea, Francesca Osso è Feste e Aurora Spreafico interpreta Maria.

Le scene sono di Paolo Di Benedetto, i costumi sono di Margherita Baldoni, le luci di Fabio Bozzetta, il progetto sonoro di Franco Visioli; assistente alla regia è Alice Sinigaglia.

Lo spettacolo è prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Associazione Culturale Arca Azzurra; Clinica Luganese Moncucco è partner di ricerca.

La dodicesima notte (o quello che volete) è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano e ABP Nocivelli.

Sulle coste dell’Illiria, l’amore si diffonde a ritmo endemico. Il duca Orsino è innamorato di Olivia, ricca contessa che si nega alla sua vista per onorare il ricordo del fratello scomparso. Quando nel paese arriva Viola, una giovane reduce da un naufragio che prende servizio dal duca travestendosi da uomo col nome di Cesario, la ragazza si innamora perdutamente di Orsino e fa innamorare di sé la contessa Olivia, creando un triangolo irrisolvibile. Nel frattempo, presso la corte di Olivia, il maggiordomo Malvolio viene beffato dagli altri cortigiani – il fool Feste, la cameriera Maria, Sir Tobia e Sir Andrea (amico di Sir Tobia e pretendente di Olivia) – i quali gli fanno credere di essere amato dalla padrona. A complicare ulteriormente la situazione arriverà in Illiria anche il gemello creduto morto di Viola, Sebastiano; dopo una lunga serie di fraintendimenti e imprevisti, la storia troverà finalmente il suo “lieto” fine.

Una commedia sorprendente, amara ma lieve, surreale ma terrena, profondamente malinconica e irresistibilmente divertente.