“Camurria”, il grande ritorno di Gaspare Balsamo

L’anno scorso ha ottenuto un successo strepitoso con “’U Ciclopu, Giufà e Firrazzanu”. Quest’anno il cuntista trapanese Gaspare Balsamo torna a “Il Cortile – Teatro Festival” con “Camurria”, in programma lunedì 23 luglio, con inizio alle ore 20,45.

 

Lo spettacolo di Balsamo nasce dall’idea affascinante che dietro il mondo dei Pupi e delle Marionette ci siano le storie delle persone e delle loro famiglie, le vite dei pupari e dei cuntisti. È proprio questo che il testo scenico racconta, accompagnato dai toni forti del movimento, della danza e il ritmo del cunto. Sullo sfondo i colori della Sicilia, quella a cavallo tra le due guerre.«”Camurria” – dice Balsamo – è il senso di appartenenza, è l’attaccamento alla terra, alla cultura popolare cui il teatro deve sempre attingere». Grande protagonista è anche la lingua siciliana.

 

Secondo il docente di semiotica Dario Mangano, la quasi intraducibile parola della lingua siciliana si può definire così: «Motivo di fastidio o disturbo, simile a seccatura ma a differenza di questa, che è puntuale, la camurria è reiterata nel tempo, sfianca con la sua costanza producendo effetti patemici che, passando attraverso un iniziale stato di noia, si tramutano presto in impazienza se non addirittura in ira: basta che non ti metti a camurria però!, mi ma sei una camurria…, vediamo quando deve finire sta camurria… Dal sostantivo anche il verbo camurriareche fa la finisci di camurriare? Sembra che l’etimologia del termine affondi nel fastidio provocato dalle emorroidi».

 

Balsamo in questi giorni è impegnato a Messina anche in interessante laboratorio su “Horcynus Orca”. Si tratta di un progetto parallelo al “Cortile – Teatro Festival”, con allievi provenienti da tutta la Sicilia, organizzato insieme con l’associazione Sancio Panza nei locali di Danzarte. Con Balsamo collabora il musicista Francesco Salvadore.

 

Gaspare Balsamo, nato a Erice, è autore, attore, cuntista e regista teatrale. Ha appreso l’arte del cunto siciliano con il maestro Mimmo Cuticchio ed egli stesso è oggi uno dei maggiori rappresentanti del cuntodella nuova generazione perché si è fatto apprezzare per le sue originalità e creatività. Si è formato come attore presso il CTA (Centro Teatro Ateneo) dell’università di Roma “La Sapienza”, dove ha conseguito inoltre la laurea in Lettere (Arti e scienze dello spettacolo), si è diplomato in recitazione all’accademia teatrale dell’Orologio e si è specializzato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico.

 

Il Festival, diretto da Roberto ZornBonaventura con la collaborazione di Giuseppe Giamboi, proseguirà lunedì 30 luglio con “Fidelity Card”, premio Teatri del Sacro 2017, scritto e interpretato da Nella Tirante. In scena anche Gianmarco Arcadipane; regia dello stesso Bonaventura.