BIDEN IL NUOVO ERODE

Mentre in Italia i giornali italiani e una parte del governo italiano terrorizzano nuovamente gli italiani per una presunta nuova ondata di virus, spacciato per molti più contagioso, quando la realtà dice altro. Negli Stati Uniti continua la guerra per l’aborto, questo si il vero virus che annienta milioni di esseri umani.

Il presidente Joe Biden non si rassegna, in questi giorni ha firmato un ordine esecutivo per sostenere l’accesso all’aborto negli Stati Uniti. Il provvedimento intende rispondere alla decisione della Corte Suprema che ha cancellato la sentenza abortista Roe vs Wade, ma avrà comunque un impatto limitato, scrive Luca Volontè su Lanuovabq.it. I Democratici sperano in un exploit nelle elezioni di metà mandato per approvare una legge che autorizzi l’aborto fino alla nascita. Ma la popolarità di Biden è ai minimi. Continua intanto il silenzio complice della Casa Bianca sugli attacchi a chiese e centri pro vita (una decina solo nell’ultima settimana) e sulle minacce ai giudici conservatori.

Biden dunque il nuovo Erode,Sotto la pressione dei suoi compagni di partito alla Camera e al Senato, delle multinazionali abortiste, dei grandi filantropi alla Soros e dei governatori Democratici di alcuni Stati, Joe Biden ha firmato alle 12 di ieri (ora locale) l’ordine esecutivo “sulla protezione dell’accesso ai servizi di assistenza sanitaria riproduttiva”, formalizzando le istruzioni ai Dipartimenti della Giustizia e della Salute e dei Servizi Umani per contrastare i tentativi di limitare la capacità delle donne di accedere ai farmaci abortivi approvati a livello federale o di viaggiare oltre i confini del proprio Stato, per accedere ai servizi clinici abortivi”. (Luca Volontè, Biden-Erode, firma un ordine esecutivo pro Aborto, 9.7.22, lanuovabq.it)

Aprendo la campagna elettorale per le prossime elezioni di Novembre, Biden ha attaccato frontalmente la Corte Suprema e i suoi giudici (“Questa non è stata una decisione guidata dalla Costituzione… Non possiamo permettere che una Corte Suprema fuori controllo, che lavora in collaborazione con elementi estremisti del Partito Repubblicano, ci tolga le libertà”) e chiesto ai cittadini di votare per i candidati del Partito Democratico perché solo il Congresso potrebbe approvare una legge che annulli ogni disposizione pro vita a livello dei singoli Stati federati e liberalizzi l’aborto fino alla nascita (“Abbiamo bisogno di altri due senatori pro-choice e di una Camera pro-choice per codificare la Roe”).

Naturalmente le reazioni degli americani al discorso e all’ordine esecutivo di Biden sono diverse, da una parte esultano gli abortisti, dall’altra, la presidente del gruppo pro vita Susan B. Anthony Pro-Life America, Marjorie Dannenfelser, ha condannato l’ordine esecutivo di Biden, affermando che il presidente “ha ceduto ancora una volta alla lobby abortista estrema, determinata a mettere tutto il peso del governo federale dietro la promozione dell’aborto”.

Intanto, dalla casa Biancanon è giunta né una parola né una riga che calmasse gli animi, nemmeno un cenno per condannare le continue minacce verso i giudici”. Giusto poche ore prima il giudice Brett Kavanaugh era dovuto uscire da un’uscita secondaria di un ristorante di Washington, a seguito delle minacce di una pattuglia di giovinastri abortisti. Né Biden ha detto nulla nei confronti delle bande violente di anarco-abortisti che proseguono nella loro devastante azione. Volontè nel servizio, fa un elenco dettagliato delle chiese e dei centri pro life saccheggiati. In pratica sia Biden che la Planned Parenthood, che tra l’altro, si impegna a investire 150 milioni di dollari per i candidati abortisti nel prossimo novembre, e i vertici del Partito Democratico hanno deciso di schierarsi, in vista delle elezioni di novembre, a favore della completa liberalizzazione dell’omicidio dei bimbi concepiti e totalmente contro ogni principio di separazione dei poteri.

Ma non c’è solo Biden e la Planned Parenthood, anche Google dà una mano alla battaglia per l’aborto. Interessante il servizio di Scandroglio su Lanuovabq.it. “La recente sentenza della Corte Suprema ha provocato una serie di controffensive in diversi campi – dalla politica al diritto, dall’economia alla cultura – e ha messo in evidenza che il vero potere non è quello democratico, bensì quello tecnocratico”. (Tommaso Scandroglio, Google, l’aiuto all’aborto e la tecnocrazia, 11.7.22, Lanuovabq.it). Il giornalista evidenzia come La democrazia, così come viene abitualmente intesa, “è uno specchietto per le allodole che viene tirato fuori solo quando fa comodo”. Infatti, secondo i principi democratici, occorrerebbe rispettare sia le decisioni dei giudici della Corte Suprema sia le leggi pro vita dei singoli parlamenti degli USA. Invece, “la democrazia, quando non marcia nella direzione dei rivoluzionari di professione, non interessa a nessuno e può essere tranquillamente calpestata”. E così entra in scena Google, che “non solo è soggetto plutocratico, ossia talmente ricco che è inattaccabile, ma dato che quasi tutto in rete passa da lui ha la possibilità di condizionare mode, costumi, idee, comportamenti, eccetera”. Secondo Scandroglio, Google, promuove l’aborto, addirirttura, aiutando a delinquere. Infatti, “La società di Mountain View ha annunciato che cancellerà la cronologia delle localizzazioni quando un utente si recherà in una clinica per abortire, in un centro antiviolenza per le donne o altri luoghi sensibili”.

Infatti, insiste il giornalista de Lanuovabq.it, Quelli di Google non fanno mistero del motivo per cui si cancellerà in automatico la geolocalizzazione: in tal modo, negli Stati dove è reato abortire, gli inquirenti non potranno utilizzare questo strumento per incriminare la donna. Insomma Google aiuterà le donne che commettono il reato di aborto a cancellare le proprie tracce, sottrarrà così, in modo illegale, prove a loro carico”.

Secondo questa logica, “nel rispetto del principio di uguaglianza e di non discriminazione Google dovrebbe altresì cancellare la cronologia della localizzazione anche per tutti gli altri reati: dall’omicidio (del già nato), al furto, dallo stupro alla truffa”.

Per fortuna che la popolarità del numero uno della Casa Bianca è in calo drammatico (è il peggiore presidente dal 1953) e gli ultimi sondaggi sono sempre più a favore dei limiti e divieti all’aborto, con una netta maggioranza di cittadini (90%) contrari alla proposta dei Dem di legalizzare l’aborto fino alla nascita.

DOMENICO BONVEGNA

dbonvegna1@gmail.com