CAPACI 24 ANNI DOPO: MEMORIA, IMPEGNO, SPERANZA

Sarà Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e fondatore del movimento nazionale Agende Rosse, ad aprire l’incontro “Capaci 24 anni dopo: memoria, impegno, speranza”, che si terrà domenica 22 maggio (ore 18) nell’Aula consiliare del Comune di Belpasso (Catania). Un incontro-dibattito voluto da “Antimafia e Legalità – Associazione contro l’usura, il racket e la corruzione”, per fare memoria di quel 23 maggio 1992 in cui la mafia stroncò le vite del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; un’occasione per ricordare e riflettere, ma anche per progettare insieme un futuro diverso, una società libera dalla cultura mafiosa e capace di dire no alla criminalità organizzata.
Insieme con Salvatore Borsellino prenderanno parte al dibattito, moderato dal giornalista Luciano Mirone, Linda Grasso, portavoce di Scorta civica e di Agende Rosse Palermo; Anna e Brizio Montinaro, fratelli di Antonio; Tonino Rotondi, esperto antimafia; Alfia Milazzo, presidente della fondazione “La Città Invisibile” e fondatrice dell’Orchestra infantile e giovanile "Falcone Borsellino": una rappresentanza dell’orchestra, progetto sociale che ha l’obiettivo di diffondere tra i giovani il valore della legalità attraverso la musica, eseguirà alcuni brani del suo repertorio.
Al tavolo dei relatori anche il presidente di Antimafia e Legalità, Salvatore Fiore, imprenditore di Belpasso che ha denunciato i propri usurai ed estortori, e il vice presidente, l’avvocato penalista Enzo Guarnera, che assiste numerosi collaboratori e testimoni di giustizia.
L’incontro, il primo evento pubblico organizzato da Antimafia e Legalità, costituirà l’occasione per inaugurare la sede dell’associazione: a conclusione del dibattito, infatti, ci si sposterà tutti insieme in via Vittorio Emanuele III n. 352, per il taglio del nastro.
Un “progetto di sviluppo felice”, quello di Antimafia e Legalità, nato nei mesi scorsi a partire dall’esperienza di due imprenditori etnei vittime di usura ed estorsione e di alcuni professionisti, che ha raccolto intorno a sé imprenditori e cittadini uniti dal desiderio di costruire una società libera dal malaffare e dalle mafie, e di offrire un supporto concreto a chiunque decida di intraprendere un percorso di legalità.

«Non potevamo che scegliere una data significativa come la ricorrenza della strage di Capaci per presentarci pubblicamente e inaugurare la nostra sede a Belpasso – sottolinea il presidente Salvatore Fiore –. Sarà un luogo aperto a chiunque voglia condividere il nostro progetto, ma soprattutto un punto di riferimento, un luogo in cui chi decide di dire no alla criminalità scopre di non essere solo, anche in un territorio difficile come quello della provincia etnea».
Non a caso simbolo dell’associazione è il fiore di ginestra, pianta semplice e tenace, tipica del territorio etneo, capace di adattarsi e prosperare anche in condizioni estreme.
«Chi vorrà denunciare reati di usura, estorsione ma anche reati di corruzione messi in atto da pubblici funzionari – evidenzia l’avvocato Guarnera – troverà un supporto concreto nell’associazione, che darà ogni forma di assistenza e sostegno, legale, fiscale e psicologico. Antimafia e Legalità nasce nel segno della trasparenza e dal convincimento che solo mettendo in pratica i princìpi di solidarietà sociale e impegnandosi in una costante opera di informazione e prevenzione, specialmente tra i giovani, sia possibile costruire una società realmente libera da mafia e corruzione».