Arte Milionaria e la nuova Arte Degenerata

di Roberto Malini 

L’arte contemporanea non è più espressione del genio umano, ma è un campo in cui potenti, speculatori, organizzazioni e agenzie di controllo economico-politico, influencer di ogni genere formano e trasformano montagne di denaro a loro uso e consumo, creando valore attorno ad autori e opere da loro scelti. Il gusto del pubblico e dei collezionisti, la critica libera non hanno più alcun ruolo in questo mercato, dove ogni cosa è mossa dal binomio potere-denaro. Così opere che nessuno si sognerebbe di acquistare neanche per un euro, in base al loro valore estetico, culturale o di innovazione, improvvisamente acquistano valori milionari. A New York la scultura “Him” di Maurizio Cattelan, che rappresentai Adolf Hitler inginocchiato, nell’atto di pregare, ha stabilito in una vendita da Christie’s il record per l’artista italiano ed è stata venduta a 17.189.000 dollari. Nel 2012 Cattelan installò la scultura (meglio definibile come “manichino”) nel ghetto di Varsavia, dove i nazisti assassinarono quattrocentocinquantamila ebrei, sollevando le proteste della comunità ebraica e dei memoriali della Shoah. Quattro anni dopo, qualcuno ha acquistato “Him” per diciassette milioni di dollari. Perché? Perché l’arte, oggi, è questo: un’orgia di potere spudorata e senza limiti né economici né morali. Il significato e la cultura non hanno più nulla a che vedere con questo mercato. Tutta l’arte che nasce dalla ricerca, dall’immaginazione, dall’originalità, dalla profondità degli artisti di tutto il mondo non vale più nulla. E’ fuori dal mercato che “conta” ed è a tutti gli effetti l’Arte Degenerata dei nostri tempi.