Monsignore, che succede?

di ANDREA FILLORAMO

Tutti conoscono nella Arcidiocesi di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela lo spessore istituzionale dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Maria della Lettera”, un’istituzione accademica ecclesiastica, collegata alla facoltà Pontificia Teologica di Sicilia, che ha come scopo la ricerca e la formazione al sapere teologico e alle scienze religiose epersegue questi fini attraverso l’attività didattica, la ricerca accademico-scientifica, i seminari, i convegni e le pubblicazioni, volti all’approfondimento delle discipline teologiche e delle conoscenze concernenti la persona umana. Esso è stato eretto nel 2007, come ISSR diocesano, previa convenzione del 15.11. 2006 fra la stessa facoltà, rappresentata dal Preside Antonino Raspanti, attualmente vescovo di Acireale, e l’arcivescovo pro tempore Giovanni Marra, che, come si legge nel “Rapporto finale di valutazione del 2014” dello stesso Istituto, ne ha valutato, attraverso un Gruppo Esterno, l’organizzazione, l’efficienza, la qualità del servizio offerto al territorio: l’Istituto “ha ricevuto e intende trasmettere con continuità e l’esperienza ormai quasi settennale, un servizio al territorio vissuto con dedizione e passione che costituisce una risposta impegnativa, generosa e disinteressata – talvolta di estrema dedizione – dei docenti alla sete di sapere teologico e di formazione degli studenti”. Lo stesso Rapporto elogia la “creatività” e la “vitalità del corpo docente” come anche “la sua voglia di consolidare e migliorare il livello scientifico del proprio contributo culturale” ma, altresì evidenzia la svalutazione che il Moderatore, cioè l’arcivescovo Calogero La Piana “sembra fare dell’attività dell’Istituto e del suo significato nel territorio”. Per quanto concerne tale svalutazione lo stesso Rapporto suggerisce ai docenti “la ricerca di modalità per ammorbidire i rapporti con il moderatore, favorendo in tutti i modi il dialogo e mostrando, al contempo, con la qualità e diffusione delle proprie iniziative l’importante funzione che l’istituto svolge già e potrebbe svolgere con ancora più efficacia nel territorio”. Si ritiene opportuno fare un breve excursus storico delle origini di provenienza dell’Istituto. Era il 1966, quando sorse presso l’Istituto “Ignatianum” di Messina, a opera dei PP. Gesuiti, l’Istituto di Pastorale, quale sezione staccata della Pontificia Università dell’Italia Meridionale, iniziando così la formazione teologica a Messina, che ha reso il suo servizio a gran parte dei sacerdoti e religiosi della Sicilia e della Calabria. A seguito del nuovo Concordato del 1984, dopo accesa diatriba tra i PP. Gesuiti e i PP. Salesiani della città, questi ultimi ottennero la formazione dei religiosi con l’Istituto Teologico “S. Tommaso”. Ai PP.Gesuiti toccò iniziare ad occuparsi del nascente Istituto Superiore di Scienze Religiose per la formazione dei laici e per il loro inserimento nell’insegnamento della Religione Cattolica, in piena sinergia e collaborazione con la Diocesi. Si è, così, costituito un Corpo docente integrato da sacerdoti diocesani e PP. Gesuiti e si è affermato come polo culturale di eccellenza di riferimento della Diocesi. L’esperienza dell’Istituto di Pastorale si trasferì nell’ISSR e per contingenze storiche e territoriali ebbe massiccia adesione da parte dei laici, con un numero medio di 300 iscritti nel quadriennio per parecchi anni. Il successo di questo Istituto, fu vissuto, tuttavia, da sempre da parte dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” dei PP. Salesiani come elemento di disturbo al suo quoziente di alunnato. Ciò nonostante, i precedenti Arcivescovi, lo hanno sempre sostenuto e considerato una vera e propria ricchezza per la Diocesi. Da far notare che fu S. Ecc.za Rev.ma, Mons. Francesco Fasola che per primo concesse, a sostegno economico dell’Istituto, un immobile di civile abitazione, costituito da 24 appartamenti concessi in locazione (immobile “Ariston Park”), i cui proventi hanno costituito la dotazione economica, ratificati in seguito da Mons. Ignazio Cannavò nei suoi 20 anni di Episcopato a Messina e da Mons. Giovanni Marra nei suoi 10 anni di episcopato. Quest’ultimo ha anche curato il trasferimento di gestione dell’Istituto dai PP. Gesuiti (dopo un breve periodo transitorio di cogestione tra Compagnia di Gesù e la Diocesi di Messina) fino all’attuale esclusiva gestione da parte della Diocesi. In qualità di Moderatore dell’ISSR “S. Maria della Lettera”. Mons. Marra, Arcivescovo pro tempore, nella convenzione stipulata con la Facoltà Teologica di Sicilia, ha ribadito l’impegno a sostenere l’Istituto, provvedendo alle“strutture per l’insegnamento, la biblioteca, le risorse del corpo docente e le garanzie economiche derivanti dagli immobili messi a disposizione per tale sostegno”. Mons. Calogero La Piana è un “salesiano” ed è stato Preside dell’Istituto Teologico “S. Tommaso” dei PP Salesiani. Egli, fin dal suo insediamento, ha scoraggiato ogni iniziativa, ogni attività e ne ha mortificatoil servizio, giungendo alla sua attuale ultima determinazione, quella di spogliare, “motu proprio” l’Istituto della sua dotazione economica e quella di sospendere le iscrizioni per il prossimo anno accademico 2015/16. In atto, quindi, egli ha dichiarato così la soppressione dell’Istituto, voluto fortemente dal clero messinese e apprezzato dai laici, sia operatori che fruitori del servizio che esso rende all’Arcidiocesi. Ci chiediamo, ma la domanda sembra retorica: la decisione di Mons. Calogero La Piana, è connotata, da meri condizionamenti o interessi di parte (condizionamenti e interessi dei Padri Salesiani) ovviamente contrari al reale interesse della Diocesi?