Messina & Chiesa: Credere nell’uomo e credere in Dio. È ancora possibile oggi?

Il gruppo di impegno laicale “Gaudium et Spes”, un’associazione di fatto sorta di recente a Messina e composta da laici desiderosi di contribuire alla costruzione di una “Chiesa altra”, organizza per la fine del mese tre incontri con mons. Jacques Gaillot.
Il primo appuntamento è programmato per il 26 maggio ore 17,30 presso l’Auditorium San Vito di Barcellona Pozzo di Gotto, ove il vescovo di Partenia, diocesi fantasma scomparsa nel V secolo, affronterà il tema: “Praticare l’amore e la giustizia dovuti al prossimo”. In questa sede il relatore si rifarà sicuramente alla sua trentennale lotta accanto ai diseredati e ai “sans-papiers” per illustrare come gli uomini e soprattutto i cristiani possono anzi devono rispondere al grido di chi viene lasciato mezzo morto sul ciglio della strada. Introdurrà il tema p. Gregorio Battaglia, un carmelitano che assieme ai confratelli anima l’impegno socio-ecclesiale nella città del Longano.
Il secondo incontro è programmato sul versante ionico della provincia, a Taormina, presso la Biblioteca delle Suore Francescane Missionarie di Maria di Via Bagnoli Croce, alle ore 17,30 del 28 maggio. Qui il tema proposto dal Vescovo Gaillot – vista anche l’eterogenea conformazione culturale delle persone presenti nella perla dello Ionio – è “Vangelo e modernità”. La relazione sarà sicuramente una risposta profetica a tutta una generazione delusa dal conservatorismo di una Chiesa giudicata talvolta come intollerante. Introdurrà suor Tarcisia Carnieletto, animatrice socio-religiosa di numerosi gruppi ecclesiali del circondario.

Il terzo colloquio è programmato per il 29 maggio, alle ore 17,30 presso l’Aula Magna dell’Ateneo Peloritano. Il tema è molto intrigante “Credere nell’uomo e credere in Dio. È ancora possibile oggi?”. Qui il vescovo svilupperà una provocazione a lui molto cara: “Io credo in Dio perché credo nell’uomo”. Introdurrà la relazione p. Felice Scalia, S.J., conoscitore del pensiero di mons. Gaillot e formatore “alternativo” di numerose generazioni di cristiani.
Dopo ogni relazione è previsto il dibattito.