Giornata di studio sui Diritti Umani

Studiosi di diverse nazionalità si incontreranno venerdì 25 ottobre (ore 11.00-13.00) presso l’Aula Magna dell’Università degli studi Niccolò Cusano di Roma, per partecipare a una tavola rotonda sul tema “Culture, Valori e Diritti dell’Uomo”. L’argomento sarà affrontato da varie prospettive, quella sociologica dal prof. Andrea Bixio, di geografia politica dalla prof.ssa Maria Paola Pagnini, verrà considerata la dimensione antropologica dal prof. Gualtiero Harrison, e quella letteraria e interculturale da Juan Octavio Prenz, scrittore e poeta. Tra i partecipanti all’iniziativa c’è il prof. Javier Ansuategui Roig, che dirige l’Istituto dei Diritti Umani Bartolomeo de las Casas, dell’Università Carlos III di Madrid, in cui insegna.
Al prof. Javier Ansuategui Roig, che terrà una relazione sul tema “La geografia dei diritti umani e la sfida delle diversità”, abbiamo posto alcune domande su questioni al centro della cronaca politica e culturale dell’Europa contemporanea: Prof. Ansuategui, i diritti hanno una storia che risale grosso modo all’illuminismo ed alla Rivoluzione francese; esiste anche una geografia dei diritti umani, luoghi che più di altri mostrano l’attualità dei diritti umani, l’ esigenza di una loro protezione?
«Sicuramente esiste una geografia dei diritti umani, si tratta di una geografia politica e morale, pur considerando che certi problemi sono comuni a tutta l’umanità e, con essi, l’esigenza di una tutela dei diritti umani fondamentali».
Certi diritti umani fondamentali, primo fra tutti il rispetto della dignità della persona in tutti i momenti della sua vita, possono essere tutelati essenzialmente attraverso il diritto?
«In realtà la buona o cattiva salute dei diritti non è soltanto una questione giuridica ma ha a che vedere con l’economia, con la situazione sociale, con la maggiore o minore diffusione della cultura della legalità».
Quindi non basta fermarsi ad una tutela giuridica formale?
«La costituzionalizzazione dei diritti umani è essenziale perché rappresenta un sistema di riconoscimento e di garanzia, di protezione dei diritti. Ma questo sistema non può essere solamente giuridico-teorico. Ha pure bisogno di una sostanza e di un substrato morale, sociale ed economico, che necessariamente è il risultato anche di un processo storico».
Non le sembra che i diritti umani siano diventati una materia inflazionata? Tutti rivendicano una serie molteplice di diritti ritenuti fondamentali negli ambiti più vari: etnico, sessuale, linguistico, alimentare, ecc..
«Quello dei diritti umani è un discorso che si scinde tra una pretesa di universalità e una situazione caratterizzata dalla pluralità e dalla diversità. La sfida è cercare un elemento di convergenza, ritrovare nelle rivendicazioni particolari elementi di universalità, elementi condivisibili. Un minimo comun denominatore».