La droga: discutiamone!

Egregio Direttore,

vorrei tranquillizzare il sig. MC che nella sua lettera a Varese News (n. 349/10) si preoccupa, giustamente, di una eventuale rinuncia alla lotta alla droga che potrebbe avvenire in caso di una sua “liberalizzazione”, sia pur “controllata” come proposto dal dr. Giovanni Dotti in diverse lettere ai giornali.
Il sig. MC e quanti altri fossero interessati a combattere non solo a parole il problema droga dovrebbero sapere che la proposta va proprio nel senso di fronteggiare questo increscioso fenomeno, eliminando il commercio clandestino e permettendo un maggior controllo dell’uso di sostanze stupefacenti (che adesso non c’è o è assolutamente inefficace).
Il solo fatto di autorizzare la vendita “controllata” delle droghe, a prezzo di costo, nelle farmacie ed eventualmente anche in altre strutture idonee (con registro degli acquirenti), potrebbe infatti ridurre notevolmente se non proprio eliminare il commercio e lo spaccio clandestino e illegale, che oggi costituiscono il principale motore propulsivo al consumo. Verrebbe infatti meno la spinta alla “iniziazione” cui vengono sollecitati tanti giovani da parte di spacciatori senza scrupoli che, per lo più essi stessi drogati, devono allargare la cerchia dei consumatori con offerte gratuite e pressioni di vario tipo. Si sgonfierebbe così in gran parte automaticamente questo commercio criminale. Veniamo ora alla prevenzione. Può sembrare un controsenso proporre la legalizzazione della vendita di droghe e contemporaneamente lottare per prevenirne l’uso. Si tratterebbe di una legge simile, ma molto più rigida di quella attualmente in vigore per le sigarette. Infatti la vendita sarebbe “controllata”, con accertamento della identità dell’acquirente (maggiorenne) e obbligo di registrazione (riservata), in modo che le Autorità preposte possano individuare i consumatori non già per punirli ma per tenerli sotto controllo e possibilmente indirizzarli ai Centri di recupero. Con indubbio vantaggio per la società, che vedrebbe diminuire i fenomeni di criminalità legati alla droga e di conseguenza gli interventi delle forze dell’ordine, le indagini, i processi e le carcerazioni per tali reati.
Ovviamente necessiterebbe un contemporaneo potenziamento della campagna di informazione contro l’uso di sostanze stupefacenti, soprattutto indirizzata ai giovani e nelle scuole, spiegando i gravi rischi per la salute legati al loro consumo,
In campo preventivo si potrebbero anche autorizzare i datori di lavoro a richiedere per i dipendenti che svolgono particolari mansioni (es. autisti di pullman, camion, autoarticolati, addetti a lavori pericolosi, ecc.) l’esame del capello ogni 6-12 mesi per escludere la dipendenza da droghe. La stessa autorizzazione si potrebbe dare ai Dirigenti scolastici, previa autorizzazione dei genitori, nel dubbio che lo studente faccia uso di droghe.
Si dovrebbe prevedere, anche come deterrente, l’inasprimento delle pene previste per i reati (come incidenti stradali, furti, rapine, ecc.) commessi sotto l’effetto di alcool e di stupefacenti .

Martino Pirone