Per Downbeat, la neonata Libera Università del Jazz di Siena è il simbolo di un nuovo Rinascimento italiano

Secondo l’autorevole rivista americana Downbeat, la Fondazione Siena Jazz – recentemente autorizzata dal Ministero a rilasciare titoli di laurea aventi valore legale (D.M. 10-11-2011 n. 193) e diventata la prima “Libera Università del Jazz” italiana – è il simbolo di un nuovo “Rinascimento italiano”. La rivista fondata a Chicago nel 1934 e considerata la “bibbia” mondiale del jazz, ha dedicato all’istituzione jazzistica senese, uno speciale pubblicato nel numero di gennaio, che la consacra definitivamente nell’Olimpo delle migliori scuole di alta formazione jazzistica del mondo. Un riconoscimento importante se si considera che è la prima volta che nelle sue pagine Down Beat dedica uno spazio di approfondimento così ampio e dettagliato, ad una scuola europea di jazz.
Nell’articolo, il giornalista James Hale in visita l’estate scorsa al Siena Jazz durante i Seminari Estivi, scrive: «che siano promettenti studenti di Conservatori o acclamati artisti internazionali, tutti i musicisti a Siena Jazz parlano la stessa lingua». Dopo aver parlato con gli allievi del Siena Jazz, il giornalista americano esprime parole di apprezzamento per la qualità dell’offerta formativa e conclude che «tutti a Siena non vedono l’ora di poter studiare con musicisti come Dave Douglas, Eric Harland, Miguel Zenón, Franco D’Andrea e Greg Osby». Significative da questo punto di vista, sono le parole riportate nel servizio, di uno degli allievi Peter Qualtere-Burcher, sassofonista tenore e studente del Whitman College di Eugene nell’Oregon per il quale «lo Zen del jazz vive a Siena grazie anche al numero di docenti e la densità di talento ed esperienza che si trovano qui ed esercitano una attrazione incredibile». Sulla copertina dello speciale dedicato alle migliori scuole di jazz, Siena ha il ruolo di capofila con un richiamo diretto nel titolo “Campo estivo di jazz all’italiana ”, proprio a voler sottolineare l’unicità della Fondazione, la sola e la prima istituzione non statale ad essere stata accreditata e abilitata all’alta formazione universitaria nel campo del jazz. Il servizio è illustrato nella prima pagina da una splendida foto di Lionel Loueke e Miguel Zenon realizzata da Caterina Di Perri; seguono poi tre pagine di approfondimento con un’ampia intervista al presidente Franco Caroni e diversi commenti raccolti nelle aule della scuola durante i Seminari. «Siamo molto felici del riconoscimento che ci ha tributato Downbeat, la più autorevole rivista di jazz del mondo – ha commentato Franco Caroni – per noi è un incitamento a fare sempre di più e meglio. Siamo pronti a raccogliere con l’entusiasmo di sempre, le sfide che ci attendono con l’apertura a novembre dei corsi triennali della Libera Università del Jazz di Siena e ci auguriamo che tutta la città di Siena e le sue istituzioni che finora ci hanno sostenuto, continuino a farlo con coraggio, anche in un momento di crisi come questo. L’obiettivo è ambizioso: permettere a Siena di competere con i grandi Conservatori e le migliori istituzioni jazzistiche internazionali. Abbiamo dimostrato di avere le carte in regola, ora bisogna fare sinergia nello sforzo di rilanciare un’offerta formativa innovativa, con corsi accademici e docenti di altissimo livello».