TEATRO, ZO CATANIA, SABATO 22 FEBBRAIO “FINALE DI PARTITA” DI SAMUEL BECKETT DEL PLURIPREMIATO TEATRINO GIULLARE

Con un’originale e sofisticata messa in scena di “Finale di partita” di Samuel Beckett, la pluripremiata compagnia Teatrino Giullare sarà sul palco di Zo centro culture contemporanee di Catania, sabato 22 febbraio, alle ore 21, per la rassegna di creazioni contemporanee AltreScene.

Lo spettacolo, prodotto, diretto e interpretato da Teatrino Giullare, traduzione di Carlo Fruttero, scenografia e pedine di Cicuska, Maschere dei Fratelli De Marchi, ha vinto il Premio speciale UBU 2006, il Premio nazionale della critica 2006 e il Premio della giuria al 47° Festival internazionale Mess di Sarajevo nel 2007. 

Allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori. 
Hamm è il re in questa partita a scacchi persa fin dall’inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. 
Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare la fine inevitabile
(S. Beckett)

Una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento.
La rappresentazione è una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. In questo Finale di partita il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori.
Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell’immobilità e nel  tentativo di prendere la strada  verso l’uscita. Nagg e Nell pedine fuori gioco, pedine a metà  rinchiuse in bidoni.
L’affinità tra il contenuto del testo e il gioco degli scacchi è stata manifestata dallo stesso Beckett e il finale di partita è la terza e ultima parte dell’incontro nel gioco degli scacchi. Una fase distinta dal ridotto numero di pezzi superstiti sulla scacchiera e dal fatto che il re non è più soltanto un pezzo da difendere ma diventa anche una figura di attacco.

Teatrino Giullare
Teatrino Giullare crea spettacoli teatrali, installazioni, laboratori, rassegne, progetti speciali per il teatro e l’arte. Dal 1995 cresce la propria ricerca artistica indagando la drammaturgia tramite la sperimentazione di artifici scenici e sviluppando una poetica originale che l’ha portato a realizzare allestimenti teatrali, installazioni e workshop in tutta Italia e in tournèe internazionali in 35 paesi del mondo.
Gli attori artificiali, gli strumenti di trasformazione, deformazione, duplicazione, gli oggetti, le soglie, le estensioni e le protesi espressive, i campi di forza fisici e mentali sono gli strumenti di volta in volta creati per dare ascolto alla parola e riconoscimento all’evidenza, per indagare il lavoro dell’attore, la comunicazione teatrale, ricercare ed esaltare la natura più intima dei testi.
Il lavoro di Teatrino Giullare ha un’attitudine interdisciplinare e un’attenzione particolare è rivolta ai sistemi diretti a ottenere effetti estranei o non consentiti dall’ordine naturale o dall’aspetto immediato delle cose sfiorando sfumature simboliche e nel tentativo di rispecchiare la realtà senza riprodurla, tentando di essere in scena più umani degli umani.

La Compagnia debutta nel 1995 al Corso di Drammaturgia di Giuliano Scabia al Dams, Università di Bologna, con Alcesti di Euripide, seguono lavori su Aristofane (1996), Plauto (1997), la Commedia dell’Arte (1998), Shakespeare (2002) e scritture originali Re di bastoni Re di denari (1999), Fortebraccio contro il cielo (2003). Dal 2005 inizia il lavoro sulla drammaturgia contemporanea e del Novecento allestendo Finale di partita di Samuel Beckett, Alla meta di Thomas Bernhard, Lotta di negro e cani di Bernard-Marie Koltès, La stanza di Harold Pinter, Canti del guardare lontano di Giuliano Scabia, Le amanti da Elfriede Jelinek.
Nel 2009 produce Coco, primo allestimento italiano del testo incompiuto ed inedito di Bernard-Marie Koltès dedicato a Coco Chanel. Nel 2011 ha proseguito l’elaborazione del tema creando il soggetto originale Coco. L’ultimo sogno.
Nel 2016, in occasione del quarto centenario della morte di William Shakespeare, produce in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona e per la prima volta in Italia, un allestimento di Romeo e Giulietta basato sul testo del Primo In-Quarto (Q1) pubblicato a Londra nel 1597.
Teatrino Giullare conduce numerosi seminari e workshop teatrali, tra gli altri al DAMS, Università di Bologna, all’Università di Firenze, all’Università di Venezia, al Museo Argentino del Titere di Buenos Aires (Argentina), alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Smirne (Turchia), alla Darpana Academy of Performing Arts di Ahmedabad (India), al Museo delle Arti Applicate di Belgrado (Serbia), al Museo Moubarak de Il Cairo (Egitto), al Teatro Nazionale di Tirana (Albania), al Centro di Educazione Culturale di Varsavia (Polonia), al Festival Iberoamericano di Bogotá (Colombia).
Tra i vari riconoscimenti ricevuti il Premio per la migliore attrice al World Art Festival di Praga (2003), il Premio Nazionale della Critica (2006), il Premio Speciale Ubu 2006, il Premio della Giuria ed il Premio Brave New World per la regia al 47^ Festival Internazionale di Teatro MESS di Sarajevo (2007), Il Premio Hystrio Altre Muse 2011, la Menzione Speciale della Giuria Internazionale al Premio Teatro Nudo (2016), l’Excellent Play Award della Central Academy of Drama di Pechino (2019).

Ingresso: intero 15 euro; ridotto 10 euro