Sport e inclusività: il club “Pallacanestro Varese” sceglie il servizio di audiodescrizione di CMT per rendere fruibile l’esperienza sportiva a tifosi ciechi, ipovedenti e pluridisabili visivi

Il sistema di audiodescrizione “Connect Me Too”, nato dalla collaborazione con l’AC Milan e già impiegato in molteplici match di calcio della Serie A e della Nazionale Italiana, debutterà nella sfida del campionato di basket di domenica 14 gennaio

L’attenzione e la sensibilità che il mondo sportivo rivolge nei confronti della disabilità visiva danno vita a nuove occasioni di inclusione sociale: per la prima volta una partita di pallacanestro sarà fruibile a tifosi ciechi, ipovedenti e pluridisabili visivi grazie al sistema di audiodescrizione “Connect Me Too” di CMT. Il club “Pallacanestro Varese” ha scelto di avvalersene nel prossimo match contro il Venezia, in programma domenica 14 gennaio.
Il servizio, altamente innovativo, è in grado di divulgare una radiocronaca iperdescrittiva, realizzata da un professionista appositamente formato che riporta fedelmente i dettagli della sfida nel rettangolo di gioco e tutte le sfumature di ciò che accade intorno, ad esempio in panchina o sugli spalti, al fine di far vivere un’esperienza sportiva unica e totalizzante.
Il progetto dell’audiodescrizione inclusiva è nato dalla collaborazione tra AC Milan, nella veste di promotore dell’idea, e CMT in qualità di partner tecnologico, con l’obiettivo di aumentare l’accessibilità agli eventi a carattere sportivo, nella fattispecie calcistici, dei tifosi con disabilità.
Dal 2019 il team tecnico di CMT si occupa di sviluppare la tecnologia che supporta il servizio di audiodescrizione: la piattaforma, inizialmente strutturata su sistemi radio, è stata radicalmente trasformata ed evoluta nel corso degli anni. Oggi, infatti, il servizio è completamente digitale, si appoggia alla rete 4G ed è accessibile da parte degli utenti tramite uno smartphone e cuffie/auricolari. Tali caratteristiche rendono “Connect Me Too” particolarmente flessibile e adattabile a qualsiasi tipologia di sport e location, dagli stadi ai palazzetti, dalle palestre alle piste, dalle piscine agli autodromi. Non solo. L’audiodescrizione può valicare i confini fisici convenzionali e raggiungere anche quei tifosi che sono rimasti a casa.
«“Connect Me Too” sta rivoluzionando l’esperienza dei tifosi con disabilità visiva, prima nell’ambito calcistico e adesso in quello del basket – spiega Tony D’Angelo, direttore commerciale di CMT -. Lo sport ha la capacità di unire le persone e abbattere barriere e differenze culturali e di background, creando opportunità di progresso sociale. Nel solco di questo contesto, si inserisce il nostro sistema integrato di audiodescrizione che risponde alle esigenze di accessibilità e inclusione, ormai diventate una necessità. Siamo orgogliosi ed emozionati per il debutto nel basket. Ringraziamo “Pallacanestro Varese” per la sensibilità dimostrata e per aver abbracciato questa progettualità».
«Lo sport è fondamentale per favorire la condivisione, l’inclusione e la socializzazione e allo stesso tempo ha bisogno di strumenti educativi per farlo. Per questo siamo felici ed orgogliosi di essere il primo club nella storia della pallacanestro a incorporare con grande orgoglio, in supporto e rappresentanza della comunità non vedente e ipovedente, la scritta “Varese” in Braille sulle rispettive divise da gioco ed a offrire un servizio integrato di audiodescrizione ai tifosi ciechi, ipovedenti e pluridisabili, perché il basket rappresenta condivisione e unione fin dalle sue radici e nelle sue fondamenta», dichiara il direttore Marketing della Pallacanestro Varese Francesco Finazzer Flori.