“Respiro urbano” di Maria Enrica Ciceri a Villa Borletti di Origgio

Si svolgerà sabato 26 maggio 2018 alle ore 18.00, presso Villa Borletti a Origgio (VA), il vernissage della mostra personale della pittrice Maria Enrica Ciceri dal titolo “Respiro urbano”.

 

Focalizzata su un’indagine visiva delle grandi metropoli occidentali, da Milano a New York, la mostra sarà visitabile il sabato e la domenica negli orari dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00, fino al 3 giugno. Nata come casa di villeggiatura dei conti Borromeo, Villa Borletti di Origgio ha tutte le caratteristiche della dimora del Settecento lombardo e oggi è sede di numerosi eventi culturali, realizzati dall’associazione culturale Hesperia con il patrocinio del Comune di Origgio.

La personale di Maria Enrica Ciceri prende avvio dalla vocazione dell’artista di Uboldo nel cogliere il senso vero di città e metropoli in continuo movimento. In scansioni prospettiche dalle pennellate intense, il forte gesto pittorico evidenzia l’esplorazione esistenziale del paesaggio urbano. L’artista lo fa con i toni inquietanti dei chiaroscuri, negli squarci di luce improvvisi sulle tele dipinte a collage, con tecniche miste o pittura a olio. Tra i soggetti privilegiati delle opere in mostra ci sono i tram, simbolo del capoluogo lombardo al pari del duomo e del panettone. Intrecci di binari e fili sospesi evocano lo sferragliare continuo dei tram storici di Milano sulle linee 1 e 33, come il vecchio “Carelli”, in funzione dal 1928. Quando passano, ancora oggi, tutto sembra fare un passo all’indietro nel tempo.

Nella presentazione critica, così Fabrizia Buzio Negri scrive di Milano nella pittura di Maria Enrica Ciceri: «Non è più futuristica “città che sale” con la frenesia di miglia di passi che corrono via veloci, con il fascino oscuro dei misteri dentro lo smog quotidiano. È qualcosa di diverso. È il ricordo nella realtà dell’oggi, che non procede nel futuro senza il passato. Sono poesia e vita insieme, come quelle strofe della canzone amata da Giorgio Strehler, “Ma mi”. L’uomo canta, rinchiuso nel carcere di San Vittore, vinto dalla nostalgia. Risente, attraverso lo sferragliare dei trami di Milano, la vita che scorre al di là delle mura: “Sòta a sti mur / passen i tram / fracass e vita del mè Milan.” (Sotto a queste mura / passano i tram / fracasso e vita della mia Milano). Un pezzo di storia, in un percorso a rotaie, in una Milano che cambia, ma dal fascino intramontabile. Con qualche frammento di quotidianità, appena sfiorata, tra compagni di un breve viaggio.»

Maria Enrica Ciceri vive e opera a Uboldo (VA). Ha affrontato tecniche di vario tipo, tra cui il nudo artistico, l’incisione, la decorazione su ceramica, sperimentando di recente l’utilizzo delle resine. Per oltre quindici anni ha frequentato le associazioni artistiche culturali “Fare Arte” e “Uboldo Arte”, sotto la guida del Maestro Vanni Saltarelli. Negli anni ha partecipato a mostre collettive in gallerie e musei in Italia e all’estero e ha ottenuto premi e riconoscimenti in diversi concorsi nazionali. La sua ultima personale è stata ospitata lo scorso anno nello Spazio Espositivo PwC, all’interno del palazzo sede del quotidiano Il Sole 24 Ore.