LE VIE DEI TESORI 25 mila visitatori nel secondo weekend

Otto città e venticinquemila visitatori: il successo de Le Vie dei Tesori è veramente inarrestabile. Se nel primo weekend di programmazione si erano sfiorati i 18 mila visitatori ed era sembrato un bellissimo traguardo, è questo secondo fine settimana a meravigliare e andare al di là di ogni previsione.

 

Messina tiene sempre il comando, stavolta forte di cinquemila visitatori, ma Trapani la tallona da vicino e mette a segno 4500 preferenze; segue inaspettatamente Ragusa che è un vero exploit da 4 mila visitatori che, sommati ai 2300 di Scicli e ai 1600 di Modica, portano il Val di Noto a sfiorare le 8 mila presenze in 48 luoghi aperti. Siracusa si ferma a 2700 visitatori che hanno scoperto 23 siti, seguono Caltanissetta con 2500 presenze, e ultima Agrigento con 2 mila visitatori in 17 siti aperti.

Messina ha quindi di nuovo “vinto” la graduatoria: 5 mila presenze contro le 3500 visite dello scorso weekend, spalmate su 29 luoghi. Il sito più richiesto è stato Forte San Salvatore che ha totalizzato 526 visitatori che si sono riversati sullo Stretto per rendere omaggio alla Madonnina; segue il Sacrario di Cristo Re (462 presenze), con la torre merlata dell’antica fortezza dove venne rinchiuso nel Duecento, Carlo II d’Angiò; e se la scorsa settimana era stata Villa Maria ad attirare tantissimo pubblico, adesso è stata la lussuosa Villa Stefania – che i messinesi conoscono come Villa AlFè – a registrare 435 ingressi.

Ma se da Messina ci si poteva anche aspettare un afflusso straordinario, anche perché il pubblico aspetta ormai il festival che qui è alla sua seconda edizione, nessuno avrebbe mai scommesso su Trapani, che insidia da vicino la vincitrice, con i suoi 4500 visitatori che si sommano ai 3200 dello scorso weekend. Mantiene saldo il podio, la torre della Colombaia (dove si arriva in barca) con 517 ingressi (è su prenotazione e ogni turno di visita era praticamente esaurito); bene anche la Cappella della Mortificazione con 460 visitatori mentre arriva tra le prime tre anche la chiesa di san Nicola con la cripta che, insieme, toccano le 402 presenze.

Ragusa, Noto e Modica assieme mettono in conto 8 mila ingressi, segno che il barocco è sempre qualcosa su cui scommettere anche ad occhi chiusi.  Ragusa fa la parte della padrona, con i suoi 4 mila visitatori che hanno apprezzato soprattutto gli arredi d’epoca e i sontuosi affreschi di Palazzo Arezzo di Trifiletti (630 ingressi) raccontati dagli stessi padroni di casa; seguono il Circolo della Conversazione a Ragusa Ibla che ha contato 592 ingressi, e il minuscolo ma deliziosamente neoclassico Teatro Donnafugata (454). Soprattutto turisti, invece, sul set “virtuale” del Commissario Montalbano, visto che sia i luoghi che nella fiction ospitano il Commissariato che la stanza del questore (ovvero il Municipio di Scicli) sono stati visitati da quasi 700 persone, mentre in 279 hanno scelto l’elegante Palazzo Bonelli Patanè; a Modica, il Castello dei Conti ha totalizzato 320 ingressi, mentre il campanile della Chiesa Madre di San Giorgio si è fermato a 276 e palazzo Castro Grimaldi a 109.

Siracusa passa da 2mila a 2700 presenze: il pubblico ha scelto di visitare soprattutto la chiesa di San Filippo Apostolo con l’Ipogeo, apprezzati da 336 visitatori; segue l’asimmetrico Teatro Comunale con 278  e il museo aretuseo dei pupi con 234 curiosi, che passeggiavano tra gli arredi di palazzo Midiri Cardona.

A Caltanissetta (che questo week end ha superato i 2500 visitatori), palazzo Testasecca è stato il luogo più apprezzato, scelto da 402 visitatori entusistai – tra i quali anche Michele Curcuruto, cugino del conte Testasecca -, seguito da Villa Grazia (374), inserita quest’anno nel circuito, e dal Museo pedagogico della Scuola San Giusto dove i nisseni (commossi) si sono ritrovati bambini tra i banchi di scuola (333); molto apprezzato anche il museo Averna con 283 visitatori.

Ecco infine Agrigento che supera di poco le duemila presenze: che però questo week end hanno preferito riversarsi tra la cattedrale di San Gerlando (422 visitatori) con la misteriosa “lettera del diavolo” ben visibile in sacrestia;, la chiesa di santa Maria (254) che ha permesso per la prima volta di vedere il crepìdoma (la piattaforma a gradini) recentemente scoperto; terzo, il medievale monastero e chiostro di santo Spirito (che gli agrigentini conoscono come Badia Grande) che si è fermato a 253 visitatori. Molto apprezzate anche – su tutta la regione – le “passeggiate” de Le Vie dei Tesori, ovvero i percorsi guidati da un esperto alla scoperta di angoli inediti della città; e le degustazioni di vini Planeta che in alcuni luoghi, hanno completato speciali visite d’autore.

Il Festival che da dodici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti a Palermo – visitabili con un unico coupon di 1 euro e basato su un affascinante storytelling affidato a volontari e studenti – ha quindi consolidato il suo lavoro e si prepara all’ultimo weekend nelle province (dal 28 al 30 settembre), poi Palermo dal 5 ottobre al 4 novembre; dal 19 ottobre, anche Catania, Enna e il Nord Italia.

Il Festival Le Vie dei Tesori è supportato dagli Assessorati Regionali al Turismo e ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana; è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. E’ parte integrante del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sin dalla presentazione del dossier di candidatura, ed è partner di Manifesta12.

 

Nel 2016 e nel 2017 il Festival ha ricevuto le medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre che il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il patrocinio del Senato della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati. Quest’anno ha avuto la medaglia di rappresentanza del Senato della Repubblica.