
IL LIBRO
La Sicilia a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta è un terreno di morte e faide. La violenza mafiosa dilaga e il silenzio è l’unico rifugio per chi vuole sopravvivere. Michela Buscemi, invece, sceglie di parlare, e il libro che avete tra le mani è la sua storia: la storia di una donna cresciuta in un ambiente in cui il patriarcato e l’omertà soffocano ogni forma di ribellione, ma che dopo aver perso due fratelli, Salvatore e Rodolfo, assassinati per mano mafiosa, trova la forza di lottare per la giustizia, sfidando non solo la criminalità organizzata ma anche le regole di una società che le impone il silenzio. In dialogo con Riccardo Bocca, è la stessa Michela a raccontarsi, dalla sua infanzia difficile in una famiglia segnata dalla miseria e dalla violenza domestica, fino al suo costituirsi parte civile nel maxiprocesso contro la mafia, quando la sua testimonianza, resa in aula davanti ai boss mafiosi, le vale il marchio infamante di spiona. Poi, Michela non si fermerà più: pagando un prezzo altissimo, diventerà una figura simbolo della lotta alla criminalità organizzata, sostenendo il lavoro del pool antimafia e imponendosi come testimone scomoda e voce della verità. Mescolando cronaca, racconto personale e reportage, La spiona è il racconto di una donna unica e di un periodo tragico della nostra storia: un documento dal grande valore storico e umano.
L’AUTRICE
Michela Buscemi nata a Palermo nel 1939, è un’attivista antimafia. In seguito all’omicidio di due dei suoi fratelli da parte della criminalità organizzata si costituisce parte civile e testimonia al maxiprocesso di Palermo del 1986. Da allora non ha cessato di partecipare a iniziative, incontri e manifestazioni in tutta Italia per sensibilizzare soprattutto i più giovani.