#IoVivoLaSclerosiMultipla lancia la sua prima campagna di sensibilizzazione

#IoVivoLaSclerosiMultipla ha lanciato la sua prima campagna di sensibilizzazione e lo ha fatto in grande stile. Dopo un primo debutto a Firenze lo scorso 24 maggio, l’attività di informazione avanza a passo spedito e conquista anche il capoluogo meneghino. La città lombarda, a partire dal 7 giugno, alzerà infatti il sipario su un’iniziativa nazionale dal nome “Siamo sicuri di sapere cosa sia la sclerosi multipla?” con lo scopo di contribuire a diffondere importanti informazioni su una malattia apparentemente conosciuta ma che nasconde ancora diverse zone d’ombra.

 

Promossa dall’associazione #IoVivoLaSclerosiMultipla, capitanata da Federica Frazzitta e Chiara Generini, e appoggiata da tutti gli operatori che ne hanno permesso il lancio e la diffusione – includendo Flo Factory che ha curato in prima persona la realizzazione della campagna -, l’iniziativa ha l’obiettivo di far luce su una malattia che ad oggi colpisce 188 italiani su 100.000 abitanti, con il doppio dell’incidenza sulle donne. Tutto questo grazie ad una campagna di affissione che punta a diventare un fenomeno virale attraverso una diretta provocazione rivolta al pubblico: siamo sicuri di sapere che cosa sia la sclerosi multipla? Una semplice domanda che lascia spazio alla possibilità di raccontare chi sia l’ospite indesiderato, come viene vissuto dal paziente, dai suoi cari e come tutto questo possa trasformarsi in uno spunto per cambiare la propria prospettiva di vita. Con messaggi di conoscenza, fiducia e positività il progetto ha preso forma grazie allo speciale coinvolgimento di Settimio Benedusi, maestro della fotografia e da sempre autore di grandi storie da leggere con gli occhi. Attraverso emozionanti ritratti diventati testimonianze di vita vera e storie di sclerosi multipla vissute, viene veicolato un unico, inequivocabile e semplice valore in grado di far capire che la vita non si ferma; come in caso di diagnosi di sclerosi multipla ci si trova davanti ad una malattia che necessita di cure e di cui bisogna affrontarne l’aspetto psicologico ma che permette di ricevere grandi insegnamenti, come il rispetto per la vita.

 

“La campagna di sensibilizzazione è solo l’inizio di un progetto ambizioso che vuol portare ad instaurare un dialogo non solo con le persone affette da sclerosi multipla ma con tutti, soprattutto con i più giovani, con il loro linguaggio, su tematiche importanti che riguardano anche i rapporti interpersonali. Uno dei nostri obiettivi è infatti quello di capire e sostenere tutti allo stesso modo ed essere in grado di indirizzare e prendere per mano, nello stesso tempo, chi convive con questa coinquilina scomoda e le sue persone care. Credo che comunicare alcuni importanti messaggi sottolineandone la positività sia fondamentale per non creare divisioni ma sentirsi uniti in tutte le avventure che la vita ci dona.” Sono queste le parole utilizzate da Federica Frazzitta, presidente dell’associazione, per informare come la campagna di sensibilizzazione vada ad inserirsi in un progetto molto più ampio e rappresenta un primo passo verso una conoscenza più approfondita della malattia.

 

“Il nostro progetto nasce dalla volontà di includere nel mondo della sclerosi multipla tutti coloro che sono interessati a saperne di più, facendone un bene comune. Mostrare liberamente come un paziente a cui è diagnosticata la malattia possa vivere la propria quotidianità, sfatandone miti e false leggende. #IoVivoLaSclerosiMultipla ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la sclerosi multipla è prima di tutto una malattia per la quale bisogna sottoporsi a delle cure ma anche che la speranza e la positività sono fondamentali per riuscire a combatterla.”  

 

Sensibilizzare le persone a vivere con la sclerosi multipla e tutti coloro che gli stanno attorno è fondamentale per garantire che la vita non smetta di sorridere. Comunicare è fondamentale e farlo con modalità in grado di arrivare a tutti è importante. Per questo motivo l’associazione ha scelto di includere nella propria strategia l’ausilio di diversi strumenti e un approccio integrato tra i mezzi che avrà il compito di generare curiosità e raccontare, per la prima volta, la malattia utilizzando toni ironici, freschi e positivi.