Festivalmeteorologia: successo per l’ottava edizione

8 Festival della Meteorologia di Rovereto 2022 La Dimensione internazionale della meteorologia Palasport Rovereto (foto Daniele Panato/CommFabriK)

Focus sulla valorizzazione degli osservatori meteorologici storici e la digitalizzazione dei dati meteorologici raccolti in passato per aumentare la conoscenza del clima e prevederne anche il futuro; ma anche sul ruolo strategico della meteorologia nella società, con progetti e iniziative concrete che dimostrano l’impatto nella vita quotidiana di tutti a livello nazionale e internazionale.

Grande successo per l’ottava edizione del Festivalmeteorologia: sono 800 le persone che nei due giorni di venerdì 11 e sabato 12 novembre hanno popolato e animato il Palazzetto dello Sport di Rovereto.

Tema del Festival – guidato dal coordinatore scientifico professor Dino Zardi – è stata la dimensione internazionale della meteorologia e ha richiamato nella Città della Quercia un parterre di massimi esperti di meteorologia italiani e internazionali.

«L’impegno internazionale sul fronte della meteorologia è diventato evidente da quando si è dimostrato inequivocabilmente che sono le attività umane a causare l’emergenza climatica. Quest’edizione del Festival è stata estremamente ricca di stimoli e ha affrontato e analizzato molte delle problematiche di oggi ma ha anche fatto emergere possibili soluzioni da mettere in atto a livello internazionale» ha spiegato il responsabile scientifico del festival, Dino Zardi.

Gli accordi internazionali e le iniziative di negoziazione come le annuali Conferenze delle parti (COP) vanno nella direzione giusta, ma non facile, di realizzare azioni condivise e concertate a livello internazionale per perseguire l’obiettivo di ridimensionare l’emergenza climatica, soprattutto per le future generazioni.

Messaggio ricordato anche dal Generale Luca Baione, Rappresentante Permanente  d’Italia presso l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia, intervento al Festivalmeteorlogia: «Lo sforzo che ci attende come collettività internazionale è un’impresa titanica che si può fronteggiare solo insieme a livello internazionale ma anche nazionale: da qualche anno è stato infatti istituito il Comitato di indirizzo per la meteorologia e la climatologia che opera a livello della Presidenza del Consiglio dei ministri e in cui sono coinvolti tutti gli attori del settore».

Come ogni anno, il Festivalmeteorologia si è confermato un’esperienza unica, a livello nazionale, per presentare la meteorologia in modo accessibile mantenendo il necessario rigore scientifico. Un’occasione di incontro per tutti i diversi protagonisti del settore, dai servizi meteorologici, ai professionisti, alle imprese, al mondo della ricerca, all’università, alla scuola, al mondo delle associazioni meteoamatoriali.

Lo sguardo va già alla prossima edizione del 2023 «stiamo già pensando al futuro con un focus sul come portare la meteorologia a tutti migliorandone la comunicazione» ha confermato Zardi.

Tutte le due giornate di conferenze sono disponibili in video anche sul canale YouTube Festivalmeteorologia.

 

IL RIASSUNTO DEL FESTIVALMETEOROLOGIA

Durante la prima giornata del Festival si è affrontato il tema della digitalizzazione di dati meteorologici storici, iniziativa che può essere realizzata anche grazie alla collaborazione di professionisti, cittadini e studenti.

La conoscenza del clima del passato è fondamentale e necessaria per lo studio dei cambiamenti climatici; tuttavia, molti dati raccolti nei decenni e nei secoli passati sono conservati ancora solo su supporto cartaceo e in buona parte non pubblicati.

In questo caso, l’Italia gioca un ruolo di assoluto primo piano nella storia della meteorologia e dispone di archivi di dati meteorologici di eccezionale valore.

A testimonianza di questa attenzione del nostro Paese sono stati illustrati durante l’evento alcuni progetti che riguardano proprio questo tema, come ad esempio ReData che si occupa della digitalizzazione di tutti i dati meteorologici archiviati, dal 1879 al 1940, ora disponibili solo in forma cartacea, ma anche l’impresa compiuta da alcuni studenti di Chiavari attraverso un progetto di 5 anni nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro: sono infatti 17mila file dell’Osservatorio di Chiavari che sono stati digitalizzati dai ragazzi consentendo di creare un patrimonio di dati di centotrenta anni di clima.

 

Il Festivalmeteorologia si è anche collegato con Sharm El-Sheik per entrare dal vivo all’interno della COP27 e discutere su come agire concretamente per contrastare l’emergenza climatica, grazie agli aggiornamenti forniti dai delegati di Italian Climate Network e dell’Associazione Viraçao&Jangada.

 

Tanti i temi caldi del settore fronteggiati come l’importanza delle osservazioni satellitari, nella testimonianza di Paolo Ruti di EUMETSAT che ha raccontato come e perché nasce un satellite per la meteorologia operativa.

 

Tra gli interventi anche ospiti come Florence Rabier, direttrice del Centro Meteorologico Europeo ECMWF, che ha illustrato le prossime sfide che il centro affronterà; Adriano Raspanti, dell’Ufficio generale Aviazione Militare e Meteorologia SMA, che ha sottolineato il ruolo delle organizzazioni meteorologiche internazionali, e Carlo Cacciamani, direttore generale di Italia Meteo, l’Agenzia per la Meteorologia e Climatologia, che evidenziato quale saranno gli obiettivi della nuova struttura di servizio meteorologico nazionale che rafforza e razionalizza le attività nei settori del monitoraggio e previsione meteorologica.

 

Comunicare la meteorologia è stato il tema a chiusura delle conferenze del primo giorno del Festivalmeteorologia. Negli ultimi anni l’editoria ha infatti dovuto confrontarsi con un mondo dell’informazione in continua e rapida evoluzione e sempre più spostato su formati e piattaforme multimediali.

 

Tra le anime del Festivalmeteorologia è emersa anche in questa edizione quella più letteraria con il Dialogo tra letteratura e meteorologia: La nebbia di Calvino andato in scena presso il Teatro Zandonai di Rovereto a cura di Lucia Rodler e Francesa Serra, e con la partecipazione dell’Associazione Teatrale Universitaria.

 

Monitorare il clima è fondamentale per interpretare il passato, il presente e il futuro soprattutto in questa fase di piena emergenza climatica; per questo il Festival nella seconda giornata di conferenze ha affrontato anche il tema della valorizzazione degli osservatori meteorologici storici e il loro ruolo strategico anche nella climatologia urbana moderna.

 

Non molti altri settori hanno un impatto sulla vita quotidiana di tutti e sull’esistenza di intere collettività come la meteorologia e molte sono le iniziative, i progetti e le collaborazioni nelle quali si concretizza il ruolo della meteorologia nella società. Il Festivalmeteorologia ne ha presentati alcuni dei più importati come: il progetto Interreg “TINIA – Bollettino meteorologico per l’Euregio”, il Consorzio di modellistica meteorologica COSMO o ancora il ruolo strategico dei rifugi montani come sentinelle del clima.

 

E tra i settori più interessati dai cambiamenti climatici c’è ovviamente l’agricoltura a cui il Festival ha dedicato un’intera sessione curata da Co.Di.Pr.A.Trento, Condifesa di Bolzano e Asnacodi Italia che hanno indagato come è cambiato il clima ma soprattutto gli scenari e le prospettive per il mondo agricolo.

 

L’appassionante giornata di conferenze si è poi chiusa a suon di musica.

Meteo senza frontiere: giro del mondo a “tempo” di musica è il titolo dello spettacolo finale che unisce musica, parole e meteo. L’esibizione del Coro Torre Franca, con un raffinato programma di brani dedicati a temi e ambienti naturali, è stata accompagnata dai commenti di Valentina Colaiuda e Sergio Pisani di AISAM volti a evidenziare la dimensione internazionale della meteorologia e l’assenza di qualunque frontiera nei confronti di questa particolare disciplina, così come nella musica.

ATTIVITÀ PER FAMIGLIE E BAMBINI

Sabato 12 novembre presso il Palazzetto dello Sport di Rovereto dalle 9.00 alle 17.00 bambini e bambine con i loro accompagnatori si sono divertirti a costruire nuvole, programmare robot e risolvere enigmi e andare a caccia di fenomeni atmosferici, grazie alle attività curate dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e dalla Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo.

 

METEOEXPO

Nelle due giornate di Festival, il Palazzetto dello Sport si è trasformato in uno spazio polivalente dove ascoltare non solo le conferenze ma anche visitare gli stand dedicati al meteo e alle tecnologie.

Nell’area MeteoExpo è stato possibile interagire con gli stand di enti di ricerca, associazioni, istituzioni, aziende ed enti formativi, per conoscere da vicino le varie anime che compongono il mondo della meteorologia. Per l’occasione saranno presenti a MeteoExpo: ITAS Mutua, Agriduemila Hub Innovation, Vaisala Eurelettronica Icas, 3BMeteo, Hydro Dolomiti Energia, Radarmeteo, Hypermeteo, Meteo&Radar, Enav, Hortus, Co.Di.Pr.A, Agrinaunia, Agriperizie, Agririsk, Arrigoni Spa, Ansacodi Italia, Condifesa Bolzano, Enogis, Ferrari, L’Informatore Agrario, Khuen, Netafim, Volksbank, Wedo Group, Melinda, Fondazione Edmund Mach, Aeronautica Militare, Istituto CNR – IBE, Istituto CNR – ISAC, Fondazione Museo Civico di Rovereto.

 

Spazio anche alla fotografica: nell’area espositiva è stata infatti allestita la mostra fotografica “Alto Huallaga – Sviluppo Sostenibile e Lotta al Cambiamento Climatico” organizzata da associazione Mandacarù Onlus, CTM Agrofair, DICAM-Unitrento e Fondazione Edmund Mach.