
Il vino buono sta nella botte piccola. Se per quanto riguarda i vini di qualità, una piccola Repubblica come la Slovenia può serenamente annoverare alcune delle più pregiate regioni vitivinicole a livello mondiale, il detto è valido anche per la fascia costiera del Paese, vero bijoux della costa adriatica. Dalla verdeggiante penisola di Ancarano, dove le correnti del golfo di Trieste riportano innumerevoli specie di conchiglie e uccelli, alle serenissime architetture di Koper (Capodistria), il cui entroterra è un delizioso alternarsi di olivi e viti, fino alla grazia della città di Pirano, che si delinea con eleganza su una lingua di terra e sale, quello stesso sale che ne ha fatto da più di mille anni la ricchezza. E come non menzionare, quindi, Sicciole, con le sue saline incendiate dai raggi del tramonto, Isola (che non c’è, ma che c’è stata!) con i suoi pescatori, le spiagge di Strugnano e Portorose, tra stabilimenti termali e talasso-terapeutici.
C’è spazio per tutto questo e molto altro, negli appena 46 km di fascia costiera della Slovenia, che possono sembrare pochi. Ma poi c’è il mare, con le sue infinite strade e possibilità. Un mare che non conosce confini, da cui è difficile distinguere un Paese dall’altro, sulle cui onde, a regnare, è soltanto il vento. La Bora, vento che arriva dal nord-est, temuto e amato da velisti, windsurfisti, o anche soltanto da chi il mare ama guardarlo con i piedi ben saldi a terra, mentre il cielo si terge sotto il suo sibilo. La Bora, sul litorale sloveno, disegna strade invisibili agli occhi, ma che si sentono sulla pelle, nell’udito, nell’aria che sa di salsedine e cultura. E si intuisce guardando le barche con il vento in poppa. Lasciarsi accarezzare dal vento, qui, è come sfogliare un libro di Storia.
Avventure a vela
Una sensazione di libertà sconfinata. La brezza giusta che manda avanti, sul letto blu infinito del mare e la costa in vista, che propone per le soste i suoi punti più invitanti. Il litorale sloveno, per quanto piccolo, è ricco di porticcioli turistici da cui imbarcarsi per la propria avventura a vela. Non mancano, da queste parti, velisti di alto livello, regate molto popolari ed esperienze che portano faccia a faccia con il mondo marino sloveno: è uno sport che vanta una lunga tradizione su questo tratto di costa, dove venti favorevoli ed efficienti infrastrutture turistiche e sportive offrono condizioni ottimali per tutti i livelli. Dalle lezioni per bambini della Pirat Sailing School, a Portorose, alle tante regate che animano il litorale in estate (ma non solo), fino all’assoluta libertà di prendere a noleggio la propria barca nelle baie di Portorose, Isola o Capodistria.
Windsurf, Kitesurf oppure SUP? Il litorale sloveno, di braccia ed equilibrio.
Qualunque sia la tavola che si sceglie, l’importante è restare a galla sotto il soffio del vento. C’è tutto il tempo del mondo, in Slovenia. Le giornate ventose, ad esempio, attirano ogni giorno a Isola gli amanti del windsurf e kitesurf, che si ritrovano sulla spiaggia Svetilnik mentre la potente Bora schiarisce il cielo, rivelando la maestosa vista delle Alpi Giulie in lontananza.
Quando il mare è calmo, invece, una tavola SUP è il modo migliore per esplorare il litorale. Questa attività sportiva non è troppo complessa ed è adatta proprio a tutti, con tavole SUP specifiche per ciascun profilo. Per i meno abituati, la scelta migliore è quella di una tavola più grande, sulla quale trovare l’equilibrio non è troppo difficile. Anche se è altrettanto divertente anche cadere, tornare in sella e ricominciare.
Il Triglav sottomarino e gli altri siti Diving della Slovenia
Le acque dell’Adriatico settentrionale offrono ai subacquei un’ampia varietà di siti d’immersione, adatti tanto ai neofiti quanto ai più esperti, capaci di coniugare la bellezza naturale dei fondali con suggestioni storiche e culturali. Un unicum simbolico e geografico è rappresentato dal sito denominato “Triglav sottomarino”, il punto più profondo del mare sloveno, situato a circa 38 metri sotto il livello del mare. Qui è stato collocato un pilastro commemorativo che reca l’effigie del Monte Triglav, vetta sacra alla nazione slovena, raffigurata peraltro nella stessa bandiera del paese. Le immersioni a questa profondità richiedono condizioni meteorologiche ottimali e un’adeguata preparazione tecnica, data anche la presenza di correnti e traffico navale.
Decisamente più semplice è la discesa che parte da Fiesa, località situata tra Pirano e Portorose. Qui si estende un reef accessibile direttamente da riva, che degrada dolcemente dai 4 ai 16 metri di profondità. Questo sito, assai frequentato da scuole subacquee, si distingue per la straordinaria biodiversità: cavallucci marini, aragoste, anguille e numerose specie di pesci trovano rifugio tra le rocce e i prati di posidonia. Le immersioni notturne a Fiesa sono particolarmente apprezzate per l’atmosfera silenziosa e la possibilità di osservare specie elusive.
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Di sale, bellezza e benessere. Pirano e Portorose
Pirano è considerata la città più bella dell’Istria slovena, con il suo profilo che si staglia sull’omonima penisola, saturando ogni spazio con architetture che si affollano l’una sull’altra in un insieme che ci appare organico. A dominarla, la chiesa di San Giorgio, posta in cima al promontorio, gode di una vista straordinaria dalla terrazza antistante. E all’orizzonte si vedono le alpi Giulie, nei giorni tersi e pettinati dalla Bora. Quel che non tutti sanno, è che questa città è costruita sul sale. Letteralmente, già in un documento redatto alla presenza di Carlo Magno nell’anno 804, si menziona il circondario di Pirano come una terra di produzione di un sale unico, ancora oggi considerato l’oro bianco della costa slovena. E sono proprio i profitti derivanti dalla produzione e dalla vendita del sale ad aver permesso la costruzione delle audaci architetture della città. La produzione maggiore di sale è concentrata nella località di Portorose, dove non mancano le opportunità per fare un’esperienza a tema: questa lunghissima tradizione, infatti, viene oggi tramandata ai più piccoli nelle saline di Santa Lucia, appena fuori Portorose, con attività che permettono ai ragazzi di divertirsi e imparare mettendo le mani in pasta, anzi, proprio nel sale. Tariffe: 33€ a bambino. Durata: 3 ore
Le proprietà straordinarie del mare di Pirano e Portorose non sfuggono nemmeno a chi ama rilassarsi nei centri termali della costa: proprio a metà strada tra le due località sorge, tra oleandri, palme e rosmarino, il St. Bernardin Resort, il cui fiore all’occhiello, oltre alla vista pazzesca sulla baia di Pirano, è il parco acquatico marino Termaris, con diverse piscine e vasche piene della cosiddetta “acqua madre”, ricca delle proprietà minerali delle acque di diversi affluenti, oltre a quelle del mare. Sono molti gli spazi dedicati a chi vuole rilassarsi, come il centro benessere Wellness Benedicta, ma non manca neanche tanto divertimento per i più piccoli.