
Nel teatro Vittorio Alfieri, per la rassegna di drammaturgia contemporanea andrà in scena una parte della trilogia “P3_coordinate popolari” della compagnia palermitana Associazione Babel. Luci e ambiente scenico di Petra Trombini…
Domenica 18 maggio (alle ore 18,30, nel “Vittorio Alfieri”) sarà “(comu veni) Ferrazzano”, di e con Giuseppe Provinzano, il quinto spettacolo in scena per “Teatri di Naso”, la rassegna di drammaturgia contemporanea, diretta da Roberto Zorn Bonaventura. Lo spettacolo, con luci e ambiente scenico di Petra Trombini, è coprodotto dall’Associazione Babel e dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, con il sostegno del Museo internazionale delle marionette “Antonio Pasqualino” e dello Spazio Franco.
Giuseppe Provinzano è diventato in pochi anni uno dei teatranti palermitani più importanti e apprezzati, grazie anche al progetto “P3_coordinate popolari”, una trilogia che prende spunto dal grande etnologo Giuseppe Pitrè, di cui “(comu veni) Ferrazzano” è il secondo capitolo. Filo conduttore di quella che si può definire una vera e propria ricerca linguistica, è il confronto tra l’attore e regista e l’artista scenografa Petra Trombini. «Per guidarci in questa trilogia – dice Provinzano – abbiamo scelto di affidarci alla figura di Ferrazzano, alter ego scaltro di Giufà, al quale il Pitrè ha dedicato diverse storie in cui fa da contraltare al babbasone di lui più noto. Ferrazzano è una sorta di Virgilio, un trait d’union tra i vari capitoli che in questo secondo lavoro della trilogia si presenta in tutta la potenza narrativa e performativa».
Come si legge nelle note di regia, «sono 35 e più le storie che Ferrazzano conosce: potrebbe raccontarle tutte fino a quando il pubblico ne avrà voglia o solo alcune di queste. Quali non è dato saperlo. Il pubblico sceglie da una bisaccia le storie sfidando Ferrazzano in un gioco ispirato a quello delle vecchie osterie, sfidandosi “a chi la racconta meglio”, con un bicchiere di vino quale premio o come pegno. E così, come un tempo queste entravano e uscivano dal calesse del Pitrè, oggi muoveranno il loro incedere dalla voglia di sentire una
storia di uno spettatore e da un corpo capace di narrare con tutti i suoi mezzi a disposizione, quello di Ferrazzano, che vivrà questa sfida in un ambiente scenico che lo farà sentire un gigante, o forse un nano sulle spalle di un gigante, Giuseppe Pitrè».
“Spring”, la prima parte di questa seconda edizione di “Teatri di Naso” si concluderà l’8 giugno con “Antigone, il sogno della farfalla”, testo della compianta drammaturga, regista e attrice messinese Donatella Venuti, interpretato da Maria Milasi e Americo Melchionda, che firma anche la regia. Gli spettacoli poi riprenderanno a settembre.
“Teatri di Naso”, rassegna fortemente voluta dal Comune di Naso, si avvale dell’organizzazione dell’associazione “Castello di Sancio Panza”, del sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, della collaborazione della Pro Loco Naso, della direzione tecnica di Stefano Barbagallo e della grafica di Riccardo Bonaventura.