La 15ma edizione di Più libri più liberi ha aperto le porte nel segno dell’indipendenza culturale

Cinquemila storie distribuite tra gli stand del Palazzo dei Congressi a Roma per raccontare, in 5 giorni di eventi, incontri e presentazioni, lo stato dell’arte della piccola e media editoria italiana. La quindicesima edizione di Più libri più liberi (www.plpl.it), la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria promossa e organizzata da AIE – Associazione Italiana Editori e in programma da mercoledì 7 a domenica 11 dicembre 2016 al Palazzo dei Congressi dell’EUR, ha acceso quest’oggi i riflettori con gli interventi delle autorità istituzionali e degli organizzatori. “Con orgoglio siamo lieti di portare avanti la tradizione di quello che negli anni è divenuto il più importante evento culturale della Capitale” ha esordito il direttore della manifestazione Fabio Del Giudice, sostenuto da Antonio Monaco, presidente del Gruppo Piccoli Editori di AIE: “La Fiera offre preziose occasioni di scambio tra gli operatori della filiera, gli autori e il pubblico. Questo modello di Fiera è unico al mondo, e dà la possibilità a tutti gli editori di avere egual visibilità senza differenze. È un momento florido per la produzione, cinquemila testi differenti indicano una scena vivace”.

Un’onda positiva che Romano Montroni, Presidente del Centro per il Libro e la Lettura ritiene fondamentale, poiché “senza lettura non può esserci cultura né tantomeno riflessione sulla vita. Ciò non può che giovare alla crescita cognitiva delle nuove generazioni, ma deve dall’altra parte ricevere sostegno da parte degli investitori pubblici e privati attraverso un programma unitario”. Un sostegno che da anni la manifestazione riceve da parte di Regione Lazio, presente all’incontro con l’Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili Lidia Ravera: “avere in mano un sacchetto di libri equivale a possedere un’armatura. Sostenere i piccoli editori, promuovere momenti d’incontro e relazione come questa Fiera è dovere degli enti a ogni livello. La cultura è volano dello sviluppo economico, il settore ha in sé un forte potenziale imprenditoriale e può dare voce alle inclinazioni dei professionisti dell’oggi e del domani”. Le decine di giovani presenti in sala hanno ascoltato con interesse anche l’intervento di Luca Bergamo, Assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale: “In questa particolare fase storica, segnata dall’incertezza, è necessario attivare delle politiche di investimento che rafforzino le attitudini culturali dei cittadini di tutte le età. Per questo motivo vogliamo partecipare in maniera sempre più importante a un evento che rende Roma una Capitale europea”.

In quella che il Presidente di AIE, Federico Motta, ha descritto come “la casa degli editori italiani”, il Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni Culturali Antimo Cesaro ha portato dei numeri: “In Italia il 42% dei bambini di età inferiore ai 6 anni legge almeno un libro all’anno. È un dato confortante, meno lo è pensare alla restante parte che non legge. Abbiamo il dovere di mettere a terra delle azioni per migliorare la tendenza e la piccola editoria può fare molto per la crescita del Paese. Dovere di tutti in tal senso è riuscire a valorizzare le piccole realtà di produzione e distribuzione che spesso rappresentano gli unici centri di cultura per i comuni meno popolati o per gli ambienti di periferia. La cultura è un ascensore sociale e motore di emancipazione culturale”.
Una conclusione che introduce al meglio l’intervista di Giorgio Zanchini ad Hanif Kureishi, che si dice subito felice di essere arrivato in Italia proprio nel mezzo del “bellissimo caos post-referendum”: “Con Beppe Grillo potrebbe anche arrivare una tempesta per l’Italia’”. Un inizio di slancio che prosegue con una riflessione sul ruolo della scrittura nelle nostre società. “Gli scrittori indipendenti possono e devono contribuire con riflessioni e idee” afferma senza esitazioni il grande romanziere e sceneggiatore: “andiamo verso tempi più ideologici, verso una nuova guerra civile, e chi crea cultura ha il compito di mantenere le idee in movimento. Soprattutto tra i giovani. Credo che tutti noi abbiamo paura per il futuro dei nostri figli, nel Regno Unito come in tutta Europa e nel resto del mondo: è fondamentale che continuino a leggere, a scrivere e a contribuire al bellissimo caos culturale, mettendo in circolazione pensiero critico”. Già ma come nascono le idee, cosa produce la creatività? Di nuovo Kureishi fa riferimento ai giovani e all’idea di marginalità: “Dal secondo dopoguerra in poi, nel cinema, nella musica, nelle mode come nelle arti visive, le creazioni migliori sono arrivate dalle periferie: la cultura nasce lontano dal centro. Se vogliamo scongiurare la morte culturale, se vogliamo capire il mondo che ci circonda, dobbiamo ascoltare la voce dei giovani, dei transgender, degli immigrati: la cultura ha bisogno di nutrirsi delle narrazioni più escluse, represse, marginalizzate, per avere una percezione autentica di se stessa”.
Sul web la Fiera è presente con il sito www.plpl.it, rinnovato nella grafica e nei contenuti, e con l’attività sulle principali piattaforme di social networking (gli hashtag ufficiali della manifestazione saranno #sonotuttestorie e #piulibri16).