“Una città che vuole respirare”: Pesaro rifiuta il GNL e rilancia la sostenibilità

Si è tenuto, presso l’elegante cornice dell’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, l’incontro pubblico “Una città che vuole respirare”, ideato dalla rivista il Pesaro con la partecipazione del Comitato PESARO: NO GNL e trasmesso in diretta su YouTube e Facebook. A condurre la serata è stato il giornalista Mauro Rossi, che ha introdotto gli ospiti e guidato con sensibilità e ritmo una conversazione partecipata e appassionata, alla presenza di un pubblico numeroso e attento.

Dopo il saluto iniziale del conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina, gli interventi si sono susseguiti secondo il programma annunciato, offrendo un quadro articolato e profondo sul tema dell’impianto di liquefazione del gas metano (GNL) previsto nell’area industriale di Tombaccia, progetto attualmente bloccato a seguito del parere negativo del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco.

Roberto Malini, cofondatore del Comitato e noto attivista per i diritti civili e ambientali, ha ricostruito il percorso di mobilitazione che ha condotto alla cancellazione del progetto, sottolineando l’importanza della vigilanza civica e di un impegno costante che non termina con il blocco dell’iter autorizzativo. Ha ribadito l’obiettivo fondamentale del Comitato: lo smantellamento dell’area industriale fossile, la bonifica del sito e la sua restituzione alla comunità e alla natura, con progetti sostenibili e in armonia con la vocazione ecologica e culturale del territorio pesarese.

Carlo Ialenti, esperto di rischio industriale, ha ricordato come un impianto di liquefazione del gas metano sia da considerarsi intrinsecamente insalubre e pericoloso, specialmente se collocato in un centro urbano. “Tali infrastrutture – ha affermato – potrebbero avere senso solo in un deserto, non certo in prossimità di abitazioni, scuole e presidi sanitari”.

Lisetta Sperindei ha approfondito i gravi rischi ambientali legati al traffico pesante di autocisterne previsto nel progetto, sottolineando come questo andrebbe a impattare sulla qualità dell’aria, sul rumore e sulla sicurezza stradale, aggravando una situazione già critica per i cittadini di Pesaro.

Pier Roberto Renzi, intervenendo con passione, ha spostato l’attenzione sulla necessità di tutelare – accanto all’ambiente e alla salute – i beni culturali della città, spesso trascurati dalle amministrazioni locali. “Una città che non protegge la propria memoria e il proprio patrimonio – ha detto – rinuncia a un futuro di benessere”.

A concludere il giro di interventi è stato Marco Palanghi, che ha tracciato una panoramica ampia della visione di città auspicata dal Comitato: una Pesaro che rifiuti impianti inquinanti e progetti ad alto rischio, come già avvenuto nel caso del laboratorio BSL3, fortunatamente abbandonato, dei distributori di gas liquefatto e dall’impianto di GNL. La salute e la sicurezza, ha sottolineato, devono tornare al centro delle scelte amministrative.

La serata si è conclusa con un momento di confronto aperto con il pubblico, che ha posto domande puntuali e stimolanti, a dimostrazione di una cittadinanza vigile e informata. Il Comitato ha colto l’occasione per rinnovare il proprio appello alle istituzioni locali e nazionali, affinché l’area del Foglia venga finalmente sottratta all’occupazione da parte dell’industria fossile e riconsegnata a un progetto di rinascita sostenibile e comunitaria.

In un’epoca in cui l’Unione Europea stanzia fondi e normative per la restaurazione della natura e la protezione della salute, l’inerzia delle amministrazioni locali su un caso così emblematico rischia di apparire anacronistica, se non complice. “È tempo per tutti – ha affermato Malini – di scegliere da che parte stare: dalla parte dell’aria pura o di quella dei gas che tagliano il respiro. Una scelta che devono effettuare con urgenza le istituzioni, la politica e la società civile”.

Foto di Steed Gamero