SCUOLA – Stipendi, a giugno nuovo micro-aumento: lo dice il Mef

Nel prossimo mese, quasi tutti i dipendenti della scuola si vedranno assegnare un ulteriore adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale: lo ha annunciato in queste ore il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una comunicazione ufficiale, spiegando “che per il personale del comparto Istruzione e Ricerca, a decorrere dalla mensilità di Giugno 2019, l’indennità di vacanza contrattuale sarà adeguata in funzione dell’anzianità di servizio, così come previsto dalla legge 30 dicembre 2018 n. 145, c. 440, art. 1 e confermato dalla Ragioneria Generale dello Stato successivamente alla prima applicazione (msg NoiPa 031 del 26/03/2019). Contestualmente – conclude il Mef – saranno liquidati eventuali arretrati relativi ai mesi di Aprile e Maggio 2019”. 

 

Ciò significa che da giugno l’indennità di vacanza contrattuale sarà accreditata tenendo conto dell’anzianità di servizio personale, legata dunque al tipo di gradone stipendiale personalizzato, in base alla carriera. Marcello Pacifico (Anief): Non bastano affatto questi incrementi, peraltro inadeguati, per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi di docenti e Ata.

Gli adeguamenti scattati per via del mancato rinnovo contrattuale, a quattro mesi dalla scadenza naturale del precedente, datata 31 dicembre 2018, si sono realizzati in modo “piatto”, adottando degli aumenti base: lo scorso mese di aprile, tutti i dipendenti della scuola, in pratica, hanno ricevuto il medesimo mini-incremento in busta paga, differenziandosi solo per professionalità. Sicché, i collaboratori scolastici si sono ritrovati con 3,90 euro netti mensili di aumento, gli amministrativi con 5 euro, i docenti del primo ciclo con poco più di 5 euro netti e quelli della secondaria con circa 5,60 euro sempre netti.

Da giugno, con recupero anche delle mensilità di aprile e maggio, l’indennità di vacanza contrattuale sarà accreditata tenendo conto dell’anzianità di servizio personale, legata dunque al tipo di gradone stipendiale che ogni dipendente della scuola – docente e Ata – si ritrova assegnato sulla base degli anni di carriera svolti. Inoltre, ricorda la rivista Orizzonte Scuola, “da luglio, essendo trascorsi 6 mesi dalla scadenza del CCNL 2016-18, l’indennità di vacanza contrattuale aumenterà ancora”.

Si applicherà, in pratica, un incremento all’attuale stipendio: dello 0,41% ad aprile e dello 0,7% a luglio. Il sindacato rileva, tuttavia, che il tasso IPCA – l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi membri dell’Unione europea – non è stato aggiornato rispetto al blocco registrato nell’ultimo decennio: tale indice, introdotto proprio per assicurare una misura dell’inflazione che fosse comparabile a livello europeo, è stato volutamente ignorato a partire dall’approvazione della legge 122/2010. E successivamente mai preso in considerazione. Fino a quando è stato riaggiornato al tasso di inflazione, nel 2019, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ma l’aggiornamento non è stato di certo completo. Perché questi incrementi, di circa mezzo punto, si sommano ai circa 3,5 punti percentuali di aumento di un anno fa, frutto del rinnovo contrattuale approvato durante il Governo Gentiloni. Inoltre, con il Documento di Economia e Finanza già approvato dal Governo, sono stata solo confermate delle variazioni già programmate: non c’è, di fatto, alcun recupero dell’inflazione pregressa, e si introduce un’indennità di vacanza contrattuale che, anche dopo i ritocchi delle prossime settimane, che per compensare il maltolto doveva perlomeno essere raddoppiata. Gli stessi tagli all’istruzione fino al 2045 non fanno presagire nulla di buono per la scuola e suoi lavoratori.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “oltre all’indennità di vacanza contrattuale piena, ci sono da attuare gli aumenti veri e propri: il Governo, dopo l’accordo di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso, sarebbe orientato a finanziare circa 100 euro lordi, tuttavia Anief ribadisce che siamo molto lontani dal minimo sindacale. E anche del personale di ruolo che continua per metà anni di servizio ad avere la carriera ‘raffreddata’ per la mancata valutazione per intero del servizio svolto da precari. Allo stesso modo, non bastano le economie destinate alla scuola attraverso il Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo: su questo punto, Anief, che ha già individuato le risorse per raddoppiare i 100 euro, aspetta sempre di essere convocata ai tavoli di contrattazione nazionale per spiegare al Miur come fare”, conclude il sindacalista autonomo.