Scuola, in Puglia didattica a distanza dal 30 ottobre

È quanto si legge nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che dispone fino al prossimo 24 novembre la sospensione delle lezioni nelle scuole pugliesi…

“Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado – scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado – adottano la didattica digitale integrata riservando alle attività in presenza esclusivamente i laboratori (ove previsti dai rispettivi ordinamenti dal ciclo didattico) e la frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali”. È quanto si legge nell’ordinanza firmata dal presidente della regione Puglia, Michele Emiliano che dispone da venerdì e fino al prossimo 24 novembre, la sospensione delle lezioni nelle scuole pugliesi. Le scuole dovranno comunicare “ogni lunedì della settimana, all’Ufficio scolastico regionale e al dipartimento della Salute il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza covid”, si legge nel provvedimento.

 

Domani la didattica in presenza sarà ancora possibile per tutti coloro che dovranno frequentare laboratori: ci sono scuole che senza laboratori non possono esistere e quindi si continuerà a frequentare i laboratori. Ci sono anche dei ragazzi che non possono seguire la didattica a distanza, sono quelli più fragili che hanno bisogno della didattica speciale. Quelli potranno continuare ad andare anche in presenza. Ma tutti gli altri, di ogni ordine e grado, dovranno cominciare la didattica a distanza anche nelle scuole primarie perchè nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi che non ci consentono di fare eccezioni”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo in diretta su SkyTg24. “Rimangono escluse solo le scuole per l’infanzia dove non c’e’ frequenza obbligatoria e dove raccomandiamo a tutte le famiglie di continuare ad affidare i loro figli a queste scuole solo se necessario per i loro equilibri di vita. Non abbiamo ritenuto di intervenire immediatamente perchè avremmo potuto provocare gravi disagi”, ha aggiunto. “A noi risulta che l’innesco in Puglia, quindi l’inizio dell’incremento, il rialzo di tutti i dati, coincide temporalmente – ha precisato Emiliano – con la riapertura delle scuole. C’è una coincidenza temporale e un incremento dei contagi scolastici che sono centinaia e centinaia che corrispondono alla diffusione del contagio nel contesto famigliare che, tra feste e comunioni, in questo momento sono i focolai principali in Puglia. Questa coincidenza e’ obiettiva ed è bene che il Paese se ne renda conto”.

“Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid – si legge nella nota -. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre Regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico”. Questa decisione “tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi”. “Dai dati rilevati dai dipartimenti di Prevenzione – spiega l’assessore regionale alle Politiche della salute Pier Luigi Lopalco – emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Ciascun evento di positività attiva un ingente carico di lavoro sul servizio sanitario – precisa l’epidemiologo -. Essendo i soggetti inseriti in una classe, uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti piu’ quelli famigliari. Se a essere positivo e’ un docente che ha in carico più classi, questo numero si moltiplica ulteriormente. Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i piu’ piccoli a essere messi in quarantena. Ma significa – ancora Lopalco – anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di Prevenzione, perche’ devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l’enorme carico di lavoro dei laboratori per l’analisi dei tamponi. Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d’assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola”. La decisione e’ stata comunicata al ministro della Salute, al ministero dell’Istruzione – Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al presidente dell’Anci, al direttore dell’Ufficio Scolastico regionale.

agenzia Dire