SCUOLA – Ascani: rivediamo le regole di accesso ai ruoli

Da parte del Governo sembra esserci la volontà di attuare un nuovo reclutamento. Una volta riaperte le scuole dopo il lockdown, bisognerà riscrivere le regole di accesso alle immissioni in ruolo, ha detto oggi la viceministra all’Istruzione Anna Ascani al Corriere della Sera. Positiva la risposta dell’Anief: “L’emergenza Covid19 – spiega il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – ha messo a nudo tutti i limiti di della macchina organizzativa del ministero dell’Istruzione per assumere nuovi docenti e per gestire le supplenze di lunga e breve durata. Sicuramente, lo abbiamo sempre ammesso, i concorsi rimangono la via principale per essere assorbiti nei ruoli dello Stato.

Detto questo, non bisogna dimenticare che l’Italia continua a ignorare che vi sono tantissimi precari che vanno stabilizzati, a prescindere da tutto il resto: ce lo chiede da vent’anni la Commissione europea, con la direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999 sistematicamente aggirata. E mai come in questo momento storico, con i tantissimi posti liberi senza titolare e i soldi in arrivo del Recovery Fund, abbiamo la possibilità di intraprendere la strada dalla stabilizzazione di questi precari. Come quella dell’assunzione dopo 36 mesi, di una gestione diversa delle graduatorie, anche delle Gps, della revisione degli organici, riportandoli ai parametri pre-2008; ma anche dell’attivazione dei passaggi verticali per il personale Ata, dell’assunzione in ruolo di tante figure professionali messe erroneamente ai margini per decenni, come i diplomati magistrale (anche da confermare nei ruoli), gli educatori, i docenti di religione, il personale Ata e tanti altri”.

 

Si torna a parlare di revisione del sistema di assunzioni nella scuola. Affrontando il problema della carenza di docenti e delle cattedre scoperte, che quest’anno produrrà 250 mila e forse più contratti a tempo determinato, la viceministra Anna Ascani ha detto: “Se si prendono i professori di una stessa classe e si chiede come sono diventati di ruolo, ognuno avrà una storia diversa, chi con le stabilizzazioni, chi con la sanatoria, chi con le scuole di specializzazione”. Ascani ha aggiunto che “una volta aperte le scuole” sarebbe il caso di mettersi a riscrivere le regole per l’accesso al ruolo. Io cambierei anche la prova: bisognerebbe valorizzare di più le capacità dei candidati di svolgere una lezione”.

Anief ritiene positiva l’intenzione espressa dalla viceministra Anna Ascani: dall’atto della sua nascita, oltre dieci anni fa, il giovane sindacato è in prima linea – attraverso la proposizione di emendamenti legislativi, proposte al Governo e ministero dell’Istruzione, battaglie in tribunale, denunce a Bruxelles – per mutare gli assetti normativi del reclutamento scolastico che hanno portato all’attuale record di posti privi del loro docente titolare, mancate assunzioni, anche quando autorizzate dal Mef e di supplenze annuali che anche quest’anno costringeranno molti dirigenti scolastici ad affannarsi, anche in autunno inoltrato, per trovare diversi precari disposti ad accettare la proposto a tempo determinato.

Anief si è fatta da tramite per presentare un emendamento in Senato al Disegno di Legge n. 1925 Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia. Nello specifico, per il reclutamento del personale scolastico dalle graduatorie provinciali per le supplenze, in presenza di oltre 200 mila cattedre prive di titolare e del 50% dei posti già autorizzati per le immissioni in ruolo andati vacanti, il sindacato ha chiesto di introdurre il prima possibile una norma che garantisca la funzionalità del sistema, la continuità didattica e ponga un limite alla reiterazione dei contratti.

 

A tale scopo, in assenza di personale abilitato da chiamare dalle graduatorie ad esaurimento, risulta necessario assumere in ruolo dalle graduatorie provinciali delle supplenze, previa attivazione di un percorso telematico abilitante per i docenti privi di abilitazione. Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto l’assenza di personale obbliga l’amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato, determinando un maggior esborso per la finanza pubblica a causa delle richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato.

 

Anief ha anche chiesto di modificare l’art. 32 bis, proponendo di inserire che “nelle graduatorie di merito regionali di cui all’articolo 9 del decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 18 dicembre 2018, n. 863 sono ammessi tutti i candidati risultati idonei. Con ordinanza del ministro dell’Istruzione sono disciplinate le norme per poter richiedere, l’assunzione in altra regione, a domanda, prima dell’espletamento delle nuove procedure concorsuali”: la rimozione del limite del 20% di idonei nella costituzione delle graduatorie regionali di merito si renderebbe necessaria per la valorizzazione della professionalità dei candidati che abbiano superato tutte le prove di un concorso pubblico e garantisce la massima funzionalità al sistema consentendo di evitare il sistema di reggenze dei posti da Direttore dei Servizi Generali Amministrativi per gli anni successivi.

 

Nella memoria presentata dal giovane sindacato ai senatori che stanno esaminando il ddl 1925 sono presenti emendamenti anche per un rinnova reclutamento del personale facente funzione Dsga, affinché le istituzioni scolastiche dispongano delle risorse necessarie per garantire la ripresa dell’attività didattica in condizioni di sicurezza, sono disciplinate le norme per garantire, a domanda, i passaggi nei ruoli di Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi del personale assistente tecnico o amministrativo che ha ricoperto tale funzione per almeno un triennio anche non continuativo nell’ultimo decennio. Infatti, dopo l’espletamento dell’ultimo concorso rimarranno più di mille sedi scoperte a fronte di un numero di facenti funzioni che continuerà a garantire il servizio di Dsga.

 

Inoltre, il sindacato ha chiesto di rivedere il reclutamento dei dirigenti scolastici: considerati i numeri delle scuole ancora oggi in reggenza, risulta infatti ragionevole intervenire per semplificare le procedure di reclutamento dei dirigenti scolastici, prevedendo l’ammissione dei ricorrenti avverso i bandi di concorso 2011, 2015 e 2017 e dei presidi incaricati a un nuovo corso intensivo per l’immissione nei ruoli di dirigente scolastico per sanare il contenzioso in corso presso i tribunali amministrativi. Alla copertura si provvederebbe mediante utilizzo delle risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale di lavoro in favore dei Dirigenti Scolastici integrate da quelle previste dall’articolo 1, comma 86 e seguenti della legge 13 luglio 2015, n. 107, come modificata dall’articolo 1, comma 591, della legge 29 dicembre 2017, n. 205.

 

Un emendamento a parte riguarda la stabilizzazione dei precari con trentasei mesi: l’operazione non comporterebbe oneri per la finanza pubblica, poiché l’assenza di personale obbliga comunque l’amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato, determinando un maggior esborso per la finanza pubblica a causa delle richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato

 

Altri emendamenti proposti da Anief, sempre sul tema del reclutamento, riguardano: la graduatoria idonei al concorso Dsga, il personale con incarichi di vicedirigenza, il licenziamento dei supplenti, la conferma nei ruoli, la conferma fino al 30 giugno e nello stesso istituto dei docenti licenziati, l’organico sostegno, i passaggi verticali e profili AS e C, gli assistenti tecnici in organico di diritto, la stabilizzazione con trentasei mesi, la specializzazione su sostegno, la trasformazione in organico di diritto organico Covid.