SANITÀ, SSN IN COMA: SERVONO SOLDI (SPESI BENE) E VOLONTÀ POLITICA, NON ALTRE COMMISSIONI

Dopo le parole del vicepresidente della Corte Costituzionale, Luca Antonini, che ha invocato una commissione bipartisan per salvare il Servizio Sanitario Nazionale, il Codacons attacca e critica il governo: il SSN è già oggi in coma profondo, e a mancare non sono le commissioni ma soldi veri e volontà politica.

Le famiglie italiane vivono ogni giorno sulla propria pelle il disastro delle liste d’attesa infinite, che dopo anni di promesse continuano a rendere impossibile accedere alle cure pubbliche nei tempi previsti. Un disservizio gravissimo e una violazione dei diritti di tutti, che spinge milioni di cittadini verso il settore privato, con una spesa sanitaria a carico diretto delle famiglie ormai fuori controllo.

Negli ultimi anni, inoltre, la sanità pubblica ha subito una pesante riduzione di posti letto e la soppressione di reparti fondamentali, con l’effetto di comprimere ancora di più l’offerta ospedaliera e rendere sempre più difficile garantire servizi essenziali a tutti i cittadini.

Il Codacons chiede al governo un intervento immediato e concreto: risorse straordinarie per la sanità pubblica, l’applicazione concreta (e non solo annunciata) di un piano vincolante e verificabile per abbattere le liste d’attesa, e regole chiare per arginare il dominio incontrastato dei privati (finora è accaduto tutto il contrario). Servono soprattutto investimenti oculati, formazione di alto livello per i medici e salari adeguati, per fermare la fuga di professionisti all’estero e garantire un futuro al sistema sanitario nazionale.

Ma non basta mettere più soldi: occorre spenderli meglio, perché la corruzione nella sanità sta diventando un problema sempre più frequente, come dimostrano gli scandali raccontati dalle cronache. Finché risorse pubbliche destinate alla salute dei cittadini continueranno a finire in mala gestione o nelle tasche sbagliate, nessuna riforma potrà essere davvero efficace.

«Prima delle commissioni» – afferma l’Associazione – «qui servono scelte coraggiose e immediate, altrimenti il SSN rischia di trasformarsi definitivamente in un guscio vuoto, con cittadini costretti a rinunciare alle cure o a indebitarsi pur di curarsi».