SALUTE: LE FERIE FANTASMA NEGLI OSPEDALI MILANESI

Le ferie sono un diritto contrattuale. Il lavoratore che ha prestato servizio per tutta la durata dell’orario contrattuale e per tutto l’anno, ha diritto alla misura piena delle ferie: 21 giorni consecutivi inclusi i riposi. Ma nella sanità milanese non possono essere assegnate né si riescono a organizzare i turni perché il personale non basta a coprire il fabbisogno delle strutture.  

Si è chiesto agli operatori sanitari di stare in corsia, reggere l’onda Covid. Gli è stato detto che visto il momento del Paese non era possibile corrispondere loro premi economici degni di questo nome. Siamo rimasti al nostro posto, molti di noi si sono ammalati, troppi ci hanno rimesso la vita. Sacrifici che ormai durano da quasi un anno e mezzo. Alcuni dipendenti della sanità pubblica hanno ferie arretrate dal 2019. Siamo a ridosso dell’ennesima estate emergenziale. L’allarme Covid calerà, i reparti “sporchi” si svuoteranno. Ma arriverà il carico enorme delle sale operatorie ferme da mesi, delle liste d’attesa rimaste in stallo, delle patologie non affrontate per via della pandemia. E ancora una volta siamo sotto organico. E qui lo denunciamo: non c’è un piano strutturale che permetta ai lavoratori di programmare le ferie che oltre a essere un diritto, dopo un carico emotivo e fisico così importante, sono una necessità imprescindibile.

Occorre anche stabilire un’eccezione: visto il protrarsi dell’emergenza pandemica, i residui delle ferie dell’anno 2020 devono poter essere utilizzati anche dopo il 30 giugno 2021. Ciò anche in considerazione del fatto che ad oggi, non conoscendo eventuali chiusure di servizi e attività del periodo estivo, molti coordinatori non riescono ancora a programmare i turni.

 

Mimma Sternativo, segretario Fials Milano area metropolitana: “Se qualcuno pensa davvero di poter archiviare i diritti dei lavoratori e chiedere loro altri sacrifici sbaglia. Questa situazione è l’ennesima dimostrazione che occorre ampliare l’organico. Non si risparmia sulla salute dei cittadini! Non si può pensare che gli operatori possano fare ancora di più di quanto già non facciano. Assumere oggi è una priorità. Se non è bastata neanche questa pandemia per imparare, non so davvero immaginare cosa possa rendere più chiara l’evidenza. Auspichiamo che Regione Lombardia si faccia garante e mediatore e apra un coordinamento in tal senso.”