REGISTRO ITALIANO SCLEROSI MULTIPLA: I DATI DI “REAL WORLD” PER UNA MEDICINA SEMPRE PIÙ DI PRECISIONE

Compie dieci anni il Registro Italiano Sclerosi Multipla (RISM), il grande database clinico che raccoglie la storia di 94.000 persone con SM e patologie correlate. Un patrimonio unico di dati di “real world” che permette di personalizzare i trattamenti e comprendere meglio l’evoluzione della malattia. Proprio ai risultati raggiunti in questo primo decennio e ai progetti di ricerca resi possibili grazie al Registro è dedicato l’evento che si terrà il 29 maggio durante il Congresso FISM 2025.

Un progetto in continua espansione

Oggi, RISM conta circa 94.000 casi registrati, diventando uno dei database più grandi d’Europa nel campo della SM. Questo traguardo è stato possibile grazie all’instancabile lavoro della Struttura Tecnico Operativa e di Coordinamento (STOC) e al coinvolgimento della rete di 190 centri clinici distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Ad oggi, il RISM raccoglie informazioni su:

  • 94.000 persone con sclerosi multipla (circa il 70% della popolazione italiana con SM),
  • 882 con patologie correlate come NMOSD e MOGAD,
  • 6.000 persone con SM a esordio pediatrico,
  • 7.600 donne con gravidanza registrata,
  • 13.400 persone con SM progressiva.

 

Dal 2014 a oggi, il Registro ha supportato 65 studi scientifici (di cui 23 ancora in corso) e prodotto 47 pubblicazioni su riviste internazionali. I 190 Centri SM oggi aderenti (erano 45 all’inizio) alimentano costantemente un database dinamico e affidabile, che consente di valutare nel tempo efficacia e sicurezza delle terapie e delle loro sequenze nella vita reale.

“I dati del Registro hanno anche consentito l’osservazione di sottogruppi di soggetti che necessitano di campioni di numerosità accettabile per essere realizzate, come le persone over 50 o i ragazzi cui viene diagnosticata la malattia. Ora abbiamo inserito nel Registro anche le cartelle cliniche di persone con NMO e MOGAD, che sono patologie rare: presto consentiranno nuovi studi in real world sull’andamento di queste malattie e sull’efficacia e sicurezza dei nuovi farmaci di recente autorizzati.” – afferma la professoressa Maria Trojano.

Un modello di riferimento nazionale e internazionale

Nato da un accordo tra FISM e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro il RISM si è evoluto estendendo la raccolta dati anche alle patologie affini come NMOSD e MOGAD e includendo i casi pediatrici, offrendo così una fotografia più completa dell’impatto della SM lungo l’intero arco della vita.

«La crescita del Registro è stata resa possibile dall’impegno scientifico, finanziario e organizzativo di FISM. Oggi il RISM si basa su una governance solida e strutturata, con commissioni dedicate e un forte supporto operativo e metodologico», sottolinea la professoressa Maria Trojano che presiede il Comitato Scientifico di RIMS

Uno strumento chiave per la medicina personalizzata

 

I dati longitudinali raccolti dal RISM, molti dei quali coprono un periodo superiore ai 10 anni, permettono di:

  • migliorare la qualità della presa in carico clinica,
  • personalizzare i trattamenti,
  • prevedere l’andamento della disabilità,
  • supportare le decisioni regolatorie e sanitarie,
  • orientare nuove sperimentazioni.

 

“Le ricerche sviluppate in questi anni grazie ai dati del Registro hanno offerto risposte concrete alla comunità scientifica, alle istituzioni e alle persone con SM. Gli studi pubblicati hanno dimostrato nella vita reale l’efficacia dei trattamenti ad alta intensità nel ridurre le ricadute e rallentare la progressione della disabilità.” – dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente FISM.

 

Premi, network internazionali e futuro della ricerca

 

Il valore scientifico del Registro è stato riconosciuto anche dal Premio Rita Levi Montalcini 2025, assegnato al Professor Pietro Iaffaldano proprio per le ricerche svolte sui dati del RISM.

Inoltre, FISM è capofila del Big MS Data Network, che coinvolge i registri nazionali di Danimarca, Svezia, Francia, Repubblica Ceca e Australia (MSBase), con circa 300.000 cartelle cliniche complessive. Il network è impegnato in studi PASS (Post Authorisation Safety Studies) e punta al riconoscimento da parte dell’EMA per la qualità dei suoi dati sulla sicurezza dei farmaci.

 

Dai dati alla cura: il progetto Barcoding SM

 

Il Registro è al centro del Progetto BARCODING, che integra intelligenza artificiale, dati clinici, biobanche, imaging e Patient Reported Outcomes (PRO) per creare una mappa multidimensionale della malattia, favorendo una medicina sempre più predittiva e personalizzata.

Battaglia spiega: “Nei prossimi anni, i dati del Registro saranno determinanti per l’attuazione del Progetto BARCODING, che mira a integrare banche dati e intelligenza artificiale per offrire a ogni persona con SM una presa in carico su misura.”

RISM per gli obiettivi dell’Agenda Sclerosi Multipla e Patologie correlate

 “Il Progetto del Registro Italiano Sclerosi Multipla e patologie correlate, vista la sua duplice natura di strumento utile per la Ricerca Scientifica e per la Sanità Pubblica, risponde alla mission dell’Agenda Sclerosi Multipla e Patologie correlate sia per la linea di missione relativa a ‘La ricerca sulla Sclerosi Multipla’ sia per quella su ‘Presa in carico, interdisciplinare e centrata sulla persona’”, conclude Battaglia. “Lanciamo quest’anno la chiamata a tutti gli attori interessati a partecipare alla definizione delle priorità dell’Agenda 2026-2030 e siamo sicuri che la crescita continua del Registro, sempre più vicino a coprire le informazioni cliniche, epidemiologiche e socio-demografiche dell’intera popolazione italiana, possa diventare sempre di più uno strumento prezioso per il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza e dell’applicazione dei PDTA per la sclerosi multipla.”

Il decennale del RISM non è solo una celebrazione, ma segna l’inizio di una nuova fase, in cui il Registro continuerà a evolversi per generare evidenze scientifiche sempre più robuste e supportare una medicina personalizzata, al servizio delle persone con SM e patologie correlate.

Grazie a una rete di centri sempre più integrata e alla spinta verso l’innovazione, RISM si conferma come un pilastro per il futuro della ricerca, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità della vita delle persone con SM.