Previdenza integrativa: Fondinps abolito non si sa quando

FondInps è una Forma di previdenza complementare residuale a contribuzione definita prevista dall’art. 1, comma 2, lett. e), n. 7), della Legge 243/2004 (Legge delega di riforma del sistema previdenziale) la cui costituzione presso l’INPS è stabilita dall’art. 9 del Decreto lgs. 252/2005 e amministrato, secondo il criterio della composizione paritetica, dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, da un comitato nominato in data 30 ottobre 2007 dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Sono iscritti a FondInps i lavoratori dipendenti che nel periodo di tempo a disposizione non hanno espresso alcuna scelta riguardo la destinazione del Tfr maturando e che sono sprovvisti di una forma di previdenza complementare prevista dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, di riferimento, cui altrimenti sarebbero destinati d’ufficio. Una volta acquisito lo status di aderente, il lavoratore può decidere di attivare dei contributi volontari a proprio carico che si aggiungono al Tfr maturando.

Dovremmo in realtà parlare al passato perché la Legge di Bilancio 2018 ha disposto, coi commi che vanno dal 173 al 176 dell’articolo 1, la soppressione di FondInps la cui decorrenza deve essere formalizzata da un Decreto congiunto dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia nel quale sarà anche individuato, tra i fondi pensione negoziali di maggiori dimensioni sul piano patrimoniale, quello cui far affluire, assieme alle posizioni esistenti, le quote di Tfr maturando dei lavoratori che finora venivano trasferite al Fondinps, nonché definite le modalità per il trasferimento delle posizioni in essere. La decisione sarà presa ascoltando i sindacati. Per l’individuazione del suddetto fondo è previsto l’avvio di un tavolo tecnico a cui parteciperanno le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro del settore privato maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Ci auguriamo siano previste anche possibilità di scelta per chi non fosse soddisfatto e volesse scegliere una diversa destinazione.

A un anno di distanza dalla Legge di Bilancio 2018 non vi è traccia del Decreto, né tanto meno l’argomento appare nell’agenda delle parti interessate, nonostante la soppressione del FondInps fosse stata richiesta dalla Covip, l’Autorità di Vigilanza sulle forme di previdenza integrativa, come indicato nella sua relazione annuale per il 2016: “Gli approfondimenti condotti hanno riscontrato i caratteri di asistematicità e fragilità dell’assetto organizzativo, unitamente alle difficoltà a mantenere condizioni di efficienza operativa, difficoltà ulteriormente amplificate dalla sostanziale assenza di prospettive di crescita del numero di adesioni tacite che possano confluire in tale forma”. (…) “Ciò comporta che i costi affrontati per la copertura delle attività del fondo risultano di entità significativa in rapporto alle dimensioni patrimoniali esigue, che non appaiono suscettibili di un’adeguata evoluzione”.

I dati a fine 2017 del FondInps fanno riflettere anche per altri aspetti: le aziende con dipendenti iscritti FondInps erano 3.032 con un totale di 35.441 iscritti, di cui ben 29.163 non disponevano nemmeno di un versamento ed altri 13.965 non superavano i 100 euro complessivi presenti nella gestione, con circa 10.000 posizioni del tutto prive di versamenti.

Cifre impressionanti per fronteggiare le quali FondInps, anche su sollecitazione della Covip, si è attivato assieme all’Inps per risolvere gli errori di attribuzione dei codici di destinazione della forma stessa e del fondo di Tesoreria, riducendo le situazioni di mancata riconciliazione delle posizioni e individuando i possibili casi di omissione contributiva. Il 12 aprile dell’anno in corso sono state cancellate le posizioni di 7.898 soggetti risultati estranei al FondInps, mentre per altre 1.000 sono stati avviati approfondimenti.

Per tutte le altre posizioni, invece, si tratta di omissioni contributive del Tfr maturando dei lavoratori da parte dei datori di lavoro, i quali spesso sono soggetti falliti. Una tematica estremamente seria che tratteremo a breve, e che riguarda non solo il FondInps ma tutte le forme di previdenza complementare.

Resta, infine, operativo il Fondo di Tesoreria, vale a dire il fondo che detiene il Tfr maturando dei dipendenti di imprese sopra i 49 dipendenti che hanno optato per il mantenimento del Tfr presso l’azienda senza devolverlo a forme di previdenza integrativa, e che per legge deve essere gestito dall’Inps. Fondo di Tesoreria che spesso viene confuso col FondInps perché gestito dal medesimo ente pubblico.

 

Giuseppe D’Orta

Responsabile Aduc per la tutela del risparmio