Più di 60 nidi di tartaruga marina protetti dai volontari WWF in Sicilia

Quest’anno non ci sono dubbi: la Sicilia è davvero l’isola delle tartarughe marine. Oltre a essere la prima regione in Italia ad aver registrato nidificazioni di Caretta caretta già alla fine di maggio, infatti, a oggi ne ha censite ben 61 e sta già assistendo alle prime schiuse della stagione, nel siracusano, ragusano e messinese.

Come si può vedere dall’infografica che indica le posizioni dei ritrovamenti, nell’area Nord ovest della Sicilia sono stati messi in sicurezza tre nidi: uno a Trappeto in provincia di Palermo, due ad Alcamo Marina. Spostandoci più a sud, verso l’agrigentino, troviamo un nido a Ribera, due nella Riserva Naturale di Torre Salsa, uno nella spiaggia di Siculiana, due in quella di Giallonardo. Nella provincia di Agrigento un nido di Caretta caretta a Realmonte, uno a San Leone, altri tre a Marianello, Foce Gallina e Spiaggia Pisciotto (Licata).

Spostandoci nella provincia di Ragusa, troviamo quattro nidi a Santa Croce di Camerina, due nell’area Forestale Randello, uno a Randello e uno a Casuzze.
Più a sud, un nido a Playa Grande, un altro alla spiaggia di Ponente di Donna Lucata (Scigli), due a Maganuco (Modica) e ben quattro a Marina di Modica.

Nella parte ionica e Tirrenica di Porto Palo di Capopassero (in provincia di Siracusa), si trova un’area chiamata Isola delle Correnti, dove sono stati individuati, verificati e messi in sicurezza ben nove nidi di tartaruga marina, un numero davvero incredibile.
Tanti tartarughini sono previsti anche a Noto: un nido è stato identificato alla Spiaggia Reitani, quattro a San Lorenzo, due a Eloro Pizzuta e due a Lido di Noto.
Sono cinque i nidi a Cala Bernardo (Avola), uno a Spiaggia Gallina (Avola), due a Ognina (Siracusa), uno a Lido Arenella, uno ad Agnone, uno al Villaggio Cielo Azzurro (Catania) e due a Primosole Beach, nell’Oasi del Simeto.

Nel messinese un nido a Santo Saba, mentre negli ultimi giorni si sono aggiunti altri due nidi: uno a Gela e uno alla spiaggia di San Marco (Calatapiano).
Il primato nella verifica e messa in sicurezza dei nidi appartiene alla Sicilia orientale, che con i primi nidi individuati e le prime schiuse detiene l’80% dei nidi censiti in Sicilia, circa il 30% del totale censito in Italia.

Questi straordinari risultati si devono anche grazie all’ottimo lavoro di sensibilizzazione e informazione svolto dal WWF negli ultimi anni in Sicilia: grazie all’impegno dei volontari, sostenuto anche grazie al progetto europeo Life Euroturtles, si è creato un vero e proprio network  che coinvolge attivamente cittadini residenti , turisti, operatori balneari e Capitanerie di Porto. Le segnalazioni giunte alle capitanerie vengono poi girate al WWF che giunge con tempestività sul posto. Gli operatori balneari sono oggi ottimi alleati: hanno capito che un nido è un vanto per il lido, non un impedimento, perché attrae turisti curiosi, mentre fino a qualche anno fa c’era chi temeva che le spiagge scelte dalle tartarughe  venissero chiuse alla fruizione del pubblico. La tutela delle spiagge si rivela ancora una volta strategica per la riproduzione della Caretta caretta, e chiede ai comuni interessati dalle nidificazioni di stabilire apposite norme di salvaguardia.