
“Con la speranza di averti assicurato un futuro migliore, ti auguriamo che tu possa crescere serena e felice! I tuoi amici poliziotti Stefano, Chiara, Fabio, Marco, Gennaro e Chiara”.
Con questo biglietto augurale scritto dai poliziotti della Squadra mobile che l’hanno ritrovata, si è conclusa a Novara la storia di una bimba di 14 mesi scomparsa da oltre un anno.
Quando è stata rintracciata, la bambina si trovava in condizioni di abbandono e scarsa igiene, affidata a una donna pregiudicata e tossicodipendente; durante i controlli medici ai quali la bimba è stata sottoposta presso l’ospedale Maggiore di Novara, è risultata anche la sua positività alla cocaina.
Per questa storia sono indagate tre persone per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali commessi ai danni di una bambina.
I riflettori della Polizia si sono accesi sulla vicenda quando, nei mesi scorsi, una donna italiana ha denunciato la scomparsa della figlia, portata via dall’uomo con il quale aveva intrapreso una relazione, straniero e irregolare sul territorio nazionale, del quale conosceva solo il soprannome.
Dopo ripetuti maltrattamenti lo straniero l’avrebbe costretta a portare a termine una gravidanza con lo scopo di poter richiedere il permesso di soggiorno legato alla nascita del figlio.
Poi, alcuni mesi dopo il parto, l’uomo aveva preso con sé la bimba ed era scomparso.
I poliziotti della Mobile novarese sono riusciti a identificare lo straniero, che risultava senza fissa dimora e con numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio, possesso di armi clandestine e stupefacenti.
Dopo mesi di ricerche l’uomo è stato trovato all’interno di un locale notturno e fermato. Interrogato sulla vicenda della bambina, dopo iniziali tentativi di resistenza, alla fine ha confessato di averla affidata alla donna presso la quale poi è stata trovata.
Vista la gravità della situazione la bimba è stata affidata a una struttura protetta mentre entrambi i genitori e la donna affidataria sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.
È stata, inoltre, informata la Procura per i minorenni di Torino che si è attivata subito chiedendo l’apertura di procedura di adottabilità della minore, per garantirle finalmente un contesto di vita adeguato.