MILANO RESTAURANT GROUP GUARDA AL FUTURO E RIPARTE DAL DELIVERY. NO AI PLEXIGLASS SUI TAVOLI

Milano Restaurant Group, con un enorme senso civico, è stato tra i primissimi operatori del settore a chiudere i battenti. Era l’8 marzo. In attesa che il governo dia il via libera alla riapertura, il Gruppo sta pianificando il futuro cercando, nel presente, di tenere vivi i suoi ristoranti grazie al delivery.

“Sono stati mesi veramente difficili” afferma Samuele Serra, CEO&Founder di Milano Restaurant Group “Mi sono sentito sulle spalle il peso di 169 famiglie, tanti sono i nostri dipendenti, a cui non ero in grado di dare delle risposte perché io per primo non ne avevo. Quanto durerà? Chi pagherà? E poi?…”

“Quel poi per fortuna si sta pian piano avvicinando, anzi in un certo senso è già arrivato. Siamo riusciti a organizzarci in pochissimo tempo e, ad oggi, abbiamo operativi 3 ristoranti su 9” afferma il manager “Il Cormorano, Il Cestino e Osteria delle Corti propongono i loro menù per cena, sia con consegna diretta, sia attraverso le app per la consegna a domicilio. Dal primo maggio inoltre saranno a disposizione dei nostri clienti anche i piatti di Taverna del Borgo Antico e dal quattro maggio quelli di Il Tavolino”.

“Nel frattempo stiamo lavorando alla famosa Fase 2” prosegue Serra “Una cosa è certa, noi stiamo facendo il massimo per reinventarci e per predisporre i nostri ristoranti a essere in regola con tutte le nuove norme di sicurezza; le istituzioni dovranno però essere al nostro fianco e metterci in condizione di restare aperti. Con le misure che impongono il distanziamento perderemo il 50% dei posti a sedere e di conseguenza il 50% del fatturato. Nonostante questo manterremo tutta la nostra forza lavoro anche se saranno operativi la metà dei dipendenti, non potremo però farci carico di tutti i contributi e delle numerose tasse a cui siamo sottoposti. Questo ci porterebbe alla chiusura certa. Ciascuno faccia la sua parte per far ripartire il Paese” conclude Serra.