Migranti: Save the Children, qualsiasi accordo deve garantire che i diritti umani e dei minori siano tutelati

In occasione della Conferenza sulla Migrazione in corso a Roma, l’Organizzazione chiede che venga adottato un approccio alla migrazione coerente con la tutela dei diritti dei minori. Le politiche di frontiera fanno la differenza tra la vita e la morte dei bambini.

Il rafforzamento della cooperazione tra Paesi di origine, transito e destinazione è essenziale per garantire la protezione dei minori e di tutte le persone migranti ed è necessario che l’assistenza ai Paesi terzi sia fondata sul rispetto dei diritti umani, sul rispetto della  dignità umana e sulla sicurezza di tutte le persone coinvolte. Solo adottando misure concrete per migliorare le condizioni dei più vulnerabili, compresi i minori, l’UE può aspirare a definire politiche sostenibili e a lungo termine nel campo della migrazione e dello sfollamento.
L’aumentato disagio economico e i crescenti sentimenti anti-migranti e le notizie di violenze e violazioni dei diritti umani contro migranti e richiedenti asilo in Tunisia sono allarmanti.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, chiede che qualsiasi accordo concluso dall’Unione Europea e dagli Stati membri garantisca che i diritti umani e dei minori siano tutelati e che le persone, compresi bambine e bambini, continuino a poter legittimamente accedere alla procedura di asilo. Chiede, inoltre, all’UE e agli Stati membri di non concordare procedure che possono portare a violazioni dei diritti umani. Nell’aumentare gli accordi e i finanziamenti sulla gestione delle frontiere e sulle politiche di asilo e migrazione al di fuori dell’UE, l’Unione Europea e i suoi Stati membri non hanno sino ad oggi considerato pienamente l’impatto dannoso che queste misure possono avere sui minori. I dati fino ad oggi raccolti  indicano che molti minori sono rimasti intrappolati in un prolungato stato di limbo in Libia, in vari Paesi balcanici o in zone di confine in Marocco, solo per citare alcuni casi.
Save the Children raccomanda che l’UE e i suoi Stati membri prendano in attenta considerazione l’impatto più ampio che i fondi dell’UE per la migrazione possono avere se utilizzati in modo più flessibile e strategico. In particolare, la situazione dei diritti umani e dei minori deve essere sempre considerata, anche attraverso una valutazione ex ante dell’impatto che un sostegno finanziario può avere sull’elaborazione di una politica migratoria rispettosa dei diritti umani.
In occasione della Conferenza sulla Migrazione in corso a Roma, Save the Children raccomanda di garantire che il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei minori sia valutato prima di impegnarsi con un attore statale o non statale in qualsiasi tipo di politica o sostegno, perché l’UE e i suoi Stati membri non devono sostenere azioni che potrebbero portare a violazioni dei diritti umani.
Raccomandiamo inoltre di adottare un approccio alla migrazione a misura di bambino. Le politiche di frontiera possono fare la differenza tra la vita e la morte per i minori. La Polizia  di frontiera, formata e rispettosa dei diritti umani e dei minori, che agisce nell’interesse superiore del minore e indirizza i minori non accompagnati e altri vulnerabili verso sistemi di protezione ben funzionanti, può svolgere un ruolo essenziale nella loro protezione. Al contrario, le politiche di deterrenza volte ad impedire alle persone di fuggire dalla guerra, dalla violenza e dall’estrema povertà mettono in pericolo i bambini, che prenderanno strade più rischiose per raggiungere la salvezza. Molti di loro perdono la vita o cadono vittime dei trafficanti.
È fondamentale fornire percorsi sicuri e legali verso e all’interno dell’Europa, come (ma non solo) il reinsediamento, il ricollocamento e il rafforzamento delle procedure di ricongiungimento familiare, garantendo standard minimi di protezione, soprattutto per i bambini.
La migrazione, quando è sicura, può essere nell’interesse superiore di un minore. Soluzioni durevoli, come l’integrazione locale, il reinsediamento o il ritorno volontario, possono aiutare i bambini a ritrovare un senso di normalità e a costruirsi un futuro. Auspichiamo che la disposizione  dell’accordo che mira ad assicurare canali migratori regolari e protetti come ambito di investimento dell’UE e dei suoi Stati membri al fine di salvaguardare la vita di migranti e rifugiati, soprattutto dei bambini, sia una priorità per l’UE.
Save the Children esorta la Commissione europea e i suoi Stati membri a coinvolgere il Parlamento europeo in qualsiasi aspetto decisionale relativo all’operatività del protocollo d’intesa, anche attraverso l’accordo di associazione esistente e il bilancio dell’UE, e a prendere in attenta considerazione il suo potenziale impatto sui diritti umani dei migranti, compresi quelli dei minori.
Qualsiasi operatività del Memorandum deve prevenire le violazioni dei diritti fondamentali, includere un riferimento esplicito ai regolamenti internazionali di applicazione dei diritti umani e dei bambini e garantire controllo e accountability in merito ai fondi stanziati.