Migranti: Save the Children affranti di dover continuare a contare i minori morti in mare senza che si cerchi una soluzione coordinata e condivisa a livello europeo

“Siamo profondamente affranti di fronte all’ennesima tragedia nel Mediterraneo che ha provocato la morte di tre sorelle rispettivamente di 17, 12 e 9 anni, provenienti dal Sudan che avrebbero perso la vita mentre viaggiavano su un gommone assieme alla loro mamma ed altri due fratelli. In tutto sono state tratte in salvo 68 persone, arrivate a Lampedusa con la nave Nadir” lo dice Giorgia D’Errico, Direttrice delle Relazioni Istituzionali di Save the Children Italia, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

“Anche in questo caso, a pagare il prezzo più alto di un sistema di soccorso e protezione inefficace, sono stati dei minori, delle bambine nello specifico che hanno intrapreso un pericoloso viaggio per poi imbarcarsi in Libia verso le nostre coste, cercando un futuro migliore in Europa” ha ribadito Giorgia D’Errico.

“Ci chiediamo, a quante morti di bambine, bambini e famiglie di migranti dovremo ancora assistere prima che si concretizzi un sistema coordinato di ricerca e soccorso in mare che eviti tragedie come queste. Un sistema che, oltre a contrastare il traffico di essere umani in mano a criminali senza scrupoli, permetta alle navi impegnate in zona SAR di continuare a salvare vite in mare” ha concluso Giorgia D’Errico.