VERONA: OBIETTIVO FILOBUS IN STRADA PER IL 2026. I PRIMI CANTIERI DOPO VINITALY

Verona – Con l’ok del Cipess si sbloccano i lavori, il primo passo per una mobilità differente e quindi per una città più vivibile. Oggi solo il 27 per cento dei veronesi conosce il progetto, prevista una campagna di informazione capillare per informare sull’ importanza e sui benefici dell’opera. Ass. Ferrari: “Ora si parte davvero, ringrazio le tante persone che in modo diretto e indiretto hanno collaborato e hanno spinto affinchè si approvasse questo progetto”. Presidente Mazza: “Stiamo definendo il cronoprogramma dei cantieri, vigileremo sui tempi”.

 

Filobus in strada a inizio 2026, l’anno di Verona città olimpica. All’indomani del via libera dal Ministero al progetto di variante del filobus, ora finalmente i cantieri possono davvero partire, secondo un cronoprogramma che sarà presto definito. Si parte dopo il Vinitaly 2023, con il grande cantiere in via Città di Nimes, si prevede che i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura vengano terminati nell’arco di 33 mesi. Un ufficio filobus creato ad hoc monitorerà tutto il processo per garantire il rispetto dei tempi. Nel 2026 la Verona olimpica avrà un mezzo di trasporto pubblico di massa veloce ed efficiente al passo con il modello di mobilità delle città europee.

 

“Crediamo che il filobus sia il punto di partenza per dotare il Comune di Verona di una mobilità differente, sfrutteremo i mesi di cantiere per studiare tutte le soluzioni possibili per integrare la mobilità cittadina con l’opera filobus e renderla davvero efficace – ha detto l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari-. Una politica che vuole cambiare il volto della propria città non deve avare paura dei cantieri, indispensabili per creare quelle infrastrutture moderne finora solamente annunciate. Come Amministrazione ci siamo attivati da subito per concretizzare l’opera, finanziando la realizzazione dei parcheggi scambiatori e aumentando il capitale di Amt3, passaggi indispensabili per l’avvio dell’infrastruttura. Ora monitorerermo il cronoprogramma mese dopo mese e soprattutto informeremo in modo adeguato i veronesi sia sulle tempistiche dei cantieri sia sull’importanza di dotare la città di un mezzo di trasporto pubblico di massa, sul quale poi servirà rimodulare la mobilità cittadina perché tutto il territorio sia servito in uguale misura, con provvedimenti che riguardano anche il piano della sosta, le ciclabili e nuove misure per potenziare gli spostamenti sostenibili. Ora si parte davvero, ringrazio le tante persone che in modo diretto e indiretto hanno collaborato e hanno spinto affinchè si approvasse questo progetto”.

 

I cantieri procederanno su più fronti ma nessuno coinciderà o inciderà sugli altri, ciò per evitare disagi alla cittadinanza, che sarà puntualmente informata sull’avanzamento dell’opera. Quanto ai finanziamenti, confermato che il 60 per cento del costo dell’opera sarà a carico del Ministero, per il restante 40 per cento provvederà il Comune attraverso Amt, che sta chiudendo l’accordo con la Banca Europea per gli investimenti.

 

Varianti. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile – Cipess ha approvato le varianti al progetto originario del filobus, inviate ancora nel novembre 2021. Le principali modifiche riguardano l’unificazione dei sottopassi di Porta Nuova e Porta Palio, il raddoppiamento della linea su via Pisano e via Spolverini, il nuovo tracciato con l’eliminazione della prevista galleria di via San Paolo e la variante relativa all’ex Manifattura Tabacchi che prevede il passaggio del filobus su viale Piave anziché sul viale della Fiera. Approvato anche il nuovo mezzo, che passa da una lunghezza di 18 metri a 18,75 con una capacità di 39 posti a sedere e 104 in piedi.

 

Comunicazione. Secondo un recente sondaggio, solo il 27 per cento dei veronesi è al corrente del progetto filovia, da qui la necessità di comunicare in modo capillare attraverso una campagna crossmediale che veicoli le informazioni nelle tradizionali assemblee pubbliche ma anche su tutti gli strumenti digitali, per spiegare  ai cittadini non solo importanza e benefici dell’opera ma anche nel dettaglio le modifiche alla viabilità di cui saranno oggetto i diversi quartieri. A breve aprirà anche un ufficio specifico con operatori di Amt3 in grado di rispondere ai quesiti dei cittadini.

 

“Questa è la vera sfida che ci siamo posti, quella di comunicare correttamente, concretamente e puntualmente ai cittadini veronesi la realizzazione dell’opera cantiere per cantiere – ha precisato il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza-. L’altro fronte su cui ci concentreremo è la tempistica, ora che c’è il via libera ai cantieri possiamo definire con la ditta esecutrice dei lavori il cronoprogramma dettagliato. Si parte dopo il Vinitaly con l’obiettivo di avere il filobus su strada ad inizio 2026, in tempo per le Olimpiadi. Quanto alle varianti progettuali approvate dal Cipess, ricordo l’unificazione dei sottopassi in via Città di Nimes, lo sdoppiamento della linea sulle vie Pisano e via Spolverini, l’eliminazione del sottopasso in via San Paolo e il nuovo percorso a fianco dell’ex Manifattura Tabacchi. Ci saranno più cantieri aperti contemporaneamente, ma nessuno inciderà sugli altri”.

 

Cantiere Città di Nimes. Unirà i due sottopassi esistenti creando un’unica galleria che sarà riservata al traffico privato. In superficie transiteranno solo i mezzi pubblici, su corsie preferenziali dedicate come accadrà per il tutto il percorso del filobus. E’ senza dubbio uno dei cantieri più impattanti dell’opera, da qui la decisione di farlo partire dopo Vinitaly 2023 e procedere speditamente per concluderlo prima di Vinitaly 2024. Per la durata dei lavori, la viabilità della zona sarà modificata con la creazione di un grande anello circolatorio a senso unico tra Porta Nuova e Porta Palio, la cui attuazione sarà ampiamente illustrata e comunicata ai cittadini e ai principali stake holders, compresi i rappresentanti degli istituti scolastici che gravitano nella zona.