Le inchieste del Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 18 settembre

  • Ad Agrigento arriva Datafactor, investimento di 21 milioni fatto dall’italiana TopNetwork e dalla multinazionale franco-tedesca Expleo con il sostegno di Mise e Regione siciliana. Previste cento assunzioni.
  • L’area metropolitana di Catania, secondo uno studio del Cerved per Anci, avrà quest’anno un calo di fatturato tra il 9,4% e il 13,2% rispetto all’anno scorso e nel prossimo biennio le perdite rispetto ai 18,5 miliardi fatturati nell’intera area metropolitana nel 2019 saranno tra i 3,4 miliardi e i 4,4 miliardi.
  • Hi-tech: Stm, il sito strategico etneo per l’auto elettrica.
  • Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria, commenta gli sgravi fiscali del 30% sul costo del lavoro per le imprese del Sud: “E’ tempo di passare dalle misure di sostegno temporaneo a interventi strutturali”. Dello stesso avviso il direttore dello Svimez, Luca Bianchi.
  • Infrastrutture: In attesa dei fondi del Recovery Plan (compreso lo Stretto di Messina) il governo prova a sbloccare una ventina fra piani e progetti: 5 miliardi di strade, 10 di ferro, 5 fra idrico, depurazione e dissesto. Valore totale 20 miliardi sui 41 nazionali. L’elenco delle opere da commissariare.
  • I cervelli in fuga tornano a casa nel Mezzogiorno, la Ricerca “Covid-19 – l’impatto sui giovani talenti” dimostra che un talento su 4,3 sta per tornare nelle regioni del Sud. Il cosiddetto South Working è favorito dalle agevolazioni fiscali del Decreto Crescita nel 2019.

 

Ritorno degli investimenti al Sud: sulla prima pagina del Rapporto Sud del Sole 24 Ore, in edicola venerdì 18 settembre in Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata, il caso di Datafactor, il polo avanzato di data science di Agrigento con servizi per le imprese e la pubblica amministrazione. Il progetto è stato avviato ad Agrigento e nasce dalla partnership tra TopNetwork, azienda che conta già ­600 dipendenti nelle sue cinque sedi operative italiane e 12 sedi lavorative e un fatturato dichiarato nel 2019 di 38milioni, ed Expleo, multinazionale franco-tedesca che fattura in Italia 23 milioni e conta 300 dipendenti in Italia ma punta ad arrivare a 500 persone entro il 2021. Frutto di un investimento di 21 milioni di cui circa il 40% a fondo perduto con il contributo del Mise e Regione siciliana. La sfida dichiarata è di creare un’eccellenza che non sia momentanea ma che si sviluppi e resti ad Agrigento per inserire e portare ad Agrigento anche le famiglie.

 

Il supplemento del Sole 24 Ore tratta anche del sito catanese della StM, la multinazionale italo-francese della microelettronica che qui, nel cuore dell’area industriale di Catania, sviluppa i prodotti all’avanguardia e in particolare l’elettronica di potenza e di potenza intelligente di cui si fa grande uso nella produzione di auto elettriche. I transistor di potenza, figli della ricerca condotta proprio a Catania, sono stati un successo e su questo fronte StMicroelectronics è già fornitrice di Tesla.

 

Il Rapporto Sud dà spazio anche all’allarme del Cerved che stima una perdita di fatturato di oltre il 13% per le Pmi catanesi nel 2020. Quella di Catania è una delle più importanti aree industriali del Mezzogiorno con insediamenti significativi di imprese di grandi dimensioni come StM, Pfizer, Enel ma anche con la presenza di piccole e medie imprese dinamiche e innovative. Ma è nello stesso tempo la croce di tutti quegli imprenditori che hanno deciso di costruire qui, all’ombra dell’Etna, lo stabilimento: in totale sono oltre 350 le imprese presenti nell’area che danno lavoro a poco più di 10mila persone.

 

Sullo sgravio fiscale del 30% sul costo del lavoro per le imprese del Sud interviene sul Rapporto Sud il vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle rappresentanze regionali e per le politiche di coesione territoriale Vito Grassi, che così commenta: «Lo sgravio del ­30% è molto utile per le imprese che operano in un territorio svantaggiato. Ma è tempo di passare dalle misure di sostegno temporaneo a interventi strutturali inseriti in un piano organico di rilancio. Quindi, anche la riduzione del costo del lavoro deve diventare una misura di carattere strutturale.» E ribadisce come sia meglio la riduzione del cuneo fiscale e contributivo.

Dello stesso tenore le dichiarazioni al Rapporto Sud di Luca Bianchi direttore dello Svimez, l’associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno: “È una misura che rientra in un’ottica prevalentemente difensiva che è molto utile in una fase di crisi così evidente. Tutto dipende però dal riattivare le politiche di sviluppo. La decontribuzione è importante perché attenua l’impatto sull’occupazione ma non ti fa uscire dalla stagnazione. C’è un gruppetto di regioni continentali come la Campania e la Puglia con una capacità di reazione più rapida. Poi ci sono le regioni della fascia tirrenica come la Calabria e le isole (Sicilia e Sardegna) che invece non reagiscono. Hanno ridotto la quota di produzione industriale e si trovano in una condizione che possiamo definire di economia di sopravvivenza. In alcuni casi si sconta il fallimento dei Fondi Ue perché non si è riusciti a tirare fuori un’idea di sviluppo non tanto perché non si è riusciti a spenderli”.

 

In evidenza sull’inserto del Sole 24 Ore dedicato a Sardegna, Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata anche il controesodo dei cervelli in fuga previsto dalla Ricerca Covid-19 – l’impatto sui giovani talenti condotta dal Centro Studi Pwc su iniziativa congiunta di Talents in Motion e Fondazione Con il Sud. La ricerca, condotta nel pieno della fase acuta della pandemia attraverso la piattaforma Linkedin, aveva l’obiettivo di comprendere come la pandemia avesse influenzato stili di vita, percorsi professionali e aspettative dei talenti italiani con un profilo internazionale. Un­ talento su 5 pensa di tornare in Italia, uno­ su 4,3 sta per tornare nelle regioni del Sud. Si parla di South Working come di un trend in crescita, favorito tra l’altro da agevolazioni fiscali introdotte dal Decreto Crescita nel 2019 e che prevedono la riduzione dell’imponibile del 70% e del 90% se la residenza viene trasferita in una delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia). Il campione della ricerca comprendeva il 95% di residenti all’estero in Paesi europei (30% in UK, il 17% in Spagna, il 15% in Francia e il 14% in Germania), il 74% di età compresa tra i ­18 e i 35 anni, il 57% uomini e il 43% donne, l’83% con laurea e master e il 7% con dottorato. Per il 23% dei giovani coinvolti nell’indagine (­1 su 4,3) «il COVID-­19 ha accresciuto la propria propensione a tornare nel Mezzogiorno d’Italia» (il 20% nell’intero Paese). Secondo la ricerca riportata sul Rapporto Sud, dopo il Covid –­ 19 sono cambiate le priorità degli italiani. Così oggi per l’83% dei giovani meridionali emigrati (82% degli italiani) il desiderio di stare vicini ai propri cari viene definito “un fattore molto rilevante”. Ma anche tra i talenti più internazionalizzati e residenti all’estero, il 28% dei meridionali e il 20% degli italiani hanno sospeso il lavoro o addirittura lo hanno perso. A questi si aggiunge il 60% che è in smart working.

 

Un focus è poi dedicato al tema delle infrastrutture e dei possibili cantieri che il governo vuole commissariare. In attesa dei fondi del Recovery Plan (compreso lo Stretto di Messina) il governo prova a sbloccare una ventina fra piani e progetti: 5 miliardi di strade, 10 di ferro, 5 fra idrico, depurazione e dissesto. Valore totale 20 miliardi sui 41 nazionali.

Sul Rapporto Sud del Sole 24 Ore l’elenco delle opere da commissariare:

10.039 milioni di opere ferroviarie: raddoppio della Pescara-Bari, completamento (700 milioni); Roma-Pescara (600 milioni); nuova linea Ferrandina-Matera La Martella (365,49 milioni); potenziamento infrastrutturale e tecnologico della Salerno- Reggio Calabria (230 milioni); Palermo-Trapani (144 milioni); Potenziamento tecnologico e infrastrutturale della linea Taranto-Metaponto-Potenza- Battipaglia Napoli-Bari (5.807 milioni); Palermo-Catania-Messina (7.250 milioni).

5.149 milioni di opere stradali: Autostrada A24 e A25 Roma-L’Aquila e Roma-Pescara: messa in sicurezza (3.140 milioni); Strada statale Jonica n. 106 terzo lotto (1.335,12 milioni); Collegamento autostradale tra la SS 514 di Chiaramonte e lo svincolo della SS 194 Ragusana (674 milioni); Rete stradale siciliana; Rete stradale sarda.

3.135 milioni sul piano anti-dissesto. È la quota destinata al Sud di un piano nazionale che vale 9.500 milioni.

695 milioni di opere idriche. È la quota destinata al Sud di un piano nazionale di 1.580 milioni.

1.012 milioni di depurazione acque. È la quota destinata al Sud di un piano nazionale di 1.200 milioni.

 

Infine, il Rapporto Sud dà appuntamento a “Innovation Days – L’Italia che riparte”, il roadshow del Sole ­‑ Ore. Un’altra tappa di un viaggio lungo tutta l’Italia per vedere da dove e come sono ripartite le economie delle nostre regioni nella fase post emergenza Covid-19. Il 15 ottobre il tour punterà i fari sulle nostre isole maggiori. Turismo ma non solo per la Sicilia e la Sardegna, due regioni accomunate dalla natura geografica, ma con economia profondamente diverse. Tutte le informazioni sul programma dell’evento sul sito https://eventi.ilsole­‑ore.com/innovationdays/le-isole-cheripartono/.