Le difficoltà dei camici bianchi al tempo del Covid: Sondaggio Anaao Campania

L’Anaao Assomed Campania ha promosso un questionario anonimo tra medici e dirigenti sanitari di tutte le aziende regionali al fine di comprendere l’entità del disagio lavorativo, umano e professionale che stiamo vivendo, esaminando l’arco temporale sia della prima che della seconda ondata, fino a metà Gennaio 2021.

Son state somministrate 11 domande ed hanno risposto al questionario 1182 tra dirigenti medici e sanitari in maniera eterogena tra le diverse aziende.

È emersa un fotografia reale con non poche sorprese, e non mancando di aspetti postivi soprattutto per quanto concerne la salvaguardia dei diritti dei lavoratori che, al netto di differenze aziendali, sembrano siano stati tutto sommato rispettati da molte aziende, segno tangibile che l’azione sindacale, nonostante la pandemia è stata incisiva.

Evidenziamo inoltre una differenza sostanziale tra aziende autonome come le AORN rispetto alle ASL, queste ultime probabilmente per la complessità strutturale ed organizzativa risultano meno virtuose e più complesse da gestire anche sul piano emergenziale.

La mancata appropriatezza dei percorsi sporco/puliti, che sono stati la causa di tanti focolai all’interno degli ospedali, è tra le principali criticità segnalate insieme alla mancanza sostanziale di un piano di recupero per le liste di attesa ed alla inefficienza nell’organizzazione dei pronto soccorso, ovviamente ci sono delle eccezioni con virtuosismi per aziende come quella “dei Colli”, con livelli di efficienza dichiarati dagli intervistati sui diversi livelli organizzativi, e della AORN di Caserta che ha un importante riscontro positivo sulla formazione del personale.

Alla domanda principale su eventuali responsabilità per inefficienze organizzative a carico di Regione o Aziende ha risposto in maniera affermativa ben l’88% del campione a fronte di solo il 12% che non evidenzia inefficienze di rilievo.

Ad ogni modo la responsabilità di tanto malcontento tra gli operatori sanitari che abbiamo intervistato, per quanto imputabile in parte anche alla Regione, trova spiegazione soprattutto con inefficienze organizzative di tipo ospedaliero dimostrando un “cortocircuito” nella cabina di regia che gestisce questa emergenza pandemica.

Probabilmente è mancato un confronto proprio con chi combatte in prima linea, ed è proprio su questo aspetto che bisogna lavorare nell’interesse sia dei cittadini che degli operatori sanitari della nostra Regione.