
Dopo più di due anni di fame, sfollamenti e violenze estreme dovute alle operazioni militari israeliane a Gaza, l’annuncio odierno di un accordo di cessate il fuoco rappresenta un atteso segnale di tregua. Azione Contro la Fame ribadisce, però, la necessità di trasformare questa opportunità di salvezza in una pace duratura – che includa il rilascio di ostaggi e detenuti e garantisca un accesso umanitario senza restrizioni, dentro e fuori la Striscia di Gaza.
“La sola sospensione delle ostilità non salverà vite umane. I nostri team devono poter avere accesso immediato e sicuro a tutte le aree di Gaza per raggiungere le famiglie che, da settimane, sono isolate, senza cibo, acqua o assistenza medica”, ha dichiarato Simone Garroni, Direttore generale di Azione Contro la Fame, organizzazione umanitaria internazionale impegnata dal 1979 a garantire a tutte le persone il diritto al cibo e a un’alimentazione sana, in Italia e nel mondo, che questa mattina ha presentato a Milano la ‘Mappa delle 10 (+3) principali emergenze alimentari globali’.
Negli ultimi tempi pochissimi aiuti umanitari o alimentari sono riusciti a entrare nei governatorati di Gaza Nord e Gaza City, dove la carestia si sta diffondendo rapidamente.
I team di Azione Contro la Fame sono pronti a intervenire, come avevano fatto poche ore dopo il cessate il fuoco di gennaio 2025, ma le condizioni attuali sono molto più gravi: la distruzione è più profonda, la fame più acuta e il percorso di ripresa sarà molto più lungo.
“È fondamentale fare tutto il possibile per implementare l’accordo nel modo più rapido ed efficace possibile – abbiamo aiuti pronti a partire già da domani e sono urgentemente necessari” ha aggiunto Garroni.
Azione Contro la Fame ha attualmente oltre 2.000 pacchi alimentari ad Amman (in Giordania) pronti all’ingresso e centinaia di operatori sul campo a Gaza, pronti ad estendere la risposta umanitaria non appena sarà consentito.
“Vogliamo rendere omaggio alle decine di migliaia di persone che sono state uccise prima di poter vedere questo barlume di speranza, tra cui alcuni dei nostri colleghi”, ha detto Garroni. “I nostri team continueranno la loro missione in loro memoria – per salvare vite con impegno e dignità.”
Azione Contro la Fame avverte anche che non bisogna ignorare la violenza e gli sfollamenti in Cisgiordania. Durante l’ultimo cessate il fuoco temporaneo, le operazioni militari israeliane hanno causato oltre 40.000 nuovi sfollamenti nel nord della Cisgiordania, il più grande spostamento di massa nella regione dal 1967.
Azione Contro la Fame invita la comunità internazionale a cogliere questo momento per garantire che il cessate il fuoco porti a una soluzione duratura, che permetta il flusso senza restrizioni degli aiuti umanitari a tutte le famiglie bisognose. e avvii un processo concreto di ricostruzione guidato dai palestinesi
Azione Contro la Fame | www.azionecontrolafame.it
Azione Contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale impegnata a garantire a ogni persona il diritto a una vita libera dalla fame. Specialisti da 46 anni, prevediamo fame e malnutrizione, ne curiamo gli effetti e ne preveniamo le cause. Siamo in prima linea in 56 paesi del mondo per salvare la vita dei bambini malnutriti e rafforzare la resilienza delle famiglie con cibo, acqua, salute e formazione. Guidiamo con determinazione la lotta globale contro la fame, introducendo innovazioni che promuovono il progresso, lavorando in collaborazione con le comunità locali e mobilitando persone e governi per realizzare un cambiamento sostenibile. Ogni anno aiutiamo 21 milioni di persone.