La Procura di Padova impugna 33 certificati di nascita, Piazzoni (Arcigay): il Paese si mobiliti per quelle famiglie

Children's drawing of LGBT family two dads and two sons. Homosexual family concept.

“La decisione della Procura di Padova di impugnare a posteriori, in alcuni casi dopo anni dalla trascrizione, 33 certificati di nascita, è surreale, oltre che umanamente impressionante”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “Di colpo, improvvisamente, decine di bambini e bambine vengono privati del diritto a essere protetti, cresciuti e tutelati dai propri genitori.

Un atto inedito, che usa la crudeltà come elemento spettacolare, la brandisce al popolo come i gladiatori nell’arena. E nell’arena getta i bambini e le bambine. Non possiamo pensare che sia un caso il fatto che dopo anni di silenzio soltanto ora la Procura di Padova decida di impugnare le trascrizioni dei certificati di nascita di questi bambini.  L’Italia resta l’unico Paese dell’ Europa occidentale a non voler applicare il principio di salvaguardia dell’interesse dei minori pur di prevaricare chi ha opinioni e modelli diversi. È ora che l’intero Paese si mobiliti a sostegno di queste famiglie e a tutela di quei minori: nei nostri Pride riverseremo tutta la nostra rabbia.  Perché occorre riconoscere le nuove forme familiari con una revisione strutturale della legge sulle adozioni e della normativa sulle trascrizioni dei certificati di nascita esteri e prevendo il riconoscimento diretto alla nascita dei figli e delle figlie  indipendentemente dal sesso dei genitori.”, conclude.