Liste d’attesa senza fine, servizi di diagnostica a costi troppo elevati, strutture non raggiungibili, pazienti che sempre più spesso rinunciano alle cure o devono chiedere aiuto per vedere tutelati i loro diritti sanitari di base. In una città come Roma, la differenza tra i quartieri impatta radicalmente sui cittadini.
Una fotografia scattata dallo Sportello sanitario Mammut di Rebibbia dai contorni allarmanti che sarà presentata il prossimo weekend a LÀ FUORI OFF – IL SISTEMA DELLA CURA (spin off ufficiale di LÀ FUORI – FESTIVAL DELLA SCIENZA E DELL’ARTE che si tiene annualmente nel mese di giugno a Roma) iniziativa inserita nel progetto ‘Oumuamua pratiche comunitarie di scienza e arte. Venerdì 19 e sabato 20 dicembre il Teatro Centrale Preneste (Via Alberto da Giussano, 58) ospiterà quattro appuntamenti che uniscono scienza e arte, per portare la voce di esperti scientifici e artisti e artiste sempre più vicina ai cittadini e alle loro reali necessità. Sabato 20 dicembre, alle ore 19, nel corso dell’incontro Quando c’è tutto, c’è la salute i referenti dello Sportello saranno i protagonisti, insieme all’esperto di epidemiologia e di urbanistica Lorenzo Paglione, dell’incontro Quando c’è tutto, c’è la salute in cui racconteranno il “caso” Roma.
Spiega Daniele Pasqualetti, portavoce dello Sportello socio sanitario Mammut, gestito da volontari: “Siamo nati in piena pandemia per supportare le esigenze immediate del quartiere, ma abbiamo da subito compreso la necessità di sperimentare una riorganizzazione della sanità territoriale «dal basso». Grazie alle nostre pressioni, insieme a quelle degli altri comitati locali, siamo riusciti a far riaprire Villa Tiburtina, dopo 12 anni di chiusura, ora diventata una delle nuove Case della Comunità per la sanità territoriale. Ma non basta: pochi sanno per esempio che esistono gli strumenti legali per ottenere visite e esami nei tempi stabiliti. Dal 2021 a oggi lo Sportello ha svolto oltre 500 azioni di contrasto delle problematiche di accessibilità al servizio pubblico. Di queste 300 riguardano le liste d’attesa e in particolare il problema del mancato rispetto della priorità indicata dal medico nella prenotazione di una visita. A livello nazionale, il contrasto dei problemi delle liste d’attesa del SSN sta iniziando a diventare una pratica dal basso di rivendicazione della salute”. In Lombardia, dove il sistema sanitario si basa su di un modello pubblico-privato, questa pratica è particolarmente diffusa: il Coordinamento Lombardo Sportelli Salute ha ricevuto in 55 dei suoi sportelli le richieste di 5.378 cittadini che sono stati costretti a presentare un ricorso per vedere rispettati i propri diritti; nell’85% dei casi sono riusciti a ottenere cure, visite ed esami nei tempi stabiliti dalla normativa vigente. Prosegue Pasqualetti: “Sui problemi relativi alle liste d’attesa lo Sportello sanitario Mammut ha una percentuale di successo dei ricorsi del 92%. Le discipline specialistiche dove sono stati registrati più problemi dallo Sportello sono Radiologia, Gastroenterologia, Cardiologia, Oculistica, Dermatologia e Urologia. Quattro servizi di diagnostica per immagini da soli coprono circa il 35% dei 469 casi registrati (21% sono ecografie): prestazioni sempre meno accessibili con il sistema sanitario nazionale quando, per contro, aumenta l’offerta di questi servizi nella sanità privata”.
Tra le necessità emerse anche quella della creazione di un consultorio familiare, uno spazio socio-sanitario pubblico e gratuito a cui poter accedere senza ricetta medica e senza permesso dei genitori nel caso di minorenni: in base alla legge 405/1975 sarebbe previsto ogni 20.000 abitanti ma nel quartiere Rebibbia/Ponte Mammolo, che ne conta circa 27.000, attualmente non esiste, lasciando la cittadinanza priva di un punto di ascolto e prevenzione fondamentale.
Problematiche che riflettono la situazione nazionale, dato che – secondo i dati forniti dall’Istat a inizio novembre 2025 – lo scorso anno quasi 6 milioni di persone in Italia hanno rinunciato a cure mediche per liste d’attesa senza fine, costi troppo elevati o strutture non raggiungibili.
PROGRAMMA “LÀ FUORI OFF – IL SISTEMA DELLA CURA”
Teatro Centrale Preneste (Via Alberto da Giussano, 58)
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Venerdì 19 dicembre, ore 19
Quel che resta del sistema della cura. Dalla Costituzione al futuro del Servizio Sanitario Nazionale.
Un ex primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano (Daniele Coen) e un’infermiera responsabile dell’ambulatorio di un ente no-profit (Elisabetta Papini del Forum per il Diritto alla Salute) dialogano sul futuro del sistema della cura in Italia tra progressi scientifici, problemi economici dei bilanci pubblici, la rincorsa del mito dell’efficienza, l’invadenza del privato, la nuova demografia.
Sabato 20 dicembre, ore 19
Quando c’è tutto, c’è la salute
Pochi chilometri di distanza e l’aspettativa di vita si riduce di anni. Il “caso” Roma diventa la chiave per scoprire come l’accesso a servizi ospedalieri, parchi, scuole e biblioteche può davvero cambiare la qualità e la durata della vita delle persone. Un medico e ricercatore, esperto di epidemiologia e di urbanistica (Lorenzo Paglione), ne discute con lo Sportello sanitario Mammut che da anni si occupa di temi legati alla tutela del diritto alla sanità pubblica.
Venerdì 19 e sabato 20 dicembre, ore 21
Spettacolo Io mangio le stelle a cura di Edwige Pezzulli, Francesca Rizzi, Chiara Saiella.
Un esperimento teatrale sulla finitezza umana, che prova a costruire un lessico in cui arte e scienza possano davvero trovare una voce congiunta. In un futuro prossimo – o forse già accaduto – due donne vivono di un contatto che sfida le leggi del tempo e della materia vivente: una è corpo che si muove, l’altra che svanisce. Ma l’energia che le tiene unite si consuma e ciò che resta è la vertigine della perdita e la possibilità di trasformarla in un atto cosmico.
L’evento sposa la strada della tutela ambientale, per rendere la cittadinanza sempre più consapevole delle opportunità offerte dalla mobilità sostenibile, anche attraverso l’uso di mezzi pubblici: la sede sarà infatti raggiungibile in metro (Metro C – Pigneto/Malatesta), tram (5,14,19) e bus (81, 112, 113, 213, 312, 409, 545).
