Inceneritore in Umbria, anche l’arte scende in campo per sostenere la protesta e il ricorso a TAR

Due stampe d’arte, ritratti ideali di Jacopone da Todi, realizzate in IA e pittura digitale dall’artista, scrittore e attivista Roberto Malini, sono al centro delle azioni civili da parte della società civile umbra contro il progetto di un inceneritore. Le stampe, realizzate in tiratura limitata (30 esemplari ognuna, numerati e firmati dall’autore) vengono assegnate ai cittadini che contribuiscono alla raccolta fondi per coprire le spese legali del ricorso recentemente presentato al TAR dell’Umbria.

Attivismo, buona politica e arte insieme, dunque, per evitare che un impianto di incenerimento rifiuti possa essere installato in un sito paesaggistico. “Come siamo arrivati a questa azione di difesa dell’ambiente, della cultura e del paesaggio dell’Umbria?” ricorda l’autore delle opere. “Nell’autunno del 2023 i cittadini della regione si sono trovati di fronte a una nuova insidia, sospesa come una spada di Damocle sui loro siti paesaggistici, luoghi che posseggono caratteristiche di memoria storica, bellezza naturalistica e tradizione di agricoltura biologica apprezzate in tutto il mondo. Ignorando questi valori, il nuovo piano rifiuti dava il via libera via all’installazione di un inceneritore. Questo genere di impianti è causa di inquinamento ambientale e di un notevole aumento, per le popolazioni che vivono nelle vicinanze, di tumori, malattie respiratorie, cardiovascolari, endocrine, tanto che gli inceneritori, chiamati anche ‘termovalorizzatori’, sono esclusi dal finanziamento UE”.

I dipinti digitali che raffigurano Jacopone da Todi esaltano l’unicità dei paesaggi umbri, che fanno parte del più antico e prezioso patrimonio culturale del nostro Paese. Tornano alla mente le parole di Giosuè Carduci, che scrisse dell’Umbria: “Qui il paese è veramente bello, tale che fa intendere la Scuola umbra: che linee d’orizzonte, che digradare vaporoso di monti in lontananza!”. Attivista storico in difesa dell’ambiente, Malini si è messo a fianco della società civile umbra, sostenendone gli appelli, le manifestazioni e il recente ricorso al TAR contro il piano regionale rifiuti. “L’attivismo umbro è ammirevole,” prosegue l’artista, “perché si pone contro un progetto irresponsabile, che non tiene conto della natura e della cultura che caratterizzano il territorio umbro. Mi sento molto vicino al gruppo ‘Umbria verde no inceneritore’ e a tutti i cittadini che, affiancati da Europa Verde e dal Partito Animalista Italiano hanno avviato, rappresentati dall’avvocato Valerio Impellizzeri, l’azione legale contro il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, evidenziando, oltre a importanti questioni di legittimità costituzionale, come esso si ponga in contrasto con la Direttiva dell’Ue che mira a ridurre al 10%, entro il 2035, l’incenerimento e il conferimento in discarica dei rifiuti. Sono entusiasta del successo delle stampe d’arte, che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del ricorso ovvero di ottenere la revisione del PRGIR in base alle norme europee, a partire dai criteri di idoneità e inidoneità dei siti che potrebbero essere scelti per l’inceneritore”.