Immigrazione clandestina. Percezione e realtà

Quanto spesso si sente dire che l’Italia è invasa da immigrati illegali e, di conseguenza, si articolano proposte, politiche, campagne… e si sviluppano le fortune politiche per chi riesce meglio a farsi sentire in materia. Con una costante: è colpa dell’Europa, che farebbe poco e che ci lascerebbe da soli nel grande confine mediterraneo che ci separa da uno dei continenti da cui arrivano buona parte degli immigrati.

E ogni volta che c’è un qualche barcone che cerca di sbarcare nelle nostre isole più prossime all’Africa, assistiamo alla diffusione di allarmi per l’inezia delle autorità. Spesso con vero e proprio sadismo quando si chiede alle autorità di non soccorrere in mare o di rispedire sui territori da cui sono partiti. Senza rendersi conto che si fa propaganda per la morte di queste persone, in mare o in Paesi come la Libia, dove i maltrattamenti nei cosiddetti campi profughi sono all’ordine del giorno e merce di scambi economici tra questo paese e l’Italia/Ue.

Per meglio affrontare questo problema, storicamente e umanamente inarrestabile (le migrazioni, di ogni tipo, fanno parte della storia dell’umanità e su di esse si sono anche combattute le guerre più incredibili), è opportuno che si abbia certezza della realtà e non solo percezione di questo o quell’altro politico in cerca di consensi.

 

Ecco i dati Eurostat dei migranti illegali individuati nel 2020:

Germania 117.900

Francia 103.900

Ungheria 89.400

Spagna 72.300

Grecia 47.300

Italia 22.800

 

https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/ddn-20210714-1

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