Il Giardino dei Giusti sia luogo di dialogo tra noi e chi ha saputo difendere i propri valori facendo fino in fondo il proprio dovere

Rho – “Questo Giardino dei Giusti sia luogo di dialogo con le storie di queste persone che, pur normalissime come noi, hanno capito che dovevano fare fino in fondo il proprio dovere difendendo i propri valori”.

Con questo spirito, in linea con la dichiarazione del Sindaco Andrea Orlandi, è stato ampliato questa mattina, 5 marzo 2024, il Giardino dei Giusti di Rho in via Redipuglia. Quattro le nuove targhe collocate davanti ad altrettanti alberi, dedicate a Vivian Silver, fondatrice del movimento Women Wage Peace; sir Nicholas George WintonGiorgio (1887-1945) e Giancarlo Puecher Passavalli (1923-1943), Agostino Casati.

Oltre alla giunta, al presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella e ad alcuni consiglieri comunali, oltre alle autorità civili e militari, alla cerimonia organizzata e presentata da Paola Cupetti, responsabile dell’Ufficio cerimoniale del Comune di Rho, erano presenti rappresentanze dell’Istituto Puecher Olivetti e della scuola Franceschini di via Tevere.

 

Valentina Giro, Assessora alla Cultura, ha presentato la figura di Vivian Silver. Questa l’iscrizione sulla targa:

 

VIVIAN SILVER (1949-2023)

Attivista per la pace e i diritti delle donne

Noi, donne israeliane e palestinesi, appartenenti a gruppi sociali diversi, siamo unite dall’aspirazione umana a un futuro di pace, libertà, uguaglianza, diritti e sicurezza per i nostri figli e le prossime generazioni. Noi crediamo che la maggioranza dei popoli delle nostre nazioni condivida le stesse aspirazioni”.

(tratto da Mother’s call)

Fondatrice del movimento Women Wage Peace, ha dedicato la sua vita al dialogo tra israeliani e palestinesi, all’organizzazione di progetti umanitari a Gaza e all’emancipazione femminile. Il 4 ottobre 2023 partecipa alla grande marcia di Gerusalemme di donne palestinesi e israeliane, unite per chiedere la pace. Pochi giorni dopo viene uccisa nell’attentato di Hamas al kibbutz di Beeri, dove viveva.

 

La prima storia ci porta nell’attualità più dura, che negli ultimi mesi ha raggiunto l’apice di brutalità, violenza e disumanità: il conflitto tra Israele e Palestina – ha detto l’assessora Giro – Questo tema è stato portato al Comitato dei Giusti dal consigliere comunale Giuseppe Forloni. Parlando di giusti, spesso facciamo riferimento a eventi della seconda guerra mondiale, in realtà c’è molto da dire sul presente. In quella terra dove l’odio condiziona la vita ormai da decenni, alcuni gruppi di donne si sono messi insieme per lavorare per la pace. Donne palestinesi e israeliane, arabe, musulmane, ebree e cristiane, che insieme si stanno battendo da anni per chiedere la pace. Il 4 ottobre 2023 marciavano a Gerusalemme vestite di bianco portando un oggetto azzurro. Vivian Silver era tra loro: di origini canadesi aveva dedicato la vita a progetti di cooperazione, di tutela dei diritti umani, di diritti dei lavoratori, di tutela della salute delle persone che vivono a Gaza dopo la costruzione del muro. Ha lavorato con diverse associazioni ed enti e ha esercitato la pace quotidianamente in ogni aspetto della sua vita. E’ stata uccisa il 7 ottobre scorso. Suo figlio ha scritto un pensiero che trovo fondamentale. Dice: “L’unico modo per garantirci delle vite sicure è vivere in pace. In questi tempi di dolore e guerra dobbiamo guardare al nostro dolore  e non trasformarlo in vendetta. L’unica strada possibile è quella della riconciliazione”. Lavorare per la pace, dunque, lascia semi che fioriscono anche nei terreni più difficili, anche nei tempi più sanguinosi”.

 

A presentare la seconda targa, il consigliere comunale Christian Colombo, che appartiene alla commissione che presenta le candidature dei Giusti.

 

SIR NICHOLAS GEORGE WINTON (1909 – 2015)

Filantropo e salvatore di giovani vite

Nella tua vita non accontentarti di non fare del male, ma preparati ogni giorno a fare del bene”.

Operatore inglese di Borsa, nel 1939 organizzò a distanza la fuga in treno di 669 bambini ebrei da Praga a Londra. Winton si preoccupò di sistemare i bambini in famiglie inglesi: la maggior parte dei loro genitori sarebbe morta nei campi di sterminio. L’operazione, denominata Kindertransport, divenne nota solo nel 1988, quando incontrò in tv molte delle persone salvate grazie al suo lavoro.

 

Il nome di Winton è stato scelto insieme agli amici del Centro di Solidarietà  e al consigliere comunale Dario Re, in rappresentanza dei Padri Oblati – ha detto Colombo – E’ un personaggio che ha messo in atto una cosa straordinaria, tenuta in segreto per decenni. Si recò nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti, dopo la Notte dei Cristalli, in cui settemila vetrine di commercianti ebrei erano state colpite. Scelse di partire con un amico e di andare lì e di darsi da fare perché i bimbi, vittime di un odio ingiustificato, potessero salvarsi. La sua storia è bella da raccontare, anche grazie a video e testimonianze che possono toccare la nostra coscienza ancora oggi: una storia di bene e di scelte forti, davvero potente in momenti difficili della storia. Vi invito a vedere “One life” il film che racconta la sua storia. Non perdetevelo”.

Due proiezioni del film sono state previste dal Comune con Barzandhippo il primo e il 12 marzo all’Auditorium di via Meda, per le scuole.

 

Il dirigente scolastico dell’Istituto Puecher Olivetti Emanuele Contu ha portato con sé la cartolina con l’immagine di Giancarlo Puecher, cui è intitolata una delle due anime della sua scuola.

 

GIORGIO (1887-1945) E GIANCARLO (1923-1943) PUECHER PASSAVALLI

Alto esempio di sacrificio nella lotta per la Libertà

Noi sapremo anche ricostruire le cose libere da tutte quelle contraddizioni e da tutte quelle imposizioni che ci sono state imposte da un ventennio tirannico

Padre e figlio, uniti nella resistenza al regime fascista. Giorgio, uomo di grandi principi etici, avverso al fascismo e alla sua ideologia violenta, muore di stenti nel campo di Mauthausen. Giancarlo, vicecomandante di un gruppo di partigiani, muore fucilato ad Erba. È la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza.

 

E’ una foto che ha sempre emozionato: potrebbe essere uno studente di una qualsiasi delle nostre scuole superiori di Rho, perché quando è stato fucilato dai fascisti aveva vent’anni appena compiuti – ha detto Contu – Non è un personaggio noto come altri (Olivetti, Mattei, Majorana), però la sua storia è speciale nel suo essere una storia normale. Non un grande eroe, ma una delle tante figure che hanno scelto la resistenza. Ha fatto qualcosa di essenziale: nel momento in cui era necessario farlo, ha fatto una scelta. Partigiano è colui che prende parte, che capisce che ci sono momenti nelle nostre storie personali e collettive in cui non esiste una via di mezzo, in cui devi scegliere da che parte stare. Ha scelto di stare con chi lottava per tornare ad avere un paese libero. Ringrazio il professor Matteo Gaifami che ci ha aiutato a riscoprire la figura di Giancarlo Puecher: mi emoziona sapere che la persona cui la nostra scuola è intitolata sia riconosciuta nel Giardino dei Giusti. Per questo ringrazio l’Amministrazione comunale: anche nei momenti in cui la nostra scuola è stata colpita, abbiamo sentito la vicinanza di chi crede che ogni scuola sia parte importante della comunità. La scelta di unire alla figura di Giancarlo quella del padre Giorgio, deportato a Mauthausen, dimostra quanto seminare valori abbia permesso ad altri di prendere parte. Il mondo adulto ha il compito di seminare e curare il giardino, i più giovani, se abbiamo ben seminato, sanno poi prendere parte”.  

 

A introdurre la figura di Agostino Casati, il presidente di ANPI RHO Mario Anzani, alla presenza del pronipote Alberto Biasioli, figlio di Maria Antonietta Casati.

 

AGOSTINO CASATI (1897 – 1973)

Sindaco della Liberazione

Bastonati, torturati, incarcerati, condannati dai Tribunali speciali, non abbiamo mai rinunciato ai nostri ideali, alla nostra lotta, pagando caramente il duro contributo per guidare il popolo alla Resistenza, alla riscossa. Sia dunque la Resistenza vigilante, sia e ritrovi la sua forza unitaria perché la pace nel mondo trionfi, perché la guerra sia bandita”.

(dal discorso tenuto da Agostino Casati in Consiglio comunale il 24 aprile 1965)

Partigiano, politico, antifascista della prima ora. Combattente nella guerra civile spagnola e presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Rho. Sindaco nel 1945.

 

Ricordo bene Agostino Casati, ero un ragazzino quando mi capitava di incontrarlo – ha detto Anzani – Ricordo i suoi incitamenti ad applicarmi nello studio e a essere retto. Ricordo passione per il bene comune, la coerenza, l’antifascismo, il senso di giustizia che traspariva come condizione di una intera vita. Era davvero un giusto. Ricordo le parole lette a vent’anni dalla Liberazione in Consiglio comunale. Ha vissuto poveramente ed è morto a 75 anni l’8 febbraio 1973, è sepolto nel sacrario dei partigiani al cimitero. Vorrei leggervi la poesia “Ai posteri” che  scrisse poco prima di morire: “Rammento la sicurezza orgogliosa nell’affrontare lavoro, disagi, bastonature, minacce fasciste, tanta soverchiante fatica. Padrone ero del mio destino, quando pensavo di combattere fino alla morte. Ora basta un palpito più forte e arriva la fine. Paura della morte? Giammai. La morte è pur bella quando fu bella la vita. Morte tu sei giusta per chi visse in ricchezza di intenti e ideali. Vita piena, onesta, sacrificata. La mia invocazione vada a coloro che sappiano continuare. Raccoglietela! Giovani, ascoltate, non si disperda al vento il mio desio. Arduo lavoro vi attende per cose incompiute”. Ciao Agostino, giusto tra i giusti”.

 

Due studenti dell’Istituto Olivetti classi 5C e 5S, Eleonora e Andrea, accompagnati dalla prof.ssa Maria Carlotta Terrasi, hanno ricordato i dieci giusti già presenti al Giardino: Armin Wegner, Etty Hillesum, Sophie Scholl, Malala Yousafzai, Giorgio Perlasca, Gino Bartali, Vito Fiorino, Luca Attanasio, Gino Strada e Teresa Sarti, Aida Rostami e le donne iraniane.

 

Prima dello svelamento delle targhe, il discorso del Sindaco Andrea Orlandi: “Il Giardino dei Giusti nasce da una iniziativa del Consiglio comunale, le prime piantumazioni sono di tre anni fa. E’ nato un luogo in cui si ricordano storie di persone. Mi piace pensare che la scelta di Gariwo, il comitato che coordina i Giardini, sia ricaduta sugli alberi, qualcosa che dà nuova vita ogni anno ma va curato. C’è un dialogo con gli alberi e con la natura. Questo sia luogo di dialogo tra le storie di queste persone, normalissime, come noi, che hanno capito che dovevano fare fino in fondo il proprio dovere. Hanno saputo essere umani, entrare in contatto con la storia. Alcune delle figure che oggi ricordiamo hanno intercettato quanto studiamo sui libri di storia, Vivian ha vissuto le stesse cose oggi in un territorio poco distante, sul Mediterraneo. Non ricordiamo solo il passato, questo dialogo ci insegna una prospettiva di futuro, che ha bisogno di essere accompagnata e accudita perché vivere secondo i propri valori richiede impegno. Il Giardino nasce contro persecuzioni e genocidi, oggi ce ne sono tantissimi. Quello che fa più notizia è il conflitto israelo-palestinese. Io guardo sempre il numero dei bambini morti: sono 13mila, pari ai nostri studenti da materna a superiori comprese. Come se Rho non avesse più chi ha da 3 a 19 anni: questo ci deve interrogare. Questa non è la strada giusta. La nostra Costituzione dice che l’Italia ripudia la guerra come metodo di risoluzione dei conflitti: i giusti che oggi ricordiamo hanno applicato questo principio nella loro vita. Di questo li ringraziamo”.

 

I testi delle targhe sono stati letti da studenti della classe 5 Mat B dell’Istituto Puecher e della 2 A della scuola secondaria di primo grado Franceschini, accompagnati dalla prof.ssa Luciana Covini e da altri docenti.