
Nell’ambito della mostra/installazione “La Spaccapietre” a cura di Barbara Kapelj, Gabriele Fuso e Larisa Vrhunc, è in programma giovedì 7 agosto, alle ore 18.00, alla Portopiccolo Art Gallery di Sistiana (Duino Aurisina-TS) un incontro a due voci con la prof.ssa Marta Verginella e l’artista Barbara Kapelj. Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili (Info: info@museokamen.eu)
Un dialogo che attraversa memoria, identità, lavoro e territorio, intrecciando i linguaggi della storia e dell’arte. A partire dalla mostra / installazione La Spaccapietre, si rifletterà sul ruolo delle donne nei paesaggi di confine, su come le loro storie si scolpiscano nella pietra e nel tempo, contribuendo a plasmare uno spazio condiviso e più consapevole.
L’evento (bilingue con traduzione simultanea) è organizzato nell’ambito del Progetto CAVE – 2a edizione / La vita sociale delle pietre, promosso dal Comune di Duino Aurisina / Občina Devin Nabrežina con la collaborazione dell’Associazione Casa C.A.V.E., finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Servizio geologico per la promozione del patrimonio geologico e della geodiversità (L.R. 15/2016), in sinergia con il progetto Voci della Pietra/ Glasovi kamna, L.R. 16/2024 / Circolo culturale sloveno Igo Gruden.
Marta Verginella è professoressa ordinaria di Storia dell’Ottocento e Teoria della storia presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Lubiana. Tra il 2018 e il 2023 ha diretto il progetto europeo EIRENE dedicato alla storia delle donne nei dopoguerra. Ha pubblicato numerose monografie e articoli sui temi degli studi di confine e storia di genere. È autrice o coautrice di 22 libri, tra cui La guerra di Bruno: l’identità di confine di un antieroe triestino e sloveno (Roma, 2015); Terre e lasciti: pratiche testamentarie nel contado triestino fra Otto e Novecento (Trieste, 2016); Slovenka: prvi ženski časopis (1897-1902) (Lubiana, 2017); Slovenka. Il primo giornale femminile sloveno (1879-1902) (Trieste, 2019); Donne e confini (Roma, 2021); Ženske in meje (Lubiana, 2022); Women, Nationalism and Social Networks in the Habsburg Monarchy, 1848-1918 (West Lafayette, 2023); Women and Work in the North-Eastern Adriatic (Vienna, 2025). Attualmente dirige all’università di Lubiana due progetti che indagano la storia del lavoro delle donne.
Barbara Kapelj ha plasmato attivamente lo spazio culturale e artistico sloveno per più di tre decenni. È nota come regista teatrale, scenografa, costumista, autrice di opere teatrali, performer, artista visiva e scrittrice. Sembra muoversi con estrema disinvoltura tra i campi dell’arte teatrale, dell’arte visiva e della letteratura. In tutte le sue opere artistiche si può riconoscere la sua impronta. Barbara è un’artista, una donna, una femminista che pensa l’arte e il mondo attraverso le prospettive dell’uguaglianza e dell’inclusività. Lo fa fin dai primi anni di vita, senza mai cedere a schemi e tendenze. Il suo atteggiamento verso il mondo, i suoi simili, la società e l’arte è sempre e comunque in sintonia con le sue aspirazioni etiche ed estetiche. Per Barbara, l’arte, sia a livello di forma che di contenuto, è sempre una sfida, un’esplorazione, un’avventura verso l’ignoto. Barbara è un’artista che non smette mai di cercare, che non accetta regole rigide, che si spinge oltre i confini con il suo lavoro di artista e di donna.