How, siamo tutti antifascisti. Bell’Italia amate sponde…..

“Auschwitzland”. E’ la scritta comparsa su una maglietta portata da una povera imbecille iscritta al movimento di estrema destra “Forza Nuova” in occasione di una manifestazione filo-fascista a Predappio per commemorare il trentennio di Benito Mussolini nel secolo scorso.

 

Ovviamente è diventata una notizia virale, che ha portato anche all’espulsione dal movimento proto-fascista della signora, nonchè a dichiarazioni filo-semite anche da chi non ci si aspettava (Lega) viste le accuse di fascisti che costoro tutti i giorni si beccano da tutte le parti (oltrAlpe inclusa).

Abbiamo ricollegato il cerchio costituzionale, da Forza Nuova a – facile – ai partiti di estrema sinistra, passando per centri e centrini vari? Siano quindi tutti antifascisti. How! Non solo non ce n’eravamo accorti, ma continuiamo a pensare il contrario… perché siamo i soliti estremisti, pressapochisti, superficiali, “appiattitori” storici, semplificatori, etc etc… può darsi, per qualcuno, ma….

Certo, se pensiamo che il fascismo (come semplificazione italica di grande fama il cui termine e modello viene usato in tutto il mondo per indicare un regime illiberale e autoritario… dopo gli spaghetti e prima della moda siamo famosi per il fascismo) sia quello  di qualche imbecille che fa il saluto romano, o mette un’etichetta col fascio a qualche bottiglia di vino, o vende qualche souvenir con la mascella del Benito nazionale, o minaccia querele per chi parla male del nonno (on.Alessandra)… allora sì che l’arco costituzionale anti-fascista è quello che si è manifestato anche in questa occasione. Mah! Facile prendersela con qualche fessacchiotto. Difficile prendersela con chi è al governo di qualche Paese (Italia e Ungheria e Polonia e Usa e Brasile inclusi) o sono tra i maggiori partiti di opposizione in apparentemente solidi sistemi di democrazia liberale. A questi ultimi bisogna prostrarsi e far finta di nulla, come coloro che, di fronte alla manifesta e diffusa inezia e pericolosità di molta parte dell’attuale governo italiano, si pronuncia dicendo “fateli provare, poi se falliscono direte la vostra”.

Della serie: Tanto puzzo, tanto rumore, tutti d’accordo, di chi è la colpa, di quella signora che si è messa la maglietta? Suvvia, non siamo nati domani. Se qualcuno si sente legittimato a fare una sfilata di magliette di tal genere, è evidente che si sente legittimato a farlo da un clima propenso alla stupidità della manifestazione politica.

Ma non perché – secondo noi – non potrebbe mettersi una maglietta del genere (de gustibus… anche per i legittimi sputi che rischi di prenderti), ma forse perché prima sarebbe invogliato a mettere in moto il cervello e il buon senso: esiste ancora qualcuno che pensa che gli avversari (politici, etnici o religiosi che siano) in Italia e in Europa vadano bruciati vivi come gli ebrei, i rom, gli omosessuali e i dissidenti vari ad Auschwitz? Se c’é, siamo a livello di patologia medica, e come tale andrebbe valutata, inclusi quelli che si fanno scoppiare o entrano nelle chiese e sparano all’impazzata (ricordandosi, sempre, che i manicomi giustamente non esistono più).

Dove voglio arrivare? Un semplice invito, per chi crede nella liberalità economica e politica dei governi e delle società e delle economie, a non fermarsi alla pagliuzza nell’occhio di qualche disperato, ma guardare con attenzione alle travi che tanti altri – voluti anche dalle maggioranze espresse con sistemi democratici – stanno mettendo nei nostri corpi e in quelli dei nostri figli e nipoti.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc