Giornata internazionale: la direzione centrale Polizia criminale presenta il report su “Minorenni vittime di abusi”

Dal 1° gennaio 2019 al 30 giugno 2021 l’analisi dei reati che maggiormente hanno riguardato minori di 18 anni evidenzia, nell’ambito di una complessiva diminuzione (-4% nell’intero periodo e -8% nel semestre 1° gennaio-30 giugno 2021 rispetto al corrispondente arco temporale del 2020), che la fascia d’età da 0 a 14 anni registra il più alto numero di vittime, che in quasi tutti i casi considerati è di genere femminile.

Il dato emerge dal report su Minorenni vittime di abusi realizzato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, pubblicato oggi in occasione della Giornata internazionale delle giovani ragazze, istituita nel 2012 sulla scorta della Dichiarazione e della piattaforma d’azione di Pechino. Nata per evidenziare i loro bisogni e le loro sfide, allo scopo di promuoverne l’emancipazione e favorire il rispetto dei loro diritti, quest’anno è dedicata al tema del potenziale abilitante delle tecnologie.

Sicurezza e tutela delle giovani ragazze sono infatti una pre-condizione di sviluppo, sia delle competenze che delle pari opportunità di genere declinate in tutti i settori sociali, culturali e lavorativi.

Il report si concentra su reati come adescamento di minorenni, atti sessuali con minorenne, maltrattamenti contro familiari e conviventi, pornografia minorile, sottrazione di persone incapaci, violazione degli obblighi di assistenza familiare, violenza sessuale.

Nel 2020 si registra un aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, con un’incidenza del 53% di vittime di genere femminile che, per i reati di violenza sessuale, in tutte le sue forme, registra percentuali in media superiori all’80%.

Nell’ultimo semestre sono invece risultati in aumento i minori vittime di abuso dei mezzi di correzione, di adescamento e di violenza sessuale in genere.

Per quanto riguarda gli autori dei reati, sotto il profilo anagrafico prevalgono le fasce comprese tra i 45 e i 64 anni (32%) e tra i 35 e i 44 anni (31%), mentre solo il 9% ha tra i 18 e i 24 anni. Per quanto riguarda il genere si tratta di uomini nell’87% dei casi, mentre per quanto riguarda la nazionalità prevale al 72% quella italiana.

In conseguenza degli abusi subiti, conclude il report, si riscontrano negli adolescenti problemi legati alla mancanza di autostima, disturbi da stress post traumatico (Pstd), disturbi alimentari come l’anoressia, ansia, depressione, che possono portare all’uso di droghe, a comportamenti autolesionistici e, a volte, a tendenze suicide.

Segnali importanti per far emergere questi traumi e consentire la denuncia – “un obbligo morale per l’intera collettività” -, ma anche indicatori della necessità di costruire una rete di sostegno e di protezione al vissuto dei “minori violati”. Una rete rafforzata dall’approccio multidisciplinare e dall’attenzione particolare delle Forze di polizia alla tutela dei giovani, ragazze e ragazzi.