Gli abitanti dello Stretto si mobilitano contro il progetto del Ponte sullo Stretto

Messina – Negli scorsi anni, grazie alla mobilitazione di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini avevamo contribuito a bloccare l’iter progettuale e l’avvio dei cantieri, smascherando la natura speculativa e l’impatto devastante del Ponte sullo Stretto.

Non abbiamo mai pensato di avere completamente vinto ed abbiamo tenuto sempre alta l’attenzione, perché la lotta contro il ponte non è solo la lotta contro una grande opera devastante, ma è una lotta contro un’idea di sviluppo predatoria che distrugge il territorio e le sue risorse, che non investe nella messa in sicurezza dei territori, che non chiede a noi abitanti dei territori cosa desideriamo per abitare in modo più felice lo spazio in cui viviamo.

Lo Stretto di Messina, quell’area che si estende lungo la costa jonica e crea il punto d’incontro con quella tirrenica, è il luogo del possibile riconoscersi, ove proiettarsi come comunità e allo stesso tempo ritrovarsi introspettivamente: i suoi colli, il suo mare, i suoi panorami, basterebbero da soli a definire la struttura che connette il tutto, indirizzandoci a preservarne, difenderne, esaltarne la bellezza.

Oggi, di fronte alla ripresa a marce forzate dell’iter per la costruzione del ponte sullo Stretto  di Messina, è urgente riprendere e rendere visibile la mobilitazione per contrastarlo ed avviare un nuovo percorso di contro-informazione per rispondere all’impressionante campagna di disinformazione che mira a creare consenso popolare intorno alla grande opera producendo quotidiane bufale alimentate soprattutto dalle dichiarazioni del ministro Salvini che ancora l’altro giorno a Messina, in un convegno blindato, ha spudoratamente rilanciato i suoi “asini” di battaglia: “il ponte è una grande opera green”, “il ponte è un’opera antimafia”, “il ponte creerà 100.000 posti di lavoro”.

Per questo Sabato 17 giugno abbiamo chiamato a raccolta in primo luogo tutta la popolazione dell’area dello Stretto di Messina, l’associazionismo ambientalista, comitati e movimenti a difesa dei territori e dei beni comuni, tutte/i a livello locale, nazionale ed internazionale per intraprendere con noi la lotta contro il ponte destinando le risorse per la messa in sicurezza dei territori, per le scuole, per la sanità  e per salvaguardare e difendere la bellezza, l’integrità, l’identità dei nostri territori, in linea con quanto recita la Costituzione Italiana “La Repubblica…Tutela il paesaggio…Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.