GIORNATA INTERNAZIONALE DEL SORRISO: SORRIDERE È ANCHE UNA QUESTIONE DI SALUTE

Gentilezza, ma non solo: sorridere ha effetti positivi sul benessere sociale di ogni persona, ma anche sulla salute mentale e fisica. Ecco perché il sorriso è uno strumento straordinario anche nel percorso di accoglienza dei bambini più fragili, quelli privi di cure familiari o a rischio di perderle, di cui SOS Villaggi dei Bambini si prende cura in Italia e nel mondo. Ma strappare un sorriso a un bambino, dopo il trauma del distacco dalla famiglia, non è semplice. Due operatori dei Villaggi SOS raccontano la loro esperienza.

 Fai un atto di gentilezza, aiuta una persona a sorridere” era il motto di Harvey Ball, inventore della celebre “faccina che ride”, il quale nel 1999 decise di istituire la Giornata del Sorriso. Il sorriso rappresenta uno dei più puri atti di gentilezza, sosteneva il papà dello smile, e da allora la ricorrenza è diventata globale e si celebra ogni anno, il primo venerdì di ottobre. Il successo planetario dell’iniziativa è facile da spiegare: sorridere ha effetti estremamente positivi non solo sul benessere sociale di ogni persona, ma anche sulla sua salute mentale e fisica.

 

L’IMPORTANZA DEL SORRISO PER IL BENESSERE DEI BAMBINI FRAGILI

Ecco perché il sorriso è uno strumento straordinario anche nel percorso di accoglienza dei bambini più fragili, quelli privi di cure familiari o a rischio di perderle, di cui SOS Villaggi dei Bambini si prende cura in Italia e nel mondo. Si tratta di bambini che, per motivi di varia natura, hanno subito il distacco dal nucleo familiare di origine; bambini ai quali le vicende della vita hanno spesso tolto, insieme all’equilibrio psico-fisico, anche la voglia di sorridere. SOS Villaggi dei Bambini lavora ogni giorno per realizzare un ambiente che sia il più sereno possibile per i bambini e i ragazzi accolti. “Creare un ambiente sereno è lo strumento principale. – spiega Devis, che lavora ogni giorno accanto ai bambini e ragazzi del Villaggio SOS di Vicenza – Diamo poche e chiare regole sul funzionamento della casa, questo costruisce un clima positivo che permette il sorriso. Un ambiente accogliente crea naturalezza in casa, diventa veicolo per aiutare i ragazzi ad adattarsi ai ritmi e vivere serenamente”.

Per me è l’ascolto lo strumento principale per creare un clima sereno. – gli fa eco il collega DanieleRicavare dei momenti ‘uno a uno’, personali e individuali, ad esempio durante l’addormentamento è fondamentale. Fare sentire i ragazzi al centro, appoggiati e circondati da affetto, è essenziale per renderli più forti e tranquilli”.

 

LA SFIDA DI TORNARE A SORRIDERE

Nel caso di bambini con un trascorso familiare traumatico, “strappare un sorriso” può essere molto difficile. Daniele ricorda ancora “il primo sorriso di E. dopo il suo arrivo nel Villaggio SOS. Dopo tre volte che lo portavamo in piscina e aveva una grande paura dello scivolo, si è fatto coraggio con il nostro supporto e finalmente è riuscito a scendere dallo scivolo più alto. Allora ho visto un sorriso di gioia in lui che prima non aveva mai espresso. Mi sono detto: siamo sulla strada giusta”. Del resto, come dice Devis, “i primi sorrisi in casa sono frutto di una complicità tra nuovi ‘fratelli’, sono momenti che si creano con semplicità e che aiutano i ragazzi a superare paure e chiusure. In questo noi educatori siamo accompagnatori, ma rimaniamo un passo indietro per non limitare o disturbare momenti davvero speciali”.

 

UN SORRISO IN SALUTE È ANCHE UNA QUESTIONE SOCIALE

La salute orale è una componente essenziale del sorriso, ed è anch’essa responsabilità di chi cura e segue quotidianamente i bambini nella routine domestica. Come ricorda l’Osservatorio sulla Salute Globale[1], il benessere del cavo orale è parte integrante dello stato di salute generale dell’individuo. Bocca e denti infatti fanno parte del nostro corpo caratterizzando sempre più l’identità personale. Le malattie orali sono un problema di salute pubblica che, se non trattate adeguatamente, inficiano le capacità relazionali, psicologiche e sociali del singolo individuo. Le fasce della popolazione più colpite sono quelle a basso livello socio-economico, tant’è che la presenza delle malattie del cavo orale è considerata un marker di svantaggio sociale. Le conseguenze di una mancata cura vanno dai trattamenti in anestesia, locale o generale, per i più piccoli (possibile solo nei Paesi ad alto reddito), fino alla perdita di giorni di scuola e al peggioramento della qualità della vita. Ma convincere i bambini a lavare regolarmente i denti non è sempre facile. Più che un espediente, Daniele e Denis hanno instaurato una buona pratica: “Regolarmente ci laviamo i denti tutti insieme. Diventa quasi un gioco, ci permette di controllare come spazzolano e insegnare loro a farlo con cura e senza fretta”.

 

IN NOME DELLA GENTILEZZA

I bambini e i ragazzi accolti nei Villaggi SOS e nel Programma di affido familiare interculturale di SOS Villaggi dei Bambini parteciperanno con i loro pensieri al progetto artistico e culturale della Rivoluzione Gentile promosso dall’artista Loredana Galante, nel corso della recente residenza artistica, presso la Fondazione Dino Zoli. Con gli sfridi di lavorazione della Dino Zoli Textile, Galante realizzerà delle opere che saranno in mostra all’inizio del 2021. L’artista è impegnata al fianco di SOS Villaggi dei Bambini con questa e altre iniziative che, nel corso dell’anno, saranno promosse a supporto delle attività dei Villaggi SOS in Italia.