FUNERALI: LE IMPRESE FUNEBRI CAMPANE A RISCHIO PER LA LEGGE REGIONALE

La legge della Regione Campania sui servizi funerari va modificata, in particolare per quanto riguarda i requisiti necessari per le imprese funebri. E’ quanto ha chiesto Federcofit, la federazione del comparto funerario italiano, in un incontro a Napoli con l’on. Vincenzo Alaia, presidente della Commissione regionale Sanità. La legge attuale, in vigore dal luglio 2013, prevede infatti l’istituzione di un registro delle imprese funebri campane, al quale potranno aderire solo quelle aziende che posseggano in proprio determinati requisiti, come una forza lavoro di almeno 5 persone (1 direttore tecnico e 4 necrofori), un carro funebre e un’autorimessa.

 

“Sono esattamente dieci anni che la Regione evita di far entrare in vigore questa norma, che è una misura corporativa a beneficio solo delle grandi imprese, che svolgono un numero molto elevato di servizi funebri annui, ponendo invece una barriera d’accesso all’imprenditorialità ai nuovi soggetti e a molte imprese storiche della migliore tradizione familiare, in quanto gli oneri economici sarebbero molto difficili da sostenere”, spiega Piero Chiappano, segretario nazionale di Federcofit, che ha partecipato alla riunione. “Per altro, un vincolo così stringente non si rintraccia in nessun’altra legge regionale italiana. E il fatto stesso che la Regione Campania abbia finora proceduto di proroga in proroga evidenzia che la Regione stessa è ben consapevole della criticità che la norma pone. Il presidente Vincenzo Alaia è stato molto cordiale e attento e ci ha chiesto di approfondire la questione fino alla redazione di una proposta di modifica legislativa da sottoporre alla Commissione Sanità, che potrebbe risolvere facilmente l’annosa questione e consentire a questo settore di fornire un servizio sempre più moderno e professionale”.

 

Secondo Federcofit, basterebbe introdurre nella legge il concetto di “avvalimento”, cioè la possibilità delle imprese di procurarsi i requisiti mancanti mediante la costituzione di consorzi o ricorrendo a contratti di fornitura presso un centro servizi che offra congiuntamente uomini e mezzi. Concetto questo, sottolinea la federazione, presente in tutte le leggi regionali sulla funeraria ad eccezione di quella campana. Alla riunione presso il Centro Direzionale di Napoli, hanno partecipato alcuni esponenti di Federcofit a livello nazionale e regionale. Oltre al segretario nazionale Piero Chiappano, erano presenti il vicepresidente nazionale Marco Aquilini e il membro della presidenza Giovanni Caciolli. A livello locale, sono intervenuti il presidente regionale di Federcofit per la Campania, Joe Ricci, il vicepresidente Adamo Molinaro, e il consigliere Gioacchino Sansone, tutti noti imprenditori campani nel settore dei funerali.

 

“L’eventuale entrata in vigore di questa norma sul registro regionale delle imprese funebri metterebbe in crisi questo settore in Campania, col serio rischio di lasciare intere provincie sprovviste di servizi funerari, perché oggi, bisogna dirlo chiaro, non più del 30% delle 600 imprese funebri campane possiede direttamente i requisiti previsti dalla legge”, sottolinea Joe Ricci, presidente regionale di Federcofit per la Campania. “La Regione non può continuare ancora con le proroghe, l’ultima delle quali scadrà tra pochi giorni, venerdì 30 giugno. Dovrebbe invece modificare quanto prima questa legge, rispondendo così alle giustificate istanze delle imprese funebri al fine di poter garantire sempre e ovunque il miglior servizio alle famiglie dolenti che, non dimentichiamo, è un servizio essenziale che necessita di un approccio tanto ferreo quanto realistico”. Federcofit dichiara massima apertura alla collaborazione in un’ottica risolutiva, ma segnala anche che di certo non starà alla finestra se il registro delle imprese venisse reso operativo in assenza dell’auspicata modifica legislativa sull’“avvalimento”.